Chapter 24: Mark Webber

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Hockenheim, 2019

"And girls just want to have fun!".

"Vorrei avere tutta la tua voglia di vivere, Alice, davvero" borbotto passandomi una mano tra i capelli e sistemando meglio gli occhiali da sole.

L'addetta stampa RedBull sorride come se nulla fosse: "bisogna ridere per non piangere, mia cara, e se questo significa cantare Cindy Lauper alle dieci di mattina, ben venga".

"E tu che motivi avresti per piangere?" Domando, incuriosita, e per quanto la mia domanda possa sembrare scorbutica, vorrei davvero capire cosa non va nella sua vita.

Magari possiamo aprire un gruppo di sostegno femminile per le donne della Formula Uno, invitando Angela come ospite speciale visto che la poveretta ha dovuto fare da balia a Lewis per anni.

"Scherzi, spero. Max è quarto nel campionato piloti, ogni sera è un terno al lotto per scoprire se è incazzato come una biscia o se si addormenterà piangendo. Pensa che ha preso ispirazione da Arya del Trono di Spade e ha stilato una lista con i nomi dei piloti che vuole uccidere. Primo tra tutti, Pierre perchè non gli fa da maggiordomo".

"La situazione gli sta sfuggendo di mano".

"E ne sono consapevole, a differenza sua" borbotta Alice, facendo cliccare i tacchi ad ogni passo che fa, "Pierre invece non mi fa disperare ma è giù di morale anche lui. Odia Max".

"E che gli ha fatto?" Domando, corrugando le sopracciglia, ma Alice si limita a scrollare le spalle.

"Non ne ho la più pallida idea... Questi piloti sono sempre più primedonne".

"Non sai quanto hai ragione" sospiro, affacciandomi al mio box solo per vedere Toto e Ashton discutere di qualcosa, probabilmente strategia, e la mia occhiata non passa inosservata a Alice che sorride maliziosa.

"E a proposito di primedonne... Come va tra te e Ashton?".

Ringrazio il cielo di aver avuto la previdenza di mettere gli occhiali, mantenendo così una faccia più o meno imperturbabile: "come sempre".

"Cecilia, sei una pessima bugiarda".

"Possibile che lo diciate tutti?" Sbuffo, incrociando le braccia al cielo, "non c'è niente di nuovo, davvero. Nulla, nada, rien de rien".

"Rien de rien, certo. E io sono nata ieri".

"Porti un po' male la tua età, lo sai".

"Cecilia"  mi riprende Alice, inarcando un sopracciglio, "stai cercando di cambiare discorso, il che vuol dire che un discorso c'è".

Alzo gli occhi al cielo, pronta a risponderle che non c'è proprio nessun discorso, quando Toto compare sulla soglia dei box.

"Cecilia, puoi venire? Il tuo bambino fa i capricci" domanda con quel tono che lascia intendere che la sua non è esattamente una domanda ma, anzi, tutto il contrario, ed io annuisco, segnandomi mentalmente che persino Toto Wolff ha iniziato a chiamare Ashton il mio bambino.

Inizio a pensare che i piloti Mercedes abbiano in comune oltre alla bellezza, anche il costante bisogno di una balìa che dia loro attenzioni.

"Non finisce qui" mi ricorda Alice puntandomi un dito contro, ed io alzo gli occhi al cielo, salutandola.

Non appena entro nei box capisco subito qual è il problema, e senza pensarci due volte raggiungo Ashton impegnato a fare i capricci con Calum e il suo ingegnere.

"Cecilia, grazie al cielo!" Esclama il secondo pilota Mercedes, "fallo calmare che sta facendo impazzire tutti".

"Mi piace come nessuno si preoccupi se impazzisco io" commento, sarcastica, girandomi poi verso Ashton, "Charles parte dalla prima posizione, lo so, lo sappiamo tutti. Ma abbiamo già studiato una strategia, Ash, ed è una strategia che può funzionare se tu rimani concentrato e dai retta a noi che siamo il tuo team".

Undercut || 5SoS & F1Where stories live. Discover now