CAPITOLO 2

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10 Settembre 2017
Chicago~Miami
Edward's Pov
"Preghiamo i gentili passeggeri di allacciare le cinture di sicurezza, perché tra poco meno di dieci minuti atterreremo all'aeroporto di Miami, si ringraziano anche i gentili passeggeri per aver viaggiato con la nostra compagnia aerea e buona permanenza nella meravigliosa Miami."

Non riuscii a vedere dettagliatamente il panorama che molta gente aveva descritto dall'aereo nei vari siti Internet che ho letto, proprio perché era notte fonda e si potevano notare solo moltissime luci e un via vai di auto lungo la costa; questo stava a significare che era presente molta vita notturna.

Dieci minuti dopo atterrammo come era stato preannunciato dall'hostess, mi alzai dal sedile dove ero seduto sgranchendomi le gambe e scesi velocemente le scalette dell'aereo, non feci nessun saluto di ringraziamento a nessuno dell'equipaggiamento.

Ero stufo di rimanere lì ancora per molto, volevo andarmene via al più presto.

Uscii dall'aeroporto di Miami per cercare di prendere un taxi che mi avrebbe portato a destinazione.

Alzai un braccio e feci un cenno della mano al primo taxi che stava per arrivare, notando che fortunatamente non era già occupato.

Diedi indicazioni al tassista di portarmi a Miami Beach, cosa che lo fece alzare gli occhi verso l'altro perché ci sarebbe voluto un po'.
Ma a me non fregava un cazzo.

Era il suo lavoro e veniva pagato per quello.
Arrivati a destinazione gli diedi i soldi che voleva per il viaggio e presi da solo la mia valigia riposta nel bagagliaio, senza farlo scomodare visto che era già al quanto spazientito.

Quando il taxi sfrecciò davanti a me per andarsene,mi ritrovai davanti enormi palazzi che riuscivano a toccare  il cielo, ce ne saranno stati a migliaia.

Erano stati edificati sopra la spiaggia ed erano proprio davanti all'oceano.

Si sentiva il rumore della schiuma del mare che si infrangeva sulla battigia.

Non c'era appartamento che non fosse illuminato.
Ops, forse c'era il mio?

Ero ancora impalato lì davanti per guardare la maestosità di quei grattacieli.
Mi sembrava  tanto di essere ritornato bambino, quando per la prima volta mi portarono al luna park e vidi la ruota panoramica.
E l'unica emozione che provai fu di stupore.

Scossi la testa per non rimanere ancora incantato e mi incamminai vero l'atrio.
Cercai nelle tasche dei miei jeans  le chiavi di casa per poter aprire il portone;dopo averle trovate presi la valigia per il manico e mi incamminai verso l'ascensore.

Optai per l'ascensore perché il mio appartamento era all'ultimo piano e sinceramente non mi andava di fai dodici piani di scale all'una di notte.

Una volta arrivato al pianerottolo, scoprii che per piano c'erano solamente due appartamenti.
Bene, meglio per me, ci sarebbe stata meno confusione.

Solo che dietro di me sentii del vociare sommesso misto a risate e poco dopo il rumore di chiavi cadute per terra.
Mi voltai confuso e notai quella che doveva essere la mia vicina di casa, che si era chinata per recuperare le chiavi e che veniva importunata da un uomo ubriaco con una bottiglia di whisky in mano.

Con cautela lasciai la valigia vicino alla mia porta è mi avvicinai ancora di più a loro.
Non mi avevano ancora notato, fino a quando non mi schiarii la gola.

L'uomo,ubriaco com'era,non riuscì a capire da dove provenisse il suono, fino a quando non fui davanti al suo viso.

Lei invece fece scattare la testa verso di me immediatamente, sembrava avesse timore.

PER ASPERA AD ASTRAWhere stories live. Discover now