Chapter 37

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Matthew's P.O.V

Rimango spiazzato dalle sue parole e per un attimo esito.
Potrei ferirla di nuovo, ma non lo faccio e non so neanche io il perché.
Potrei ricorrerla e farla ricredere, potrei baciarla allo stesso modo di stamattina, facendole dimenticare di tutto il resto.
Potrei farlo, ma non voglio.
Resto solo lì, a fissare quella porta aperta, da cui lei poco fa è uscita, lasciando una strana sensazione alla bocca dello stomaco.

E avrei solo voglia di baciarti di nuovo.
Magari solo per farti stare zitta.
O per vedere la tua espressione confusa e quel cipiglio che si forma ogni volta sulla tua fronte.
O magari solo per farti mia.
Per sentire ancora i tuoi gemiti sotto di me.
Per poter toccare ancora le tue lunghe gambe.
O il tuo collo.
Nel punto che solo io conosco.
Non ti amo, ma ti desidero.
Più di chiunque altra.

Resto per qualche secondo in più indeciso sul da farsi, ma poi decido semplicemente di fare finta di nulla e di chiamare Cameron. Ho cose più importanti da fare che pensare al loro rapporto al momento.
Non mi risponde subito e già me lo immagino mentre si chiede se debba rispondere o no, come fa tutte le volte che sa che sono incazzato, ma questa volta non mi importa, non sono arrabbiato con lui.

«Hey amico.» mi risponde dopo una svariata serie di squilli. La sua voce non è decisa o amichevole come sempre, è timorosa, quasi impaurita.

«Cosa c'è tra te e lei?» chiedo inevitabilmente, pervaso da non so quale sentimento. Perché so che non dovrei perdere tempo con queste cose, ma non posso farne a meno. La verità è che una qualche forma di potere ce l'ha su di me e questo mi spaventa.
Mi aspetto che mi risponda con una delle sue solite frasi "Non dire stronzate" "Lei non è più il mio tipo" o cose così e per questo mi stupisco quando lo sento sospirare pesantemente per poi rispondermi con un semplice «Non lo so.» carico di tensione.

«Come fai a non saperlo?» mi agito.
«Non ti ricordi più come sei stato a causa sua? Come cazzo ti ha ridotto?» mi incazzo. Lui sospira nuovamente e ci mette un paio di secondi in più per rispondermi.

«Si. Ho sofferto e purtroppo me lo ricordo perfettamente, credimi, ma so che non era sua intenzione farmi quello che ha fatto e so che in parte è stata colpa tua e della tua stupida scommessa. In ogni caso non importa, lei è innamorata di te, si legge lontano un miglio.» mi dice e sembra veramente afflitto.

«Non penso che lo sia.» mento. Già, perché lo so perfettamente che è innamorata di me, ma nonostante tutto continuo a farle del male. E so che non se lo merita. «Pensi veramente che non soffirarai più?»

«No, ma preferisco soffrire sapendo di averci provato che rimpiangere per il resto della mia vita di non averlo fatto. E mi dispiace veramente se tutto questo ti da fastidio, ma mi sono innamorata di nuovo di lei e non posso farci niente.» mi dice serio mentre un nodo allo stomaco si forma dentro il mio stomaco.

Già, perché vorrei anche io provare le stesse cose per una persona.
Vorrei anche io innamorarmi di una persona e restarci innamorato nonostante tutti gli ostacoli.
Ma non ci riesco.
Perché forse è vero quello che dicono su di me.
Forse è vero che non ho un cuore.
O forse il mio cuore l'ho solo perso.
Ma non ricordo dove.
E sono troppo orgoglioso per chiedere aiuto.
Perciò lascerò che sia tu ad amarla.
Tu che un cuore ancora ce l'hai.
Tu che hai ancora la capacità di amare.

«Ricordi quello che ci siamo promessi? Niente litigi per delle ragazze perciò se pensi che sia davvero la cosa giusta non ti preoccupare per il nostro rapporto, perché non cambierà, te lo prometto.» gli rispondo sincero.

I'll be wrong with you Where stories live. Discover now