Festa in giardino (parte 1)

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"Alejaaandrooo", la voce della madre di Lauren fa capolino dietro le siepi del campo. Ci voltiamo tutti verso le siepi ad altezza d'uomo e vediamo spuntare la testa ti Clara.

"Clara! Che ci fai qui?", grida mio padre mentre Clara si avvia verso l'ingresso del campo per raggiungerci tutti sugli spalti.

"Ho provato a suonare a casa vostra ma non c'era nessuno, così ho collegato il fatto che Lauren fosse venuta a casa un'oretta fa solo per prendere la sua divisa da softball e scappare via come quando aveva 15 anni, mentre parlava al telefono con i suoi amici. Così ho pensato bene che foste tutti qui."

Lauren rotea gli occhi, e gratto la sua pancia divertita dalle parole di sua madre.

"Eri una ragazzina turbolenta, eh?", chiedo ad alta voce a Lauren, che già aveva colto il mio sorrisetto da presa in giro.

"Oh, Camila, non puoi avere idea. Una cosa allucinante. Per farla svegliare la mattina potevano anche suonare le trombe dell'apocalisse, ma sarebbe rimasta a dormire. A scuola sempre in ritardo, ovviamente. Tornava a casa come un tornado, si cambiava e non avevamo il tempo nemmeno di dirle una parola che usciva con gli amici."

Lauren guarda sua madre in un misto di rimprovero e nostalgia, senza intervenire. Io guardo Lauren incredula e sgrano gli occhi,

"Monella! E i compiti?!"

Lauren scoppia a ridere difronte al mio atteggiamento teatrale, e la seguo nella risata, mentre Clara incalza subito con la risposta, "Ma quali compiti! Dovevo sentirmi fortunata se per tre giorni di fila non mi chiamava la scuola per un richiamo!"

"Che trasgressiva, già ti immagino capo del tuo gruppo di amici, a rivoltare la scuola... E che facevi se non studiavi, mh?", adoro prendere in giro la mia ragazza. Clara riprende a parlare, come se le domande le stessi rivolgendo a lei.

"Dio solo sa quanti pomeriggi ha speso tra softball e canne."

"Mamma...", adesso Lauren trova voce per riprendere sua madre. Mio padre ride insieme a mia mamma e posa una mano sulla spalla di Lauren.

"Tranquilla, Lauren, la canna l'abbiamo provata tutti almeno una volta nella vita.", la rassicura papà per toglierla dall'imbarazzo.

"Comunque, non sono qui per questo. Vi va di organizzare una festa a casa, questa sera?"

Guardiamo tutti Clara, rispondiamo quasi in coro un sì entusiasta.

"Propongo la mia villa.", dice Lauren riferendosi al suo villone di Miami.

Clara sembra stupirsi e apre la sua bocca in un sorriso. Lauren la guarda per un momento poi distoglie lo sguardo facendo finta di niente. Clara, inaspettatamente si avvicina a sua figlia e la stringe in un abbraccio, avvolgendo le braccia intorno al suo collo. Restiamo tutti sorpresi dall'azione di Clara, non riuscendo a capire il perchè di così tanta emozione.

Lauren era ancora con il suo braccio intorno alla mia vita, potevo vedere lo sguardo di Clara racchiuso nelle palpebre abbassate, mentre stringeva forte sua figlia, mentre Lauren guardava fisso verso il campo, senza ricambiare l'abbraccio. Mi sposto di poco, facendo in modo che Lauren perda la presa del mio fianco, spingendola a ricambiare l'abbraccio.

Così Lauren prende tra le braccia sua madre, posando le sue mani piano sulla schiena di lei. I suoi occhi inizialmente imbarazzati si sciolgono presto e i suoi tratti del viso si rilassano.

"Ti voglio bene, Lauren.", sussurra sua madre staccandosi dall'abbraccio e restando ancora con le mani sul viso di Lauren.

