Chiave di Volta

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I corridoi dell'Università strabordavano di gente. In quell'ora, era veramente impossibile riuscire a non rimanere schiacciati da tutta quella folla, ed Atsuya lo sapeva bene.
Lui che di altezza non spiccava particolarmente, e che ogni giorno era costretto a farsi avanti a spintoni ed insulti per riuscire a raggiungere il gemello e Jousuke, che cercavano di scovarlo in mezzo alla confusione.

-Levati dai piedi, nanetto. -

-Come mi hai appena chiamato? Prova a ripeterlo se hai coraggio, brutta testa di.. -

Non ebbe il tempo di finire che l'amico dalla rosea acconciatura lo tirò via da quell' ammasso di corpi in movimento, e da quella che a breve sarebbe diventata un' imminente rissa.

-Sai, sono sempre più convinto che dovremmo metterti una segnaletica. -

-Stai zitto. Fudō dov'è? -

-Ci sta aspettando fuori. -

-Anche se vengo dall'Hokkaido non mi va per niente di mangiare con meno cinque gradi all'esterno, dobbiamo proprio andare noi da lui?-

Shirou lo guardò dolcemente, chiedendogli in silenzio di ingoiare la pillola.

-Il coinquilino gli deve portare il pranzo, dobbiamo solo aspettarlo per qualche minuto, e poi anche io devo aspettare una persona. -

-Non dirmi che è quel bastardo, perché altrimenti me ne resto qua. -

Jousuke circondò le loro spalle in uno dei suoi consueti pseudo abbracci, a cui volente o nolente era impossibile scappare.

-Eddai andiamo che il nostro amico ha bisogno del nostro sostegno. -

-... Sostegno in cosa? A congelarsi le palle?! -

-Atsuya, ti prego, non farti pregare. -

Trovare Akio non fu poi difficile, fuori faceva così freddo che le persone all'esterno si potevano contare sulle dita, ed il diretto interessato risaltava benissimo seduto su uno dei tavolini del campus mentre parlava con qualcuno.
Il fratello lo superò a grandi falcate circondando con le braccia il collo del proprio ragazzo.
Shūya interruppe il discorso che stava facendo con il moro per scoccare un dolce bacio a Shirou.

-... Vi prego, fatelo quando non ci sono. -

-Cosa dovrei dire io quando lo fai con Nae? -

Colpito ed affondato. Jousuke si accomodò di fianco a Akio allungando una mano verso il nuovo arrivato.

-Sono Tsunami Jousuke, é bello incontrare un giocatore di grande talento come te.-

-Il piacere è mio. -

Il ragazzo gli sorrise amichevole, scostandosi gentilmente dal proprio ragazzo e stringendo con vigore la mano di Jousuke.
Atsuya alzò gli occhi al cielo davanti a tutto quell' entusiasmo, e poté notare con sorpresa che Akio assunse esattamente la stessa espressione; forse è per questo che non poté evitare di dare aria alla bocca.

-Vi conoscete? -

Gli interpellati si scambiarono uno sguardo prima di ritornare a posare la loro attenzione su di lui.
In fondo era limpido che i due non si erano appena incontrati. Una persona normale, non sarebbe riuscita a reprimere l'entusiasmo davanti ad un calciatore del livello di Gōenji Shūya , anche qualcuno come Akio che se ne stava tranquillamente stravaccato sulla panchina con la faccia immersa nel giubbotto.

-Quando eravamo al liceo ci siamo scontrati parecchio sul campo da calcio.-

-Ed ovviamente le avevi vinte sempre tu. -

Anche il freddo può essere caldoWhere stories live. Discover now