𝗫𝗫𝗜𝗫 jonker is canon

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Uscimmo dalla camera a specchio con fin troppe difficoltà. Ne uscirebbero altri tre capitoli se mi soffermassi su tutti i dettagli.
Per farla breve, ce la facemmo.

Appena uscimmo dalla botola mi venne anche un conato di vomito, la dimensione specchio mi aveva disorientata da morire.

«E Valentine? Che facciamo?»
Chiese Connie guardando dentro, trovando la donna ancora per terra, a dimenarsi.
«Io aspetterei che la trovino. Del resto è questo il lavoro dei servizi speciali»

Tutti annuirono, anche se incerti, e subito iniziammo a correre, fuori dai laboratori, più lontano possibile.
Avevamo ancora addosso le tute, perciò ci abbassammo le maschere e iniziammo ad arrampicarci in perfetto stile Spider-Man (cosa che tecnicamente eravamo), mentre mamma prese un taxi al volo e si fece portare al carcere, per salvare suo figlio.

«Cosa dobbiamo fare?»
Chiese Peter, guardandomi attraverso la sua maschera rossa. Io sorrisi, ma dubitavo che potesse vedermi.

«Mentre mia madre salva Josh, noi dobbiamo trovare qualcuno che possa aiutarci a tirare fuori il veleno dei ragni»
«Credi che sia possibile?» Disse lui, a disagio, mentre dondolavamo sulle ragnatele.

«Non lo so, Peter. So solo che rivoglio la mia vita da persona normale.»
«Sul serio vorresti che tutto questo finisse?»
«Come sarebbe?»
«Vorresti che tutto ciò non fosse mai accaduto? Vorresti non aver conosciuto tutti noi, Connie, Jamie...me, e tornare alla tua monotona vita da adolescente?»
«Peter smettila»

Mi fermai, atterrando sul piano più alto di un grattacielo di Brooklyn. Lui atterrò vicino a me.

«Lynn, tutto questo mi fa male.»
«Che cavolo dici, Peter!»
«E non parlo dell'"attacco di cuore" avuto prima per colpa di Valentine.»

Fece una pausa, e si tolse la maschera.

«Io so che quando ci libereremo dei poteri e di tutto il resto, tu non mi guarderai più come mi guardi ora. Non vedrai un ragazzo coraggioso, che tenta di aiutare le persone e salvare l'America dai crimini. Mi vedrai solo come uno sfigato che indossa papillon fuoriluogo e che gioca a scacchi invece di socializzare. Sarò il tipico nerd senza amici, quello che non ti merita. Mi snobberai, e io soffrirò.»

«Cosa posso dire al fatto che il tuo discorso poteva benissimo essere frutto della frustrazione di una ragazzina col ciclo? Mh, vediamo. Per prima cosa, Peter, io non sono quel tipo di persona. Forse non mi conosci abbastanza, e pensi che io sia una ragazzina viziata, esageratamente sarcastica e con delle aspettative troppo alte. Il fatto è che anche io mi sento una sfigata, a volte. Questa è una maschera per nascondere le mie insicurezze, e non parlo della tuta da Spidey-Gurl.»

Mi avvicinai a Peter, posandogli una mano sulla spalla.

«E poi, niente mi farà mai cambiare idea su di te, Peter. Nemmeno una collezione di bambole inquietanti anni '50 nascoste nell'armadio di camera tua.»
«Ne...ne sono contento. Non me l'aspettavo.»
«Tutto qui ciò che sei capace di dire? Mi sto praticamente dichiarando sul superattico di un grattacielo e tu te ne esci con un normalissimo ne sono contento

Lui sorrise, e si avvicinò ancora di più a me. Dopodiché fece qualcosa di inaspettato, perfino per Lynn Stupenda Jones.

Si chinò e mi diede un bacio.

Ora, facciamo un fermo immagine ed analizziamo la scena. Una ragazzina alta poco più di una pera, con una tuta da Ape Maia decisamente troppo aderente, si sta scambiando effusioni romantiche con un ragazzo che senza papillon e quel taglio di capelli da cameriere avrebbe un potenziale enorme.

E ovviamente, prendiamo in considerazione il fatto che all'esterno stia succedendo un disastro con il multiverso, e che l'intero mondo è in pericolo.

Imbarazzante, lo so.
Eppure per me fu un momento indimenticabile.

Tutto scomparve per un attimo. Le preoccupazioni, il malumore, qualsiasi sensazione negativa. C'eravamo solo io e Peter, l'uno per l'altra. Non per essere smielata, per carità, è assolutamente non Lynn Jones, ma lui era perfetto per me, e io per lui.

Eravamo due pezzi di un puzzle che combaciavano perfettamente. Lo yin e lo yang, Ash e Pikachu, Superman e la sua calzamaglia estremamente ridicola ma alquanto attraente (perdonatemi, sono passata dalla Marvel alla Dc).

Quando ci separammo dal bacio, lo guardai nei suoi occhi scuri, con i miei grigiastri.
«Mi piaci sul serio.»
«E dovremmo uscire» Esclamò lui di risposta.
«Ragione in più per vincere questa battaglia, non credi?»

Lui annuì, con un piccolo sorriso. Avevo voglia di baciarlo di nuovo, di abbracciarlo e dirgli che tutto sarebbe andato bene. Ma non era il momento.

Avevamo un nemico da sconfiggere.
Ed era sempre più vicino.

Ma per ora, almeno una cosa era certa: Jonker is canon.

Spazio autrice:

here i aaaaaam with a new capitolo of this storia stupenda e piena di nonsense!
fun fact: è passato così tanto tempo da quando ho cominciato a scrivere che ho completamente dimenticato la trama e ora mi tocca rileggere tutto.

ridiamo suvvia, ridiamo.

comunque, spero che le mie writing skills non facciano pena :D

in ogni caso, ho iniziato a pubblicare un nuovo libro che mi piacerebbe andaste a leggere :p

è una commedia romantica, piena di trash ovviamente.

e ricordatevi, il prossimo è l'ultimo capitolo di questa storia.

spero lo leggerete e piangerete con me perché è finalmente finito :c

bye bye bbys <3

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