Direttrice Jauregui Reid

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Non so quanto tempo io abbia già passato qui dentro, nella sala registrazione. Ally se n'è andata da un bel pezzo, qualcosa dentro di me non riusciva a farmi staccare da quella sala. Avevo registrato nemmeno io cosa, una sorta di soliloquio che mi ha aiutato solo a sfogarmi. Carta straccia, insomma. Non è nè una canzone, nè un testo, non era nulla, ho solo sprecato una mattinata di lavoro, però almeno mi sono liberata di un peso che avevo trascurato per due mesi, e che non mi sembrava così grande, come ora è.

Il clima nell'edificio era ancora agitato, da stamattina. Lauren aveva ovviamente dato il via alle nuove direttive dell'etichetta. Da quello che ho capito solo in pochi sapevano della decisione di L.A. di passare l'azienda a Lauren, fatto sta che dopo oggi, di sicuro lo sanno tutti, anzi, è proprio sulla bocca di tutti, qui dentro, che sembrano impazziti.

Probabilmente Lauren non ha una buona reputazione, sia con il pubblico, sia con i dipendenti della Epic. Del resto si è sempre mostrata scontrosa e... difficile. A mio modesto parere, lei è semplicemente una donna forte e, del resto, sa esattamente cosa vuole e come ottenerlo. Spesso questo spaventa molte persone, specialmente gli uomini, e viene considerato dai più ignoranti, un atteggiamento sgarbato e scontroso. Io lo trovo geniale e molto convincente. Di una donna come Lauren ti fideresti ciecamente, poche storie. Per non parlare della sua saggezza sia spirituale che culturale. La trovo una donna tutto-fare-sapere, sa fare più cose insieme ed è molto istruita e sapiente su più campi. E' difficile che si intavoli un discorso con lei, dove si sappia qualcosa di più della suddetta, infatti il più delle volte è sempre lei a dare lezioni preziose, anche se sei partita convinta di saperne di più tu.

La porta viene aperta, senza preavviso. Questo gesto mi puzza di Lauren. Infatti quando mi giro verso la porta, sulla mia sedia girevole, trovo una Lauren, con ancora la mano sulla maniglia e l'altra intenta a reggere il suo smartphone e un fascicolo. La sua bocca aperta e il suo sguardo incuriosito mi fanno capire che mi stesse cercando da un bel pezzo, e che finalmente mi ha trovato. Effettivamente ero rimasta rinchiusa in questa stanza, senza nemmeno pranzare, e avevo decisamente perso da cognizione del tempo.

"Oh, eccoti finalmente"

"Credo di aver perso la cognizione del tempo..."

"Lo vedo, ho mandato mezza azienda a cercarti addirittura a casa... Dovevo immaginarlo che tu fossi qui"

Non rispondo, guardandola ancora, con la testa svuotata e non sapendo cosa dirle, così lei riprende, ancora sulla soglia della porta,

"E' il tuo piccolo rifugio, la sala registrazione... Almeno così hai sempre dimostrato da quando ti conosco..."

Le sorrido e alzo la testa verso il soffitto, di nuovo. Lauren sospira piano, con pazienza, e sento i suoi tacchi entrare in stanza, chiudendosi la porta alle spalle. La figura maestosa di Lauren si para davanti a me, e la vedo abbassarsi sulle ginocchia, poggiando le sue mani, che non sento sul mio corpo da mesi, sulle mie ginocchia.

"Qualcosa non va?", il suo tono paterno mi culla così tanto da stonare con le mie emozioni devastanti dentro di me, provocandomi un pianto improvviso che mi lascia stupita. Lauren sembra aspettarsi questa mia reazione e prende subito il mio viso con le mani guidandolo verso la sua spalla, dove finalmente trovo rifugio dopo troppo tempo.

"Mi dispiace tanto...", continua lei, ormai non avevo più parole, riuscivo solo a piangere a singhiozzi.

"Non ti lascio più sola... Mi devi perdonare... So che tu puoi capire quanto sia stata dura per me, perdere... lui...", nominarlo le fa ancora molto male.

Io annuisco, tra i singhiozzi. Nonostante il dolore, volevo comunicarle che non ce l'avevo con lei, che l'amavo e che avrei rifatto tutto dall'inizio alla fine pur di scegliere il meglio per lei.

I WANT YOU || CAMREN || The Epic Records ExperienceWhere stories live. Discover now