𝗜𝗜𝗜 beyoncé è un'infermiera

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Peter non era robusto, ma ve lo assicuro, trasportare un essere svenuto per tutto il corridoio della scuola chiedendo aiuto fu davvero faticoso. Quando arrivammo davanti all'infermeria lo lasciai andare.

«Lynn, se prima era morto di paura, adesso lo è per un trauma cranico.»

Subito dopo mi resi conto che dentro l'infermeria c'era qualcuno, dato che la radio era accesa, e stava suonando "I'm a single lady" a tutto volume.

«È permess-» Un ragazzone dalla pelle color cioccolato girava per la stanza sculettando, usando il pugno come microfono e cantando a squarcia gola.

Ecco, ci mancava poco e sarei morta io.

Inorridita.

«Non volevo interrompere il tuo show, Beyoncé» Esclamai quando il ragazzo si accorse che lo stavamo guardando.

Non so cosa stesse provando in quel momento Connie, ma la sua faccia dava tutta l'impressione di voler dire "Vi prego cavatemi gli occhi".

E io la capivo.

«Perdonatemi, ecco, fatelo accomodare qui» Disse Beyoncé indicando il lettino
«Come pensi che riusciamo a prendere questo cadavere e metterlo là?» Chiese Connie, ancora abbastanza shockata.

Il ragazzo prese Peter come fosse una piuma e lo posò delicatamente sul materasso.

«Scusate davvero, spero di non avervi recato disagio»
«Che? No, nessun problema.» Esclamai per poi avvicinarmi a Connie «Dici che ha un altro lettino se svengo io?»

«Approposito, io sono-» «Beyoncé?» Esclamai interrompendolo. Lui ridacchiò.
«Sono Jamie Greenwood»
«E cosa fai di preciso qui?» Chiese Connie.
«Non ti sembra ovvio? Passa il tempo sculettando e cantando a squarcia gola "I'm a single lady"»

«Veramente,» Riprese lui completamente calmo, mentre imbeveva nell'acqua un panno per poi posizionarlo sulla testa di Peter «Aiuto i ragazzi che vengono qui»

«E quanti anni hai di preciso?»
«18»
«E quanto ti pagano per stare in questo manicomio?» Sibilai mentre vedevo Peter aprire gli occhi. Jamie gli aveva tolto gli occhiali, e devo dirlo, era piuttosto carino senza.

«Voi invece? Posso avere l'onore di conoscere i vostri nomi?»

«Certamente Sir Beyoncé, io sono Lynn Jones, e questa è la mia fedele compagna d'avventure Carota Connie Larris» Fingemmo un inchino, e allora sentii quella sensazione, di nuovo.

Peter si alzò lentamente, strofinandosi gli occhi e guardandosi intorno disorientato.

«Jamie, anche tu!?» Gridai, avevo perso la pazienza.

«Quante diavolo di Spider-persone ci sono in questa dannata scuola!?»

Connie si apprestò a tappare le orecchie a Peter, avevo la vaga impressione che se avesse saputo di Jamie sarebbe morto definitivamente.

«Non parlate di ragni, sono aracnofobico. Quando quella bestia mi ha morso ho cominciato a gridare correndo e agitandomi per tutta casa»

«E questo sarebbe Spider-Man.» Dissi coprendomi la faccia con una mano.

Ero più esasperata di quanto lo fossi quando Josh tentava di infilare la mano nel porta-ombrelli sperando di trovare un tesoro, e ce ne voleva.

«Che ore sono?» Chiese Peter con la bocca impastata, si era appena svegliato da una bella botta in testa, poverino.

«Non fare domande. Il mio obiettivo oggi è saltare tutte e sei le ore, quindi, se passa qualche professore fingiti morto.»

Peter sbuffò, e poi iniziò a riflettere.

«Non capisco. Tutti e quattro abbiamo poteri sovrannaturali, poteri che fino ad ora sono sempre stati solo parte di fumetti. Se davvero fosse così semplice, la spiegazione più plausibile sarebbe che ognuno di noi vive in una dimensione diversa. Ma io sono nato e cresciuto qui, e mi pare anche voi.»

«Come mi mancavano i complessi da appena svegli»
Peter mi fulminò con lo sguardo.

«Parker ha ragione, è strano che ci siamo trovati tutti qui, senza un motivo. E poi è strano che nessuno di noi si è ancora fatto notare. Nessun nemico è ancora venuto a cercarci.»

«Forse perché siamo innocui come Whiskey il ragnetto» Guardai Connie.
«Magari anche i nemici sono aracnofobici» Jamie rabbrividì.

«Magari la smettete di parlare di nemici, perché potrebbero esserci davvero!» Gridò Connie, rossa in volto.

Avrei dovuto ribattezzarla peperone, o pomodoro. Ma i vegetali non gridano.

Peter si alzò dal lettino, appoggiandosi ad una mia spalla come fossi un deambulatore, e uscì dell'infermeria.

«Non voglio perdermi l'allenamento di scacchi. È fondamentale per me.»

Sbuffai.
«E se mi fingo svenuta?»
Dissi guardando Jamie e Connie, che fece un ghigno.

«Oh, ho un'idea.» Fece una pausa.
«Jamie, single lady!»

spazio autrice:

she dire? beyoncé è un'infermiera.
non sono molto soddisfatta di questo capitolo, ma spero di rifarmi nei prossimi. ci saranno tante risate e tanto sarcasmo! alla prossima bbys <3

piccolo sondaggetto:

per ora chi è il vostro personaggio preferito?

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