In Cima Alla Montagna

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*Attenzione : scene sessuali esplicite

La neve ricopriva i tetti delle case che brillavano grazie ai riflessi delle luci cittadine, il bosco era spolverato di bianco e gli altopiani rocciosi che circondavano Zermatt sfiguravano di fronte a Monte Cervino, che ad Akio ricordava tanto un dente di squalo rovesciato. Si strinse nel giaccone ed insieme a Tōko si fece largo tra i passanti per raggiungere casa.
Era andato a fare la spesa unicamente per poter uscire ed assaporare la tranquillità di quel posto, così distante dalla chiassosa Tokyo .

-Oi ne hai ancora per molto? -

-Arrivo. -

Non era stato difficile prevedere quale persona avrebbe portato Jōsuke: non poteva essere nessun altro se non la ragazza avvocato.
Povera Tōko, soprannominata così da Atsuya quando aveva chiaramente espresso quello che aveva intenzione di fare finita l'università, anche se non era poi così difficile dedurlo da una che studia giurisprudenza.

-Ben arrivati, avete dovuto scalare la montagna per arrivare al market? -

Il calore del salotto sciolse il freddo dell'esterno accogliendoli come stava facendo il sorriso dolce di Nae.

-Spero abbiate trovato il gelato. -

-Tranquilla. Eccotelo.-

Tōko glielo porse, ma la vaschetta fu subito rubata da Atsuya.

-Ti ringrazio ragazza avvocato. -

-Hey ridammelo! -

I due fidanzatini iniziarono a rincorrersi nell'atrio come dei bambini, e per Akio il posto stava già diventando troppo rumoroso.

-Non sono carini? -

-Certo, mi stanno già venendo le carie.-

-Dai non fare l'antipatico. Tu e Kidō non vi comportate mai così? -

Tōko sbatté sulla sua schiena dopo che questi si era improvvisamente bloccato mentre saliva le scale.
Akio a quell'immagine non era riuscito a far altro se non rabbrividire.

-Per mia fortuna no. -

-Secondo me anche voi avete i vostri momenti di coppia, solo che siete troppo timidi per mostrarlo davanti agli altri. -

-Parlerò solo in presenza del mio difensore d'ufficio. -

Rise di gusto, e quella conversazione finì lì. Anche perché era arrivato Jōsuke che voleva a tutti i costi aiutare la sua lei a portare le buste della spesa.
I due stettero con lui il tempo per aiutarlo a sistemare le cose per la cena, decidendo poi di andare a preparare la tavola.
Rimase solo a cucinare. Non che la cosa gli dispiacesse, in fondo era un lupo solitario per natura. Anzi, trovò molto snervante quando la sua bolla di benessere fu invasa da Hiroto, che sgattaiolava per rubacchiare qualcosa da mangiare.
A parte questo, però, tutto era incredibilmente perfetto. Tra qualche mese si sarebbe dovuto laureare e di fronte a quel posto così pacifico tutti i suoi problemi sfiguravano, diventando piccoli nella sua mente.
Fu quando assaggió il sugo della carne che Yūto lo abbracciò, cogliendolo di sorpresa.

-Sei ancora freddo. -

Di norma gli avrebbe tirato un calcio allontanandolo dal suo momento di pace. Ma era così caldo che si appoggiò con la schiena al suo petto, venendone confortato.

-È strano da parte tua questa dimostrazione d'affetto . -

Era dietro di lui e non riusciva a vederlo in volto, ma percepì il suo viso stronfinarglisi sui capelli.

-Anche io qualche volta sento il bisogno di esserlo. Ti dispiace? -

Il sentore che Akio provava in quel momento era lo stesso che si ha quando ci si immerge in una vasca di acqua bollente, ma nulla c'entrava il vapore della pentola.

Anche il freddo può essere caldoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora