Capitolo 29

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-Owen...sono io,sono già madre.-
L'espressione del ragazzo non mutò.
-Si questo è proprio quello che direbbe una mutaforma per convincermi e poi usare la tecnica segreta.-
L'espressione della donna si fece interrogativa.
-Usare che cosa?-
Il vampiro unì le mani incrociando le dita tenendo disteso indice e medio.
-La tecnica seg...ok lascia perdere. Dimmi qualcosa che solo Freya Mikaelson sa su di me.-
La strega guardò sia lui che Hayley,che nonostante la debolezza datale dallo steozzalupo aveva gli occhi dell'ibrido.
-Quando sei nato è stato il momento più bello della mia vita. Avevo passato quattro secoli intrappolata con Dahila,e in quell unico anno di vita concessomi,incontrai tuo padre. Faceva parte di una congrega di streghe e stregoni. Conosceva mia zia di fama e mi volle aiutare...non ci mettemmo molto ad innamorarci.- Lo sguardo di Freya si fece triste,malinconico. I ricordi ancora le facevano male.
-Escogitammo un piano per liberarmi dal controllo di mia zia e lo attuammo. La mia magia venne sigillata così che non potessi essere rintracciata,e la congrega eresse delle difese magiche. Erano potenti ma sapevano che se Dahila ci avesse trovati in molti sarebbero morti. Tra di loro vi erano anche dei sifone,come tuo padre,che tolsero la magia da me e la sigillato o in un ciondolo che portavo sempre al collo. Furono tempi felici,anche se brevi...dopo un anno dalla mia liberazione nascesti tu,avevo sempre desiderato una famiglia. Non ci volle molto prima che mostrarsi i primi segni di magia, già a due anni avevi prosciugato un lago vicino,cercammo di arginare i tuoi poteri ma eri potente,avevi ereditato tutti i miei poteri ed ero un sifone come tuo padre,ed eri un primogenito Mikaelson. Senza volere,uccidesti tre streghe mentre compivano il rito per sigillare i tuoi poteri.-
Owen ascoltava la storia,la sua storia,come un bambino ascolta una favola della buonanotte. Hayley guardava prima Freya poi lui.
-Bene,neanche nato e già assassino...penso di aver preso da zio Klaus.-
Freya fece un passo verso di lui.
-No figlio mio,tu non hai colpe. Non avevi controllo sui tuoi poteri,tu piangevi...ti sei solamente difeso da quello che per te era dolore. Ma sapevo che se avessi mantenuto i tuoi poteri,Dahila avrebbe voluto anche te, così feci quello che andava fatto. Ingrandisci il medaglione e mi riapropriai dei miei poteri. Così facendo avevo acceso il faro che l'avrebbe guidata da me,ma era l'unico modo per salvarti. Io e tuo padre recitammo l'incantesimo e i tuoi poteri furono sigillato dentro di te. Il prezzo da pagare di alto,e il resto della congrega non fu felice di pagarlo, così ci relegarono ai margini del villaggio,isolati in modo da non creare altri problemi.- la donna sospirò- ma i problemi non tardarono ad arrivare,appena un anno dopo. Visto il tempo passato pensavo che Dahila non mi avesse trovato,avevo sperato...e avevo sbagliato. Arrivò poco dopo il tuo terzo compleanno,come un onda di marea su un castello di sabbia. Nessuno sembrava poterla fermare,e stava cercando me. Il villaggio per sopravvivere,almeno in parte,si alleò con lei. Infondo il problema ero io,se mi avesse preso sarebbe andata via senza uccidere più nessuno. In pochi si schierarono dalla nostra parte,tra cui i tuoi nonni,ma fu tutto inutile. Dahila era troppo potente e ci sbaragliò velocemente. Uccise tuo padre e tua nonna,ridusse in fin di vita tuo nonno e lo avrebbe ucciso se non mi fossi consegnata a lei,e così feci. Tu eri nascosto,e con la magia sigillata,non potevi essere trovato, poiché il villaggio aveva tradito me e tuo padre ma non te, Dahila non sapeva della tua esistenza. Così io ti perso di vista, non sapevo più nulla del mio unico figlio,e caddi nel sonno centenario di immortalità di quella pazza. Quando mi sveglia,provai a cercarti di nascosto,sapendo che dovevi essere comunque morto dopo tutto quel tempo. Fallì nel trovare te,ma trovai un messaggio di tuo nonno,che diceva che ti aveva cancellato dalla memoria quei ricordi orribili e aveva fatto in modo che venissi adottato da una famiglia di gente comune per bene. Diceva anche che aveva vegliato su di te per dieci anni,prima che la malattia lo soprafacesse.-
Owen era...era...non lo sapeva nemmeno lui. Triste? Malinconico? Come poteva provare qualcosa,dei sentimenti così forti e tristi per qualcuno che nemmeno ricordava,ma che aveva dato la vita per lui. La sua famiglia era stata distrutta per causa sua. Per due volte non era stato in grado di difendere chi amava,e in uno dei due casi era anche il responsabile di quel massacro.
-Owen...figlio mio...- Freya gli si avvicinò e lo strinse a sé -Va tutto bene,nessuno ti da la colpa di nulla,eri solo un bambino.-
Una lacrima scese sul viso del ragazzo.
-In qualche modo l'ho sempre saputo,da quando sono un vampiro la notte faccio degli incubi...un villaggio in fiamme...cadaveri ovunque...-
Freya strinse suo figlio più forte,carezzandogli i capelli,anche lei ora piangeva,il suo viso era rigato di lacrime,ma non un lamento esciva dalla sua bocca.
-Quando  sei stato trasformato,l'incantesimo mnemonico deve essersi indebolito,ecco il perché di quegli incubi.-
Le mani del ragazzo tremavano,tutto il suo corpo era scosso da singhiozzi,e fu molto pesante portare le mani sulla schiena a donna e stringerla.
-Madre...mi sembra di essere maledetto. Io e la piccola Hope, già da piccoli abbiamo sofferto enormemente. Troppe persone sono morte a causa mia.-
La strega bacio la fronte di suo figlio e gli asciugò le lacrime.
-Sei mio figlio,ora che ti ho ritrovato non permetterò a nessuno di portarti via da me, affronteremo tutto e tutti assieme e vinceremo,come una famiglia.-
Owen fece dei respiri profondi per riprendere il controllo di se,prima di guardare sua madre negli occhi,irritati e rossi per il pianto,ma decisi e fermi.
-Non permetterò a nessuno di distruggere la mia famiglia...non più.-

Cursed BloodlineWhere stories live. Discover now