Capitolo 56

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Le prime tre ore di scuola sono passate molto velocemente, adesso siamo tutti in giardino e Cameron è seduto al mio fianco per mantenermi calma visto che cerco ancora di uccidere Hayes. Infatti il ragazzo si è seduto molto lontano da me e io non vedo l'ora che mi passi di fianco per squartarlo.
Cameron ha una sua mano poggiata sulla mia coscia e mi accarezza, ormai ho perso il conto di quante volte gli ho schiaffeggiato la mano perché tendeva a salire sempre più su. Oggi ho proprio l'istinto omicida verso tutti. Continuo a mantenere la quarta matita tra le mani, perché le altre le ho spezzate, e guardo Hayes di sottecchi. Lucy non è con noi, ha preferito farsi un giro ed è stata accompagnata da Hanna e Lidia. Volevo andare anche io, solo che lì non ci sarebbe stato nessun Cameron che mi avrebbe mantenuta se avessi dovuto fare qualche stronzata.

Appena sentiamo il suono della campanella entriamo tutti di nuovo dentro e ci allontaniamo per dirigerci verso le nostre classi.

——

<<Forza fai presto!>> urla Cameron mentre lo raggiungo.
<<Non posso farci niente se sembra che sto camminando sulle sabbie mobili, e poi non parlarmi in quel modo altrimenti ti faccio mangiare da un dolente>> urlo raggiungendolo.
<<Un dolente?>> chiede confuso.
<<Uh, Gesù Cristo ma perchè non ho almeno un amico fanatico di film e serie tv?>>chiedo alzando gli occhi al cielo.
<<Tu sei strana>> dice ridendo.
<<Ed è per questo che ti piaccio>> gli dico facendogli l'occhiolino. Lui si avvicina lentamente e mi prende per i fianchi mentre avvicina il suo viso vicino al mio orecchio.
<<Tu mi piaci perché sei tu e basta. Sei perfetta così come sei>> mi sussurra e mi lascia un bacio dietro l'orecchio.
Lo spingo per guardarlo in faccia e posare le mie labbra sulle sue.

Siamo da poco uscito da scuola e lui mi ha portata in spiaggia a Santa Monica. Adoro questo posto, è fantastico. Dopo ha detto che mi avrebbe portato nella casetta sul mare. Di bene in meglio.

Mi stacco dalle sue labbra e a piedi scalzi iniziamo a camminare lungo la riva mentre scherzavamo e molto spesso mi schizza con l'acqua.
<<Potrei affogarti>> dico a denti stretti.
<<Perchè devi sempre rovinare i momenti romantici?>> chiede lui ridendo ancora mentre io sono quasi tutta zuppa.
<<Ah si giusto. PERCHÉ SECONDO TE CONTINUARE A BAGNARMI È UN MOMENTO ROMANTICO?>>
<<Scusa scusa>> dice ridendo ancora.
<<Se non la smetti di ridere ti affogo lo stesso>> dico ridendo io questa volta.

Dopo aver affrontato più o meno altre venti discussioni dello stesso tipo, ci dirigiamo verso la macchina per andare alla casetta.
In radio passa Mi Gente di J Balvin e io inizio a cantarla e ballarla seduta sempre sul sedile. Devo dire che con il ballo me la cavo benissimo, so ballare quasi tutti i generi, ma credo che con la voce faccio più schifo della Signora Grassa in Harry Potter.
Non è che faccio davvero così schifo, ma vado molto meglio nel ballo. Cameron mi guarda ridendo e io continuo a sbatterlo per farlo cantare con me.
Le canzoni spagnole, latino americane ecc, sono le mie preferite, le adoro, danno quel senso di leggerezza e ti fanno entrare il ritmo nel sangue costringendoti a muovere. A casa ho un cd pieno di questi cantanti. J Balvin, Daddy Yankee, Enrique Iglesias, Alvaro Soler, Luis Fonsi, Ricky Martín e tanti altri.

Arriviamo fuori alla casetta ed entriamo. Io mi butto subito sul divano perché sono stanca morta. Non sono per niente passata di casa e so che oggi doveva tornare anche mio padre. Sono le 18 e 30. Cameron mi schiaccia con il suo peso stendendosi anche lui su di me.
<<Idiota alzati oppure ti castro!>> dico boccheggiando. Lui si alza di sbotto poi si avvicina di nuovo a me.
<<Dopo come ti faccio venire?>> mi dice con un ghigno.
<<Ma vai a cacare>> dico spingendolo e ridendo. Ad un certo punto il sorriso gli muore sulle labbra e lo guardo confusa.
<<Vuoi spiegarmi che ti succede?>> gli chiedo dolcemente tirandolo di nuovo verso di me e facendolo sedere al mio fianco sul divano mentre gli stringo la mano.
<<Ti ho portata qui giusto per questo, anche per farti capire quello che mi passa per la testa>> dice con lo sguardo perso avanti a se.
<<Dimmi tutto>>
<<Ti sei mai chiesta perchè i miei genitori e mia sorella viaggiano così tanto e perchè odio Cody?>> mi chiede ridendo amaramente.
<<Della prima no, ma la seconda tante volte>> dico guardando il suo profilo.
<<Due anni fa, mia sorella aveva 15 anni, aveva conosciuto questo ragazzo che l'aveva portata ad una specie di festa. Questo ragazzo era più grande di lei di 3 anni e diciamo che l'aveva illusa dicendole di amarla e tutto il resto appresso. Io due anni fa ero più o meno già come lui, illudevo le ragazze e poi le lasciavo lì senza una spiegazione plausibile, così io e i miei genitori cercammo di farle capire che in realtà questo la stava illudendo, ma lei era convinta che lui l'amasse. Si conoscevano da più o meno due mesi, non ce l'ha mai fatto conoscere fin quando non arrivò il giorno della festa. La sera della festa, lui la venne a prendere verso le 21 e 30, scese talmente veloce le scale e uscì che non ci diede il tempo nemmeno di salutarla. Verso le 2 di notte mi arrivó una chiamata, era lei, risposi e la senti singhiozzare mentre blaterava cose senza senso. La rintracciai con il GPS e corsi subito da lei. La trovai in uno stato pietoso e mezza nuda. Lui l'aveva drogata, fatta ubriacare e infine l'aveva violentata.>> dice tutto questo mentre io credo di avere la mascella giù ai piedi e lui continua a stringere i pugni. Si gira finalmente verso di me e vedo solo rabbia nei suoi occhi.
<<Crystal, quel ragazzo era Cody>>

Filofobia [Cameron Dallas]   ~{In revisione}~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora