ɕαԹίϯσʆσ 10

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Sugar - Maroon 5

«Ciao Johnny.» dissi entrando nella sua macchina e gli stampai un bacio sulla guancia.

Il weekend era già finito e aveva insistito per darmi un passaggio a scuola, dato che il giorno prima non ci eravamo proprio visti e voleva recuperare tempo presto.

Mi chiesi se intanto continuava a vedere la sua amante, o quello che aveva visto Scarlett era solo un momento di debolezza.

Ma anche se fosse stato per quello, comunque doveva pagarla.

«Dormito bene?» mi chiese appoggiando la mano destra sul mio ginocchio.
Fece con il pollice dei movimenti circolari e piano piano la mano era sulla mia coscia.

Feci finta di niente.

«Sí. Tu?»

«Bene.» sussurrò. «Mi sei mancata.»

Io ridacchiai. «Ci siamo visti due giorni fa.»

John scosse la testa, con un piccolo sorriso sul volto. «Quarantotto ore senza di te... mi sorprendo che sono ancora vivo.»

Io risi, cercando di non arrossire. Sapevo che lui pensasse fossi un'altra persona, ma in quel momento quelle parole le aveva dette a me.

Nelle ultime due settimane era stato con me, e continuavo a mancargli se non c'ero.

Appena arrivammo nel parcheggio, si slacciò la cintura e mi baciò. Non come stava baciando Aiden quella ragazza, ma quasi.

Qualcuno, nel bel mezzo del nostro bacio, bussò al finestrino dell'auto.

Quando mi girai fui sorpresa di vedere Archer, ma poi mi ricordai che lui e John erano amici. E anche io con lui.

Archer aveva un sorriso malizioso sulle labbra e ci salutava con la mano. John sbuffò sorridendo ed io ridacchiai.

Una volta scesa, lo abbracciai. Per Scarlett era quasi un migliore amico.

«Ciao.»

«Hey, Ragazzi. Non usciamo tutti insieme da davvero tanto tempo.»

John mi circondò le spalle con un braccio appena finii di salutare Archer. Poi annuì al suo amico. «È vero... ma ultimamente Scar è impegnata con Ava e non abbiamo tanto tempo.»

Archer sorrise. «Lo so. Ieri è uscita con noi, sai sembra cambiata. In meglio, ovviamente. È più... aperta.»

Se solo lui sapesse che non era vero. Anzi, questa storia mi stava facendo diventare ancora più insicura e paranoica.

«Già. Lo stage le ha fatto bene.» dissi sperando che la conversazione sarebbe finita lì.

Qualcuno ascoltò le mie preghiere e in quell'esatto momento la campanella suonò.

Salutai Archer con un cenno della mano e John con un bacio a stampo.

«Vado a prendere i libri. A dopo.»

Aprii l'armadietto di Scarlett selezionando la sua password e presi il libro di biologia e chimica.
Erano le prime materie di quella giornata e anche le più pesanti.

Mentre stavo andando in classe, un braccio mi afferrò e delicatamente mi spinse dentro lo sgabuzzino del bidello.

Ero colta dalla sorpresa, ma già sapevo chi mi aveva portato lì senza neanche guardare.

«Aiden.» ringhiai appena vidi il sorriso beffardo che aveva sulle labbra. «Sei per caso impazzito?»

Lui ridacchiò. «Come sei drammatica, Ava. Volevo solo farti i miei complimenti per venerdì sera. I miei non sospettano niente, anzi, ho avuto l'impressione che ti adorino ancora di più.»

Non potei trattenere un sospiro di sollievo. Ero contenta che almeno i signori Smith avevano abboccato.

Sarebbe stato un vero disastro se avrebbero iniziato ad insospettirsi e parlarne con John.

Dopo qualche secondo mi ripresi. «Va bene, mi hai detto tutto, ora posso andare?»

Di certo non avevo bisogno del suo permesso per uscire da lì, ma lo dovetti chiedere per forza, dato che era appoggiato con la schiena alla porta.

Lo sgabuzzino, come la settimana scorsa, puzzava di detersivo e la luce era sempre fioca.

Aiden sorrise. «In realtà devo dirti dell'altro.»

Lo guardai per alcuni secondi, in attesa che parlasse, ma niente. Io mi stavo iniziando a stufare e come se non bastasse stava per suonare la campanella.
Non potevo saltare un'altra ora.

«Allora?» sbottai ad un certo punto.

Aiden rise di nuovo. La sua risata non era mai stata così irritante come in quel giorno.

«Chiudi gli occhi.»

Stavo per obbiettare, ma mi batté sul tempo. «Chiudi gli occhi, Ava. Non ti faccio niente di male.»

Ero stufa di ribellarmi così feci quel che mi disse.

Con gli occhi chiusi, sentii che Aiden mi prese delicatamente il polso sinistro.

Un minuto dopo, o forse due, mi annunciò che potevo aprire gli occhi.

Lo feci e restai abbastanza sorpresa: mi aveva appena messo al polso un bracciale.

Era molto carino, un braccialetto in argento con un piccolo ciondolo a forma di stella.

«Così so per certo che sarai tu quella a cui parlerò, e non Scarlett.» mi spiegò dopo un po'.

Riportai gli occhi su di lui. Aveva una faccia seria e c'era qualcosa di stranamente romantico in quel gesto.

Mi aveva appena regalato un bracciale per assicurarsi che ero io.

«E se lo dessi a Scar?» Non avevo intenzione di farlo, ma volevo vedere cosa mi avrebbe risposto.

Aiden indugiò un po' prima di darmi una risposta. «Mi baso sul fatto che non lo farai.»

Sorrisi. «Immagino ti dovrai fidare di me, no?»

Annuì. «È che... mi rende nervoso non sapere con chi parlo. Se con Scarlett o se con te. Scarlett mi è simpatica, ma con te mi riesco ad aprire, capisci?»

Capivo benissimo.
Con John non avevo mai fatto discorsi seri da quando mi ero finta Scarlett, con Aiden sì.

Forse erano semplici coincidenze, ma mi piacevano.

Mi piaceva pensare che in qualche strano modo Aiden preferisse me.

La campanella rimbombò in tutta la scuola ed interruppe la nostra conversazione.

Io guardai Aiden. «Dobbiamo andare in classe.»

Aiden fece segno di sì con la testa, ma stette per altri due o tre minuti fermo.

«Ora il corridoio è pieno di studenti.» mi spiegò. «Se ci vedono siamo fritti. Soprattutto se ci sono Scarlett e John.»

«Perché?» chiesi. Non capivo, ma poi Aiden mi fissò inarcando un sopracciglio.

«Una ragazza ed un ragazzo, in uno sgabuzzino, da soli... che ti farebbe pensare?»

"Oh." Fu l'unica cosa che pensai mentre Aiden sorrideva malizioso.

Dopo qualche secondo, scuotendo la testa, mi ripresi. «Dai, spostati Aiden. Dobbiamo uscire.»

Era passato abbastanza tempo dal suono della campanella.

Aiden fece quello che gli dissi, per una volta, e silenziosamente aprii la porta.

Quanto il fratello del "mio" ragazzo la richiuse alle spalle, sentii una voce che mi fece rizzare i capelli sulla nuca.

«Signor Smith e signorina Elton, che ci facevate nello sgabuzzino? Non dovreste essere in classe?»

Eravamo stati appena beccati...

...dalla preside.

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Grazie ancora a chi ha votato. Lo apprezzo veramente molto e mi fa davvero piacere.
-sil 💗

TwinsWhere stories live. Discover now