Chapter 5: Sergey Sirotkin

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Shanghai, 2019

Tento di riprendermi dal jet leg che mi tiene sveglia alle due del mattino, approfittandone per andare avanti con il libro che ho iniziato a Brackley, al quartier generale della Mercedes, e che non ho trovato il tempo di finire durante l'ultimo weekend da gara.

I romanzi rosa, quelli leggeri e talvolta sciocchi, sono il mio vizio segreto che tengo davvero molto segreto.

Credo che solo mia madre sappia di questo piacere che mi concedo, ma se lo dicesse a qualcuno non confermerei ad anima viva.

Non mi vergogno, affatto, perchè tutti hanno bisogno della loro valvola di sfogo, ma il problema è che questa debolezza cozza terribilmente con il mio modo di fare e con il mio carattere.

Sono l'anti romantica per eccellenza, ho un cuore di ghiaccio che non provo nemmeno a sciogliere perchè mi va bene così, eppure mi concedo questo sfizio con tanto di sospiri innamorati e -molto raramente- qualche lacrima.

Se qualcuno lo scoprisse, la mia reputazione da dura crollerebbe, e io non ne ho la benché minima intenzione.

Sospiro tra me e me nel leggere di Lavinia e Sebastiano, felice che finalmente stiano cominciando ad apprezzarsi e ad ammettere i propri sentimenti, quando qualcuno bussa alla mia porta, facendomi corrugare le sopracciglia.

Spero soltanto non sia Teresa Houltman, in questo momento i motori e le strategie sono gli ultimi dei miei pensieri.

Il bussare si fa più insistente, spingendomi a scendere dal letto e ad aprire uno spiraglio della porta per scacciare via chiunque sia, quando davanti a me trovo Ashton che mi sorride come se si stesse scusando in anticipo, fresco come una rosa nonostante siano le due del mattino.

"La tua stanza è al piano di sotto, lo sai, vero?" Domando, confusa, perchè non riesco a trovare un motivo che sia uno che possa giustificare la sua presenza davanti alla mia porta a quest'ora.

E io voglio davvero tornare a Lavinia e Sebastiano, di sicuro sono più interessanti di Ashton.

Ora che lo osservo, mi rendo conto che è vestito stranamente di tutto punto, con una camicia bianca perfettamente abbottonata che sembra gli sia stata disegnata addosso e un paio di pantaloni neri eleganti che lo fasciano, mettendo in risalto le sue gambe.

"Certo che lo so, Cecilia" sbuffa, incrociando le braccia al petto, come se fosse lui a fare un favore a me, "ma mi devi aiutare".

Ah, questa è bella.

"Sentiamo, perchè dovrei aiutarti? E soprattutto, con cosa? La tua macchina è perfetta, quindi i miei compiti li ho eseguiti e terminati" lo rimbecco, mettendomi nella sua stessa posizione, e quando vedo il suo sguardo vagare lungo le mie gambe nude, le cosce a malapena coperte dalla maglia lunga che indosso, mi rendo conto che non è stata una brillante idea aprire in pigiama senza prima chiedere chi fosse.

Ashton sospira, probabilmente trattenendosi dal rispondermi male, e questo mi fa capire che c'è effettivamente qualcosa che non va: "ho rimorchiato una ragazza".

"E buon per te".

"Fammi finire, Cecilia" mi riprende, scandendo bene il mio nome, "dicevo, ho rimorchiato una ragazza. O meglio, mi si è appiccicata come una cozza. Non mi ha lasciato andare per tutta la serata... E mi ha anche seguito in camera nonostante abbia cercato di dirle con tatto che non volevo, ma ha insistito... Sono riuscito a sfuggire giusto ora dicendole che sarei andato a prendere dello champagne".

"E invece sei venuto a chiedere rinforzi" concludo con un sospiro al posto suo, girandomi per recuperare dalla sedia un paio di leggings scuri che non sapevo nemmeno di aver portato, "la Mercedes mi ha assunta come tuttofare, altro che ingegnere meccanico".

Undercut || 5SoS & F1Where stories live. Discover now