𝗫𝗩 ho più problemi di un libro di geometria

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Quella notte non riuscii a dormire.

No, non perché erano le 3 di notte e praticamente era già il giorno dopo, né tantomeno perché Josh russava come un ippopotamo(e alla lista si sarebbe aggiunto un nuovo animale), ma perché mi ritrovavo ogni secondo a ripensare alla lettera che Vincenza aveva trovato e rubato.

Innanzitutto, come faceva a sapere che le lettere fossero lì? E poi, cosa se ne faceva di una stupida busta da parte di una povera madre alla figlia debosciata?

«La smetti di parlare da sola?»
Disse Connie, strofinandosi le dita sugli occhi, e solo allora mi resi conto di stare borbottando cose senza senso fissando il vuoto.

«È che non riesco a dormire»
«Non dirmi che hai bevuto il caffè di Jamie...si sa che in Africa il caffè è più intenso»
«Non era in Brasile che-»
«Shh, non è importante.»

«Sei preoccupata per la lettera, vero?» Esclamò Carota, raggomitolandosi nel pigiama che Josh le aveva prestato. Eh sì, Josh era un collezionista di pigiami.

«Non tanto per quella, quanto per il fatto che Vincenza sapesse dove cercarla»
«Senti» Disse puntando i suoi occhi nocciola nei miei grigiastri, e prendendomi una mano.

«Non devi pensarci per forza ora. Sei giovane, hai solo 16 anni, e sei una ragazza, e le ragazze di solito hanno tanto di cui parlare, no?»
«Non eri tu quella che metteva in dubbio la mia femminilità?»
«Tu non hai femminilità, ma tralasciando questo.»

«Ho notato che in questo periodo te la intendi con Peter» Esclamò Connie inarcando le sopracciglia.
«Se per "in questo periodo" intendi i 5 giorni che sono passati da quando ho conosciuto Parker, ti dico solo che ti stai sbagliando di grosso»

«E se ci fosse qualcosa?»
«Hai mai notato il modo in cui Peter mi guarda? Sembro l'ultimo scarto fossile sulla Terra.»

«Forse dovresti smettere di essere così acida e sarcastica nei suoi confronti, e iniziare a parlargli gentilmente, legare di più.» Mi disse Connie, guardandomi.
«Un attimo. Ripetimi di chi stavamo parlando?»
«Di Peter?»
«Peter si spaventerebbe come un bambino anche solo vedendo un My Little Pony. L'amore lo farebbe letteralmente scappare in Messico.»

Connie mi guardò e mi sorrise.
«E chi ha parlato d'amore?»

Okay, prima avrei voluto sotterrarmi, ma ora volevo ficcare la testa nella sabbia come un povero struzzo. Non lo diedi a vedere.

Del resto, Peter Dennis Parker era solo un Nerd malato di scacchi, senza occhio di riguardo per nessuno, né tanto meno con un briciolo di cuore.

«Invece tu, con Josh? Voi sì che siete degni di nota» Dissi ancora rossa in volto, per cambiare argomento.

«Sai, dopotutto tuo fratello non è così male»
«Siete davvero due piccioncini»
Connie alzò gli occhi al cielo.
«O meglio, intendevo che lo è solo lui. Del resto è Josh quello con il cervello di un piccione no?»

Guardai l'orologio da parete, che segnava le 5 di mattina.
«È tutto troppo strano»
Esclamò Connie.

«Il fatto che ci sia una vecchietta stalker con un nome ridicolo, e che ci siamo ritrovati da un momento all'altro il Signor Stark davanti come se nulla fosse, nonostante lui sia un personaggio dei fumetti»

«Potremmo aggiungere tantissime altre cose, a partire dal fatto che abbiamo dei poteri sovrannaturali e che la porta di un ferramenta porta ad un altro universo. Per ora abbiamo troppe domande da porci, e forse anche da bovini. Ma risponderemo a tutte.»

Connie sorrise, e poi fece uno sbadiglio.
«Dormi Lynn, o domani le tue borse sotto gli occhi diventeranno veri e propri trolley»
«Divertente Carotina, molto divertente. Buonanotte»

Chiusi gli occhi e cercai di dormire, pensando a cosa avrei potuto fare il giorno dopo.

Non avrei trovato la nostra acerrima nemica per fargliela pagare, piuttosto, avrei cercato di capire cosa c'era sotto.

Innanzitutto, avrei dovuto scoprire come facesse Vincenza a sapere dove cercare la lettera, e in secondo luogo, sarei dovuta riuscire non solo a riportare la pace e a rispondere alle mie domande, ma soprattutto a riportare la pace.

Non ne potevo più di ragni sinceramente.

Guardai Peter, dormiente sotto le coperte, con una mano spalmata sopra la faccia di Jamie, che russava.
Forse Connie sotto sotto aveva ragione.

Forse, infondo al mio cuore c'era una parte di me che pensava a Peter come a qualcosa di più di un amico.
Ma era troppo strano da accettare.
Ed era troppo dover pensare all'amore in un momento così strano e difficile.

«Magari un'altra volta, Pete»
Mi sdraiai e lo guardai.

«Notte»

Spazio autrice:

E finalmente vi può partire la ship! Li amo troppo insieme, e spero di non essere l'unica.

Chiedo scusa per questo capitolo corto e noioso per giunta arrivato in ritardo, ma ero senza idee e ho avuto 5 interrogazioni nel giro di 10 giorni.

Il mio unico consiglio è di leggere la parte che va da "Guardai Peter" alla fine del capitolo ascoltando "All that matters" di Christina Perri o "Perfect" di Ed, perché merita, e ups stavo ascoltando quelle mentre scrivevo.

Sondaggetto:

Con chi shippate Jamie?

Io lo amo così tanto che non so se mai lo farò mettere con qualcuno.
Ciah.

Alla prossima bbys♡




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