𝗫𝗫𝗩𝗜 il pane fa ingrassare

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Come ho già detto prima, era ormai un mese che non vedevo nessuno.

Non nel senso che ero diventata ceca, Lynn, la creatura più perfetta di questo universo(e anche degli altri) deve vederci bene, per compensare la miopia del suo futuro ragazzo.

Fate finta che non l'abbia detto. Anzi, scappate in Messico. Lì i tacos sono meglio di quelli di Valentine.

Dopo che Albus Silente-Lowcost e Uomo-Lupo erano stati arrestati, il gruppo degli Spider-Man, al contrario di quel che tutti pensavamo, si era disgregato.

Non avevo avuto più notizie di loro, e la cosa mi disturbava alquanto.

Però, ora che ci pensavo (sì amati lettori, io penso), avevo una scusa per riunire il gruppo.

Mia madre.

Non che non fossi capace di cavarmela da sola, ovvio, ma una mano in più non guastava.

Feci squillare il telefono.

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Qualcuno suonò alla porta.

Le opzioni erano due: o era arrivata la pizza, o era arrivato il cibo cinese.

«Dai Lynn, apri, sono io!» Disse una voce maschile poco profonda, al che mi venne l'irrefrenabile istinto di scavarmi una fossa e infilarci la testa.

«Peter»
«Lynn?»
«Oddio»
«Perché fai quella faccia? Ho qualcosa sul naso o-»

Lo abbracciai fortissimo.

«Mi sei mancato, Pete»

«Hey! È passato solo un mese! Che c'è, avevi paura che senza di te non ce la facessi?»
«Sì, ma più che altro dal punto di vista emotivo. A volte sei peggio di una ragazzina col ciclo.»

Peter sorrise stringendomi a sé timidamente.

«Anche tu mi sei mancata, Linda Haley Jones. Non sai quanto.»
Si chinò e mi diede un bacio sulla guancia.

Avvampai.

«Gli...Gli altri dovrebbero arrivare a momenti» Dissi cambiando argomento, sistemandomi i capelli sotto il berretto.

«Oh, sì, certo. Lo...sapevo»

Il campanello suonò di nuovo.
Erano Connie e Jamie.

E aiuto.
Tony Stark era di fronte a me.

«Chi si rivede!» Esclamai contenta, «Batti pugno, fratello! Perché quell'espressione? No? No...»

Feci spallucce e stritolai Connie e Jamie in un abbraccio di gruppo.

«Josh?» Chiese Connie con uno sguardo pieno di speranza.
«Lui...non ce l'ha fatta» Dissi con fare teatrale.
«Vai al diavolo, Lynn»
«Tanto neanche Lucifero mi resisterebbe, Carotina»

«In ogni caso,» Dissi riprendendo l'argomento principale,
«Perché ti stai facendo un panino con la nutella, Lynn? Non era una cosa seria?»
«Mai seria quanto la merenda»
«Perché hai messo via il pane e stai mangiando la nutella a cucchiaiate?»
«Elementare Jamie, il pane fa ingrassare.»

Tutti alzarono gli occhi al cielo.
Sapevo che infondo ero mancata loro.
Un pochino.
Molto ino.

«Dobbiamo trovare mia madre» Esclamai, anche se con la nutella ai lati della bocca non potevo essere presa troppo sul serio.

«Tua madre non era morta?»

«Mamma non è morta!?»
Gridò Josh scendendo a rotta di collo le scale, spalancando gli occhi e sorridendo.

«Non ti gasare troppo, piccione detersivo. La lettera l'ha scritta a me, era ovvio che fossi io la sua preferita»
«Ma mamma mi lasciava stare sul passeggino anche a quattro anni»
«Perché sei scemo, fratello. E a mio parere non avevi ancora iniziato a camminare.»

Ci fu una risatina generale, ma lui guardava Connie con un'intensità che capivo benissimo.

Era lo stesso modo in cui io guardavo Peter.

E lo stesso modo in cui guardavo il cibo.

«Il problema è che è in una botola»
«Come scus-»
«Lo so, Peter, strano posto dove accamparsi. Il problema è che ancora non ho capito come usare questo aggeggio per contattarla, e soprattutto non so perché mamma sia lì»

Il Signor Stark fece un passo avanti, deciso.

«Tua madre è lì non perché sia stata rapita o catturata. È rimasta intrappolata in una dimensione intermedia tra due universi, una di quelle difficilmente raggiungibili. È come il dormiveglia, non sai quale sia la realtà. La chiamiamo botola per darle un nome che la rende normale agli occhi di chi non sa la verità. Quello è uno specchio dimensionale.»

«Oh dio, quindi è impossibile andare lì»
«Beh, non del tutto. Ci sarà un modo per uscire.»
«Forse sì. Ma se non ci fosse?»

«Saremmo fritti.»

Beh, mi sembrava perfetto.
Recuperare mia madre senza sapere dove fosse, né come ci potessimo riuscire.

Insomma.
Una favola.

«In ogni caso, ce la faremo. E riusciremo a capire perché nel nostro universo ci sono così tante Spider-persone.»
«Anche perché è una scocciatura quando la gente mi scambia per un'ape»
«Come, Lynn?»
«Oh, scusa Jamie. Era una riflessione personale.»

Il Signor Stark ci sorrise.

«So che tutto questo vi sta scombussolando la vita. So che è difficile da immaginare, e che non ve lo aspettavate. È complicato. Ma la speranza non deve andarsene.»

Noi annuimmo.

«Comunque, c'è qualcosa che dovrei dirvi. Qualcosa che ho capito andando avanti col tempo.»

Esclamò Josh d'un tratto.

«Il motivo per cui non sono riuscito a tornare indietro dal portale quella volta, è uno solo. Ho dei poteri.»

«Ti prego, dimmi che è quello di far spuntare l'unicorno Brillantino dal nulla»

«No.»

Josh era strano. Sembrava più intelligente, il che forse era un pro per Connie, ma non per me. Come avrei fatto a bullizzarlo?

«Il potere curativo. Non è di Jamie.»

Beyoncé fece una faccia triste.

«Come sarebbe a dire!?»

«Era il mio.»

Spazio autrice:

Josh ha un potere, ed è anche figo. Si è magicamente riempito di neuroni e continua ad essere un bonazzo.

Cioè raga.

#prayforjosh
#joshforpresident

Okay a parte gli scherzi.

Adoro i miei cuccioli, come sono cresciuti e diventati responsabili.

Sono diventati veri supereroi.

Sondaggetto:

Preferite il Josh scemo o il Josh intelligente?

Io li amo entrambi.

Alla prossima bbys♡

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