Capitolo 16

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"Sempre a fare la misteriosa e irraggiungibile. A volte penso che tu sia una stella cadente."

"Perché cadente e non una stella qualsiasi?" domandò incuriosita.

"Perché sembri vicina, ma quando penso di averti acciuffata mi ritrovo tra le mani solo la tua scia."

~Roberta Fierro, Come una freccia al cuore

Cordelia

«E tu hai davvero detto di no a una cosa del genere? Sei impazzita, non c'è altra spiegazione.»

Hanna aveva avuto esattamente la reazione che mi ero immaginata quando le avevo raccontato del mio incontro con la Regina dell'Inferno e ora erano almeno dieci minuti che la sentivo sproloquiare.

«Cioè tu mi stai dicendo davvero che hai rinunciato ad andare dal tuo compagno per non lasciare me sola in libreria? Ma ti sei bevuta il cervello?»

«Hanna....» Provai ad interromperla per la millesima volta ma fu come se non avessi parlato.

«No adesso sai cosa facciamo, chiedo ad Marcus di portarti da loro e vedi fermarti per tipo una settimana che se ti vedo prima di dieci giorni dovrai scappare in cima all'Etna per fuggire la mia ira.»

E con quelle parole mise giù il telefono lasciandomi fissare attonita lo schermo. Cioè quando mi aveva chiamato tutta pimpante per darmi una magnifica notizia che quando ci eravamo sentite la mattina si era scordata di dirmi, o almeno quelle erano le parole che aveva usato, non avrei mai immaginato che sarebbe finita così. E poi io quella novità mica l'avevo ascoltata eh! Sì, perché la mia amica mi aveva chiesto prima cosa stessimo combinando e quando le avevo raccontato i fatti incriminati era esplosa senza infine dirmi quello che doveva.

Neanche due minuti dopo era davanti alla porta di casa mia insieme a quel poveretto di Marcus che sembrava più frastornato di me.

«Hai preparato il borsone, vero?»

«Eh?» Fu l'unica cosa che riuscii a rispondere.

«Oh ma devo fare tutto io?» Domandò entrando in casa come se non fosse piombata qui e non si stesse comportando come una pazza. «Ringrazia che ti voglio bene e che sei mia amica altrimenti non avrei di certo lasciato il mio compagno che, per inciso, ho incontrato ieri sera, seminudo nel letto per nessun altro.»

«Woow ferma, ferma. Compagno? Quando l'hai trovato?» Le chiesi fermandola non appena mi resi conto di quello che mi aveva appena svelato.

«Vieni a fare la valigia con me e ti racconterò tutto.»

Sospirai arrendendomi alle sue intenzioni. Che poi non è che mi dispiacesse lasciarmi portare da Altair, se ne era andato da poche ore ma io ero già provata da una settimana di lontananza e una parte molto grande di me mi supplicava di andare da lui.

«Marcus per favore, siediti e fai come se fossi a casa tua. Mi dispiace che questa pazza ti abbia trascinato qui quando magari eri con tua figlia e tua moglie.» Rivolsi al demone uno sguardo di scuse.

«Tranquilla Cordelia, Mia dormiva e mia moglie mi ha praticamente minacciato se non ti avessi portato dal tuo compagno, sai che per lei è sacrilego tenere separati i compagni.»

«Allora mi spieghi dove lo hai scovato?» Gli domandai non appena mettemmo piede in camera.

«È venuto a trovare non ho ben capito chi dei nostri e ieri, mentre tu te la spassavi con il principino, ci siamo trovati.» Hanna disse aprendo l'armadio e cominciando a tirare fuori alcuni dei miei vestiti, di quelli che di solito mettevo la sera per uscire. Ovvio. Avrei preferito che si concentrasse più su quelli di uso quotidiano ma in quel momento l'attenzione più indirizzata sul discorso che stavamo portando avanti che non su quello che la mia pazza amica stava infilando nel borsone.

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