Chapter 40

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«Matthew?» busso lentamente, apsettandomi un rifiuto da parte sua.

«Entra.» mi dice invece lui dopo svariati secondi di silenzio.

«So che non dovrei disturbarti per cui ti porrò soltanto una domanda e poi me ne andrò» gli dico calma, mettendomi le mani nelle tasche della tuta per evitare di cominciare a sbraitare come una pazza.

«Dimmi.» risponde lui annoiato.

«Perché allontani sempre tutti quando potremmo aiutarti?» Matthew fa per ribattere, ma non gli do il tempo di farlo. «Ho saputo da Cameron che siete stati incastrati da un uomo che porta rancore nei tuoi confronti e ti stai facendo quello che fai sempre quando ti senti minacciato. Allontani tutti. Ma non puoi farlo anche con noi. Siamo la tua famiglia.» gli dico per rassicurarlo, mettendogli la mia mano nella sua per rassicurarlo.

«È questo il problema. Voi siete la mia famiglia e io ho il diritto e il dovere di proteggervi e l'unico modo per farvi stare al sicuro è tenervi lontano da me. Prima ho sbagliato i termini e sono stato fottutamente rude solo perché volevo che le mie parole ti ferissero. Sarebbe stato più facile tenerti lontano da me se fossi stata ferita, triste o arrabbiata con me. Così invece non so che fare, non so come proteggervi.» dice passandosi una mano tra i capelli, turbato.

«Tu non ci devi proteggere Matthew, ci riusciamo benissimo anche da soli.
Adesso devi pensare solo a te stesso. C'è uno sconosciuto che vuole farti del male e che sembra avere intenzioni serie e non sappiamo da dove cominciare per capire chi sia.
Perché ormai è evidente che lo sconosciuto e l'uomo che ti ha incastrato siano la stessa persona. Dovremo rileggere ancora il foglio e cercare di capire...» inizio a parlare agitata girando avanti e indietro per la stanza come una pazza, ma Matt blocca il mio discorso mettendomi le sue mani sulle mie spalle e posando un dito sulle mie labbra.

«No, tu non farai proprio niente. Non ti metterò in pericolo più di quanto tu non sia già.» dice venendomi vicino e mettendomi le sue mani sulle mie spalle per convincermi.

«Matthew capiscimi. Non posso restare a guardare mentre tu e Cameron venite accusati di reati così gravi solo perché un pazzo ha deciso di farvela pagare chissà per quale stronzata. Non posso. Ho bisogno di fare qualcosa altrimenti sento che impazziró.» gli spiego calma anche se al momento lo sono tutt'altro.

«A Cameron non succederà nulla. Non lascerò che lui finisca in mezzo a questo casino.» mi dice con la stessa sicurezza di poche ore fa.

«Ormai ci è già dentro fino al collo, non puoi più proteggerlo. Anzi, magari può aiutarci, dovremmo solo spiegargli tutta la situazione.» inizio decisa, ma lui scuote energicamente la testa.

«Cameron non deve sapere nulla di tutta questa storia, ha già abbastanza casini per la testa.» mi risponde sicuro di sé mentre io lo fisso ancora più confusa di prima.

«Perché Cameron non dovrebbe aiutarti? Ti è sempre stato vicino, anche quando si trattava di fare cazzate, indipendentemente da quanti casini avesse per la testa.» gli ricordo per cercare di farlo ragionare.

«È diverso adesso.» mi risponde vago, facendomi pensare che possa nascondere qualcos'altro

«Sicuro che non ci sia dell'altro, vero?» gli chiedo sperando che sia solo una mia impressione, ma il modo in cui mi guarda mi fa pensare tutt'altro.

Perché lo intuisco che vuole dirmi  qualcosa di importante, ma si trattiene.
Perché si mette una mano tra i capelli e se li scompiglia leggermente.
Perché sbatte lentamente e quasi impercettibilmente il piede sul pavimento.
Perché non mi guarda con la stessa sicurezza di sempre.
Altrerna lo sguardo da me al pavimento.
E sembra quasi che voglia scappare da un momento all'altro.
E vorrei tanto che per una volta non fossi tanto misterioso,
Che ti fidassi di me... e basta.

I'll be wrong with you Where stories live. Discover now