Prove a NYC

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Vedo il sudore colare sulla schiena di Lauren che, impegnata in una delle sue tante coreografie, ripete tutti i passi sul palco con attorno i macchinisti delle luci e del suono. Seduta alla sue spalle, sui gradini del palco, potevo vedere tutta la platea dello stadio vuota ad eccezione di Alexa, la sua operatrice di supporto, che seduta su una sedia al centro della platea osserva con attenzione ogni movimento di Lauren, fermando la musica e correggendola di tanto in tanto. Il vestito nero di Lauren aveva iniziato a bagnarsi di sudore già da un'ora, la stanno facendo lavorare come un mulo.

"Lauren ricordati che in questo punto tu vai fuori di scena e rientri dopo lo stacco strumentale..."

Lexa, col il suo blocco di appunti in mano urla con un megafono verso Lauren, che alza un pollice in aria, riprendendo fiato. Durante le brevi pause, si gira verso di me e mi raggiunge facendo qualche passo e sedendosi sul gradini del palco, accanto a me.

"Passami l'acqua, please."

"Ti fanno lavorare così tanto ogni volta?"

Lei mi guarda con entrambe le sopracciglia alzate e si passa il dorso della mano tra il naso e il labbro togliendosi il sudore, "Questo è niente, Camz..."

Un brivido di timore percorre il mio corpo e mi torturo il labbro, guardando lo stadio vuoto sentendomi angosciata, "Non farti spaventare da ciò che vedi... Quando si riempirà ti sentirai molto meglio."

"Non è questo, Lau... Ho paura di star facendo il passo più lungo della gamba... Insomma, sicuri che sia in grado di sopportare tutto questo stress? Preparazioni infinite, allenamenti, coreografie, lezioni di canto, di ballo, interviste, convegni, paparazzi..."

Lauren mi rivolge un sguardo misto, sia comprensivo che divertito, "Te la sei scelta, questa vita, Camz. E sei brava in ciò che fai, hai molto talento. Bisogna prepararsi psicologicamente e basta, ormai è troppo tardi per tornare indietro, hai firmato un contratto."

"No, lo so... Non fraintendermi, non mi sto pentendo... Ho solo bisogno di consigli..."

Lei apre il suo braccio e mi lascio cadere con la testa sul suo petto, mi stringe mentre mi accarezza il viso con la sua mano, "Dottoressa Jauregui al suo servizio, signorina... Mi dica, sente spesso questa sensazione di inadeguatezza?"

Io rido divertita, ma la prendo sul serio comunque, "Non sempre, Laur, forse è la paura del principiante... Magari dopo che faccio la mia prima apparizione sul tuo palco, mi passa."

"Non ti passerà ora, tesoro. Dopo oggi ce l'avrai comunque. Finchè non saprai che ti stai preparando per un tuo tour personale, sentirai sempre quest'ansia. In futuro ti basterà sapere che tutto dipende da te, e devi lavorare sodo, e ti sentirai carica a mille, più che ansiosa."

"Lauren, perchè non hai premuto il bottone?", lei mi guarda smarrita così riprendo, "Alle audizioni."

Lei tira un forte sospiro e mi libera dalla sua stretta, così torno a guardarla negli occhi. Aspetto pazientemente la sua risposta mentre vedo i suoi occhi vagare nel nulla, alla ricerca delle parole giuste, "Ok, forse ti sembrerà stupido o una cazzata, ma la tua voce mi è piaciuta troppo. Durante le audizioni io e Hayley giocavamo a immaginare la persona, solo sentendo la voce. Sbagliai tutti. Sulla voce di Mendes mi immaginai un ragazzino messicano magrolino e basso e mi sono ritrovata un canadese di un metro e ottanta circa. Ma quando ho sentito la tua voce... Ho proprio visto te, nella mia testa. Letteralmente, nella mia testa ho pensato 'latino americana, bassina, magra, castana, tratti del viso perfetti, caratterino forte'."

Mi lecco le labbra, osservando la mia ragazza, divertita, "Credimi Hayley ha sgranato gli occhi dicendo 'questa sarà una bomba sexy' e io ho annuito, mi ha chiesto più volte di spingere assieme il bottone ma le dicevo di no. Lei per poco non mi strozzava... Mi ha detto pure 'Ma sei demente!? Una voce così ti fai scappare?!' e io le ho detto solo 'Fai in modo che scelga te, non farmi domande.' e così è stato... Per mia fortuna, hai scelto lei. Temevo scegliessi Justin o Ty... Quando ti ho visto poi, dopo la tua esibizione, a stento non morivo. Avevo azzeccato tutto, ogni cosa e dio solo sa che debole ho io per le ragazze come te. Poi hai detto di essere Cubana, e BOOM, apriti cielo... Insomma qualcosa mi ha detto di non spingere il bottone, perchè se avessi scelto me, avrei perso la testa per te e non sopporto di mischiare amore al lavoro. Ero lì per giudicare, non per altro. Mi sono sforzata in modo disumano per non essere di parte, e credimi è stato difficile perchè ogni cosa che facevi, anche solo scendere le scale, mi sembrava che tu lo facessi meglio degli altri... Perciò sono stata dura con te a volte. E ho rischiato di perdere il controllo dalle mie mani, quando ho saputo che saresti stata cacciata insieme a Mendes. Lì non ho potuto resistere, una voce così non poteva andare via dal programma."

I WANT YOU || CAMREN || The Epic Records ExperienceWhere stories live. Discover now