Vedo lei schiudere le labbra e leccarsele, senza tirar fuori nemmeno mezza parola, un sorriso debole si forma sul volto e fa un mezzo sospiro. Dà uno schiaffo scherzoso sul sedere di sua madre, e distoglie lo sguardo, voltandosi verso di noi. 

"Allora tutti quanti stasera a casa mia. L'indirizzo lo conosce Camz. Potete venire quando volete, ma non prima delle 6. Devo chiamare Katia per le pulizie."

Mamma batte le mani entusiasta e papà tira su un pollice.

"Farle tu le pulizie è troppo difficile, vero?", la magia di qualche secondo fa sembra essere già svanita, e Clara torna a punzecchiare Lauren come se niente fosse.

"Ho abbastanza soldi per permettermi una domestica.", risponde Lauren a tono.


Ritorniamo tutti a casa. Lauren si avvia in villa, per sbrigare delle faccende sia di lavoro che preparativi per la festa. Io torno a casa mia, chiedendomi ancora il perchè di quella reazione improvvisa di Clara. Ho passato il pomeriggio a rovistare nel mio armadio alla ricerca di un vestito decente per questa sera, con mia mamma alle mie spalle seduta sulla mia scrivania, da brava consigliera.

"Quello giallo non mi convince, Karla."

"Meglio questo rosso, vero? Lo penso pure io..."

Lancio un occhiata all'orologio, "Oddio, sono già le 4... Fammi chiamare Lauren."

Mamma mi porge uno sguardo incuriosito, così mentre il telefono squillava le spiego velocemente, "Senza di me, è un disastro totale, si scorderebbe persino di mangiare. Ci scommetto una mano che sta lavorando seduta sul divano mentre beve del whisky e ha perso la cognizione del tempo."

Mia mamma ride, così metto il vivavoce per darle conferma di quanto ho detto,

<<Hey, principessa...>>, arrossisco due secondi per il nomignolo detto da Lauren, ignara, davanti a mia madre.

<<Hey... Cosa fai?>>

<<Uhm, sto sul divano... Approfitto per sistemare un calcolo aziendale che mi porto dietro da due mesi.>>, mia mamma ride tappandosi la bocca.

<<Hai mangiato, amore?>>

<<Uhm, no... ODDIO... LE 4?!>>

<<Eh già, Laur... Ti sei->>

<<Ho perso di vista l'orario! Vabbè adesso ordino qualcosa dal greco.>>

Rivolto gli occhi al cielo, <<Non ti permettere. Dammi mezz'ora e sono da te.>>

<<No no amore, davvero, tranquilla... Tanto sono qui le ragazze...>>, dice in tono distratto, mentre continua a leggere i suoi documenti.

Io e mia madre facciamo la stessa espressione. Gelosia.

<<Quali ragazze, Lau?>>, il mio tono si era già trasformato.

<<Mh? Ah, no scusami, Katia... C'è solo lei. Prima era passata solo Lucy a portarmi la diavolina per il barbecue.>>

Sbatto le ciglia più volte, tolgo il vivavoce portandomi il telefono all'orecchio facendo ridere mia madre, per la nostra estrema gelosia in comune.

<<Lauren vuoi che venga lì e ti riempi di lividi, o mi dici la verità subito?>>

<<Amore, te lo giuro! Scusa sto balbettando perchè ho bevuto whisky... Lo sai che bevo sempre quando lavoro. Sto solo stonata, non ti sto nascondendo nulla.>>

<<Va beh, sarà meglio per te. Ordinati il cinese, comunque. E' meno grasso. Mangi sempre di merda se non ti cucino io.>>

Le chiudo il telefono, innervosita. Mamma mi fissa.

"Che c'è?!"

"Sei proprio degna del nome che ti abbiamo dato, Karla."

I WANT YOU || CAMREN || The Epic Records ExperienceWhere stories live. Discover now