Capitolo 2

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Chi cercava in modo esasperato una compagna per la vita era semplicemente incapace di stare bene con se stesso.

~Eveline Durand, White and black colors

Cordelia

Pagine vecchie, sandalo e cannella. Quest’odore in teoria sconosciuto si era sparso per l’aria qualche minuto prima mischiandosi con quello degli altri abitanti del villaggio e mi aveva colpito subito, sembrava familiare pur senza esserlo. Mi chiedevo di chi fosse quell’odore, in fondo il nostro era un paesino piccolo e bene o male ci conoscevamo un po’ tutti, anche solo di vista.

«Balli con me, Cordelia?» Chiese Ricky riservandomi un lungo sguardo perplesso, di sicuro aveva notato che mi ero fatta tesa all’improvviso ma non aveva chiesto nulla. Acconsentii perché non aveva senso continuare a cercare spasmodicamente chi fosse il mio compagno quando comunque l’avrei riconosciuto non appena l’avessi avuto leggermente più vicino.

«Vuoi spiegarmi cosa succede?» Nonostante la presa decisa sui miei fianchi che accompagnava le nostre movenze, mi aveva rivolto quella domanda con il solito tono calmo, non lo avevo mai sentito alzare la voce in anni e anni di conoscenza.

«C’è il mio compagno qui da qualche parte.» Sussurrai sporgendomi verso il suo viso, da fuori poteva apparire come l’inizio di un bacio, in realtà non volevo farmi sentire da altri, ero abituata ad tenere nascoste quante più informazioni possibili al resto del mondo e, in quel momento dove mi sentivo come se mi stessi preparando a fare un salto nel vuoto, quell’abitudine ormai istintiva si era fatta viva prepotentemente.

«Qualcuno che conosciamo?»

«Non lo so, credo di no. Sai se qualcuno doveva venire da qualche villaggio vicino?» Sicuramente lui aveva quell’informazione, tra noi due era lui quello sempre consapevole di movimenti del genere, doveva esserlo per permetterci di rimanere.

«Non ne sono sicuro, sono stato sommerso dal lavoro e non ho controllato a dovere.» Ammise lui scrollando le spalle con uno sguardo colpevole. «Ma non pensarci ora, se è scattato anche a lui il Legame di certo ti verrà a cercare.»

«Pensi che…»

«So cosa stai pensando ma quello è il passato, il tuo compagno non è lui.» Mi interruppe subito, il tono morbido che usava sempre per parlare del nostro passato, lui era riuscito a scendere più facilmente a patti con il suo ma io ero fin troppo scottata dal mio e Ricky lo sapeva bene, motivo per cui cercava di tenermi con i piedi per terra e di calmare le mie ansie prima che nascessero.

Continuammo a ballare e il mio amico mi distrasse anche con delle barzellette che aveva letto su Instagram, io rimasi comunque in tensione ma riuscii a distrarmi un minimo, almeno finché non sentii uno sguardo, il suo sguardo, perforarmi la schiena e un brivido corrermi per tutto il corpo.

«Hai freddo?» Mi domandò Ricky quasi motteggiandomi mentre mi faceva volteggiare, stavo quasi per rispondere quando un’altra voce lo fece per me.

«Non ha freddo, deve solo ballare con me.»

Cazzo, cazzo, cazzo pensai sgranando gli occhi. Lo sguardo del mio amico era di puro stupore però quel timbro basso non lo conoscevo quindi i possibili candidati si riducevano drasticamente.

«Io… beh credo che… che andrò a prendere qualcosa dal buffet.» Disse quel traditore inciampando sulle sue parole e, mentre io rimanevo impalata lì senza trovare il coraggio di voltarmi, lo vidi ritirarsi ben poco dignitosamente, dal suo comportamento potevo dire che era a metà tra l’imbarazzato e il curioso. Sentii un tocco leggero e forse un po’ esitante, poi però una presa decisa mi spinse a voltarmi, il primo pensiero andò all’arma che di solito mi portavo appresso ma che quel vestito non mi permetteva di avere con me. La prima cosa che notai del mio compagno che non pareva sapere cosa fare furono gli occhi, diversi ma egualmente bellissimi, poi vidi il viso dai tratti gentili e per ultimo notai che sembrava quasi torreggiare sopra di me.

Vulnere AmorisWhere stories live. Discover now