Pervert Boy|| Yoonmin

SEQUEL-ventotto

Jungkook si guardava intorno spaventato, maledicendosi ogni minuto per non essere rimasto con Taehyung.

Aveva fatto il grande ma adesso non sapeva ne dove fosse ne da che parte andare; era convinto di essersi addentrato totalmente nella foresta e urlò contro Taehyung perché "Solo lui poteva comprare una casa in campagna, cazzo" dimenticandosi completamente che quella casa l'aveva scelta lui perché "No questa è nostra, amo la vista"

Sbuffò per la milionesima volta e si sedette su un sasso, il suo orologio segnava le due meno un quarto e senza accorgersene iniziò a piangere. Era buio e sentiva rumori acuti dappertutto. Qualcosa dietro di lui si mosse e in men che non si dica iniziò a correre dalla parte opposta, urlando come un bambino di cinque anni davanti ad un film horror.

Si fermò solo due minuti dopo, cercando di regolarizzare il respiro e riprendere fiato. Prese dalla tasca il suo cellulare ma che, come da un'ora a questa parte, non localizzava segnale ne un minimo di connessione.

Provò comunque a chiamare Taehyung, ovviamente invano.

Camminò lentamente mentre i rumori, causati probabilmente anche dalla forte paura, si facevano più intensi e vicini. La grossa montagna poco distante da lui gli faceva ancora più paura, nonostante fosse un cumolo di rocce: al buio, per Jungkook, tutto diventava qualcosa che provocava terrore.

"Non puoi avere paura così di tutto, sei un uomo. Devi imparare che il buio non ti farà nulla perché gli assassini arrivano anche di giorno e le cose non diventano crudeli quando va via la luce. Devi stare calmo Jungkook, se non riesci a tornare a casa ti fermi da qualche parte e provi a dormire, troverai la strada di casa domani mattina. Non devi avere pau.." e neanche il tempo di finire la frase, che una mano lo afferrò per il polso e forse tutta la città sentì il "Vaffanculo cazzo non mangiarmi non sono buono sono brutto e cattivo" urlato dal maggiore con voce isterica.