CAPITOLO 10

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Margherita's Pov
Il The caldo all'interno del bicchiere da asporto che mi ero presa in uno dei tanti bar del centro commerciale si stava facendo sempre più interessante ai miei occhi.
Le linee perfettamente circolari che si formavano ogni qual volta che ci soffiavo sopra, mi creavano una sorta di calma all'interno del corpo.
Data anche dal fumo che arrivava sul mio naso per poi appannarmi gli occhiali da vista che stavo portando quel pomeriggio.
Stavo facendo di tutto pur di non cadere nella trappola di quelle maledette arpie.
Che consideravo amiche.
Ma ora ero davvero arrabbiata con loro.
Mi avevano preso letteralmente di peso e non scherzo, per poi sbattermi in macchina per venire in questo stupido centro commerciale.
Dio che cosa snervante!
E indovinate il perché?
Halloween era alle porte, mancava poco meno di una settimana e loro avrebbero a tutti i costi trovato un vestito adatto per la festa a cui avremmo partecipato.
Quel plurale non mi piaceva affatto, specialmente se dentro rientravo anche io.
<<Su Marghe, non vorrai mica passare tutto il resto della tua vita su quella sedia!>> Piper si mise davanti con un vestito che a me sembrava più una maglia che altro, socchiudendo un occhio cercando di capire come le sarebbe stato.
Mi spostai di poco, cosicché sarei comparsa anche io allo specchio.
Inarcai un sopracciglio verso l'alto cercando di essere credibile, ma con scarsi risultati.
<<Ha ragione Piper, su con quel morale, devi goderti  gli anni che hai e non sembrare una vecchietta che è scontrosa con tutti>>Ava prese parola avvicinandosi di poco a me accompagnata dalle risate che si udivano in sottofondo di Matilde.
Continuai imperterrita a sorseggiare il mio The, ruotando con la mano il bicchiere per cercare di bere anche il restante liquido che era rimasto sul fondo.
Dopo cinque minuti in cui non si udì neppure il suono di una mosca che ronzava.
Per niente tranquilla di tutto quel silenzio, alzai lo sguardo verso l'alto.
E quello che vidi non mi piacque per nulla.
Tutte e sei erano davanti a me, in piedi con la testa rivolta verso il basso a causa del divario che c'era, guardavano me, con uno strano sorrisino tra le labbra.
Mi sembrava di essere in una scena dell'esorcista.
Deglutii a vuoto, appiattendomi ancora di più sulla sedia su cui ero seduta, arpionando saldamente le mani ai braccioli imbottiti di essa.
Diciamo che per essere sicura ci conficcai anche le unghie.
Più loro si avvicinavano a me più io arretravo sulla sedia.
Fino a quando per l'ennesima volta in quella mattina mi presero di peso e mi alzarono.
Ma cosa ero diventata, un sacco di patate?
Una volta in piedi, Ella mi prese il bicchiere che avevo in mano per poi buttarlo in un dei cestini che erano presenti.
Alexa mi prese per un braccio e Natalie per l'altro, mentre le altre erano andate chissà dove.
Come un carcerato che aveva commesso qualche reato non da poco, fui trasportata davanti ad un camerino, per poi essere catapultata dentro, non feci in tempo a dire una sola parola che mi ritrovai con una marea di vestitini succinti addosso, lanciati da quelle quattro che erano scomparse, che mi fecero cadere sul pouf dietro di me.
Per lo meno quello era morbido.
Cercai di riaffiorare da tutti quei vestiti, buttandone a terra qualcuno.
<<Ora tu rimani qua dentro, ti provi gli abiti che ti abbiamo portato, che sono anche pochi, e ogni qual volta che ne provi uno vieni fuori e ce lo mostri, chiaro?>>
Non ebbi modo di poter rispondere a Piper,che mi vidi chiudere la porta in faccia.
Che belle amiche che mi ero trovata!
Soffocai un grido tra i vestiti, e mi decisi che mi sarei data da fare se avessi voluto uscire da lì ancora viva e vegeta.
Mi alzai e per non so quale miracolo evitai di ricadere nuovamente, vista la quantità di vestiti che mi avevano affibbiato.
Li misi tutti in ordine e dopo essermeli messi uscì dal camerino, una volta dopo l'altra.
Decisi di mettermi prima quelli che più mi piacevano, ma me li scartarono subito.
Perché a detta loro erano troppo semplici e nessuno mi sarebbe venuto dietro.
Ma io non volevo che qualcuno mi venisse dietro!
Dopo averli quasi provati tutti, alla fine, spazientita, uscii con un vestito semplice, ma non troppo, nero in lattice col le spalline, troppo corto per i miei gusti.
Quando mi videro saltarono tutte in piedi gridando dalla gioia, mi girarono attorno più volte, per ispezionarmi, per poi farmi fare dei giri su me stessa.
Mi stava girando la testa.
Quando mi fermai vedevo che tutto intorno a me continuava a girare.
Mi aggrappai alla porta per non finire per terra e mi voltai verso di loro per sapere che cosa ne pensavano.
Anche se la loro risposta sarebbe stata scontata.
Come se fossi un qualche esperimento scientifico, si misero una di spalle all'altra confabulando tra loro, con una mano sopra la bocca per non essere capite.
Dopo pochi secondi mi guardarono e batterono le mani all'unisono, come se fossero state delle nuotatrici di nuoto sincronizzato.
<<È perfetto>> iniziò a dire Natalie.
<<Direi che ci siamo ragazze>> alzò in alto il braccio Alexa
<<Perfetta>> mormorarono guardandomi incantate Ava ed Ella.
<<Si però non è un costume questo, da cosa sarei travestita così?>> domandai dopo essermi ripresa per poi andare verso lo specchio e guardarmi.
<<Io in verità, un'idea l'avrei già in mente>> Matilde come suo solito sbucò all'improvviso.
E dovevo essere sincera, quella riposta insieme a quello sguardo non mi piacquero per niente.

PER ASPERA AD ASTRAWhere stories live. Discover now