Capitolo 5

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Solo gli sciocchi rifiutano di farsi influenzare dalla letteratura e dalla poesia.

~Cassandra Clare, The Infernal Device

Cordelia

Altair mi aveva preso di sorpresa e io avevo reagito malamente, era stato un meccanismo di autodifesa che avevo acquisito grazie a Riky che, con pazienza, mi aveva insegnato come gestire il panico e come neutralizzare qualcuno abbastanza efficientemente da poterne uscire più o meno indenne. Quando avevo realizzato cosa avevo fatto, il panico si era fatto strada in me, o almeno era stato solo un accenno perché Altair poi mi aveva riportato con i piedi per terra.

Il Legame poi non era stato inerme, non appena avevo ripreso pieno controllo di me stessa e avevo fatto scorrere lo sguardo su di lui, dei piccoli brividi mi avevano scosso. Era stato quel filo teso tra noi che si era appena creato ma non ero insensibile alla sua bellezza, il giorno prima lo avevo visto ingessato nelle convenzioni e dal suo ruolo che gli imponeva di mantenere un certo atteggiamento, in quel momento però era abbigliato come qualunque altro ragazzo e sarei stata una povera pazza se avessi detto che non apprezzavo quello che stavo vedendo.

«Eccoti.» Dissi non appena trovai Hanna. «Altair è qui.»

«E tu che ci fai con me?»

«Se tu mi avessi fatto finire, ti avrei detto che tornavo con lui, a te va bene?»

«Quando il principino se ne va, sei obbligata a venire da me e raccontarmi.»

Non avevo dubbi e soprattutto non serviva che lo dicesse, le avrei riferito tutto lo stesso e si sarebbe dovuta sorbire anche tutte le mie paranoie.

«Va bene, però poi devo andare da Riky che devo dirgli delle cose.»

Altair non si era mosso però ora stava messaggiando al telefono, lo ripose nella tasca del jeans appena fui davanti a lui.

«Allora dove vuoi andare?»

«C'è un bar qui dietro, ti va di prendere un aperitivo?»

Così ci ritrovammo davanti a due spritz, non sapevo come iniziare la conversazione così continuavo a giocare con il ghiaccio nel bicchiere muovendolo di qua e di là con la cannuccia.

Se non avessimo trovato qualcosa di cui parlare sarei morta dall'imbarazzo.

«Ieri sera la tua amica non c'era.»

Fui grata che avesse trovato un terreno comune che non fosse scomodo per nessuno di noi due.

«È rimasta a casa, ha avuto un incidente di percorso, diciamo.» Sorrisi lievemente smettendo di torturare il mio drink.

«Nulla di grave spero.»

Sentendo ormai rotto il ghiaccio, mi aprii in una risata mentre ripensavo alla scena di ieri sera, l'espressione scoraggiata di Hanna era stata impagabile.

«No.» Risposi, il sorriso ancora stampato sul mio viso. «Le si era rotto un tacco e dato che eravamo già in ritardo alla fine ha rinunciato.»

«E il vampiro con te è...»

«L'altro mio migliore amico.» Mi affrettai a mettere in chiaro, senza neanche lasciarlo concludere la frase. Meglio giocare a carte scoperte che creare una commedia degli equivoci e scongiurare scenate di gelosia che non dubitavo sarebbero arrivate. Arrivavano sempre. Questa volta però sarei riuscita a spiegare la situazione senza mettere in pericolo nessuno.

Ora era Altair che sembrava non sapere cosa dire, si mosse sulla sedia schiarendosi la voce forse cercando di celare il leggero rossore che si era affacciato sulle sue guance.

Vulnere AmorisOnde as histórias ganham vida. Descobre agora