Chapter 39

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«Si può sapere che cazzo avete fatto?» urlo avvicinandomi velocemente a Matthew e Cameron una volta arrivata in centrale di polizia.

Entrambi, appena si accorgono della mia presenza, sbiancano e io deglutisco a disagio, come se solo in questo momento avessi compreso la vera portata delle sue accuse.

Perché prima ero convinta che foste innocenti.
Che foste stati incastrati.
Ma adesso le vostre facce mi dicono tutt'altro.
Perché vi state nascondendo.
Perché i vostri occhi sono meno sinceri.
Perché, anche se non avete ucciso quell'uomo, avete fatto qualcosa di ugualmente peggiore.
Ed ho sempre cercato di proteggere voi e le vostre cazzate,
ma non so se adesso ne ho la forza
O la voglia.

Il poliziotto cerca inutilmente di fermarmi, ma sono così tanto arrabbiata con loro che non mi interessa nemmeno di lui.

«Possiamo spiegarti.» dicono entrambi all'unisono alzando entrambo le mani in segno di resa ed in questo momento sembrano tanto due bambini che sono stati scoperti dalla mamma a rubare caramelle.

«Sarà meglio che lo facciate.» gli dico incenerendoli con lo sguardo e non credo di essere mai stata così arrabbiata con qualcuno come lo sono con loro adesso.

«Prima facci uscire di qui.» mi incita Cameron.

«E se non volessi farvi uscire?» gli chiedo incrociando le braccia al petto in segno di sfida.

«Lo farai. Non sei così cattiva da farci stare in galera il giorno di Natale.» continua Matthew sicuro di sé.

«Non credo proprio.» gli dico allontanandomi da loro e avvicinandomi al poliziotto che sta di guarda alla loro cella.

«Cosa hanno fatto di preciso?» dico ingoiando un groppo in gola.

«È meglio dire cosa non hanno fatto. Sono arrivati fino ad una villa abbandonata di Lake Placid con un camion rubato e più di un chilo di droga nel portabagagli e all'interno della cantina dell'abitazione è stato trovato il corpo di un uomo che perarltro, molti dichiarano essere loro nemico.» spiega il poliziotto mentre io sbianco ad ogni nuova accusa.

Traffico di droga?
Furto?
Omicidio?
Davvero sono capaci di fare cose simili?

«Ci sarà un processo?» chiedo impaurita per il loro futuro.

«Certamente. E dovranno rispondere per ognuno di questi reati con prove convincenti se vogliono ancora continuare a vivere.» mi risponde lui.

«A-a vi-vere?» chiedo iniziando a balbettare.

«Per la portata dei reati è possibile che la giuria li condanni a morte.» mi risponde, ma non credo di star ascoltando più che cosa sta dicendo. Loro non meritano di morire. So che non hanno ucciso nessuno.
Ci deve essere dell'altro sotto.

«A quanto ammonta la cauzione?» gli chiedo cercando di apparire serena, anche se mi risulta piuttosto difficile in una situazione del genere.

«1000000 di dollari a testa signorina, ma faccia conto che se ne paga solo un decimo.» mi dice mentre strabuzzo gli occhi. Anche volendo non riuscirei mai a trovare una cifra del genere.

«Se vi faccio uscire di qui voi sarete sinceri con me?» dico avvicinandomi di nuovo a loro.

«Si, signora.» dicono entrambi iniziando a supplicarmi mentre io soffoco una risata. Questo non è proprio il momento per ridere.
È buffo che degli uomini grandi e grossi come loro mi supplichino e mi facciano gli occhi dolci per farli uscire.

I'll be wrong with you Where stories live. Discover now