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Keep holding on - Avril Lavigne

«Buongiorno.» Dissi entrando nella cucina, dove Scar ed i miei genitori erano già alzati.

«Ava!» Mia sorella mi venne ad abbracciare. «Buon Natale.»

«Buon Natale anche a te, Scar.» Ricambiai l'abbraccio e le diedi un bacio sulla guancia. Feci la stessa cosa con i miei genitori.

Nell'aria c'era aria di feste natalizie.
Il giardino era completamente invaso dalla neve, io e Scar indossavamo delle tutine natalizie e l'albero era illuminato.

L'avevamo fatto tre settimane fa, quando c'erano ancora i miei amici canadesi. Era stato bellissimo fare l'albero tutti insieme.

«Apriamo i regali?» Chiese tutta eccitata Scar, ed io annuii.

«Certo, vado a prendere il cellulare e torno.» Dissi e corsi in camera mia.

Avevo circa venti messaggi non letti.

Uno era di John dove mi faceva gli auguri di Natale. Ricambiai, aggiungendo tanti cuori. Scarlett faceva così durante le feste, compleanni compresi.

Gli altri erano dei gruppi di classe, con i miei amici e i compagni di scuola. Feci gli auguri a tutti loro e poi vidi di chi era l'ultimo messaggio.

Aiden. Ma non lo aprii.

Già dovevo passare una settimana con lui, non lo avrei sentito anche a Natale.

«Ava!» Mia madre urlò dal piano di sotto. «Iniziamo senza di te se non ti sbrighi!»

«Arrivo!» Gridai di rimando, spegnendo il cellulare.

John aveva detto che sarebbe passato verso sera ed ero nervosa per mia sorella. Oltre scuola sarebbe stata la prima volta che lo avrebbe visto da quando lui l'aveva tradita.

Ed in più doveva fingersi me.

Facendo finta di niente scesi al piano di sotto, dove i miei e mia sorella erano già sistemati vicino l'albero.

Ricevetti da Scarlett una ciondolo con metà cuore -l'altra metà l'aveva lei-, dai miei un computer e un vestito che avrei sicuramente indossato per Capodanno. Scarlett ricevette un nuovo telefono dai nostri genitori, una tuta sportiva e da me una cornice con delle nostre foto.

«Forse John passerà qui, dopo.» bisbigliai a Scar quando mia madre dava il regalo a mio padre.

Mia sorella impallidì. «Oh.» Disse solo.

«Se vuoi gli dico che vado io da lui.» Proposi per farla sentire a suo agio, ma l'idea non mi piaceva. Avrebbe significato vedere Aiden.

Fortunatamente per me, scosse la testa. «No, va bene. Sarebbe sospetto se non mi parlasse mai, no? Infondo sono la sorella della sua ragazza.»

«No.» Dissi io. «Io sono la sorella della sua ragazza.»

Scarlett ed io ci guardammo per qualche secondo, poi scoppiammo a ridere. «Sono confusa!» Esclamò lei ridacchiando ancora.

«Sei confusa su cosa?» Chiese nostro padre.

Rispondemmo in coro. «Niente!»

E poi ci mettemmo a ridere tutti e quattro.
Amavo quei tipi di climi in famiglia. Sembrava che non ci fossero problemi e che la nostra compagnia ci bastava.

Amavo la mia famiglia abbastanza da sapere che non avevo bisogno di Aiden per stare bene, ma solo dei miei genitori e della mia gemella.

«Qualunque cosa state confabulando voi due smettetela, mettetevi in posa e facciamo le foto natalizie.» Scherzò mia madre.

Il giorno dopo sarebbero venuti tutti i parenti e la mia voglia di incontrarli era pari a zero. Cugini di addirittura terzo grado sposati, con figli di cui non ricordavo mai i nomi. O meglio, mi confondevo.

Da piccola per non far vedere che me li dimenticavo mi fingevo Scarlett. Quasi mi venne la nostalgia in quel momento. Quando eravamo bambine ne combinavamo di tutti i colori, non che in quel momento le cose fossero cambiare di tanto, per carità, però da piccole eravamo più ingenue. Non avrei mai giocato con i sentimenti di qualcuno, come stavo facendo invece in quel momento con John.

Io e Scarlett, ancora con addosso le tutine, ci mettemmo sedute sotto l'albero ed i nostri genitori ci fecero delle foto.

Ogni anno ne facevamo una del genere, avevamo un album fotografico a posta per le foto di Natale.

La mia famiglia aveva tradizioni strane, ne ero cosciente.

Il pomeriggio dopo il set fotografico passò velocemente. Mi riempii di cibo a pranzo e passai dalle due alle sei a giocare con il mio nuovo computer. Scarlett era stesa di fianco a me con il suo nuovo cellulare, mentre lo settava, quando il campanello suonò.

La mia gemella si irrigidì subito, entrambe sapevamo che era John.

Andai velocemente ad aprire la porta, ma quando lo feci, spalancai la bocca dalla sorpresa. Chiamatela sorpresa di Natale, o incubo, o come volete.

John indicò con la testa suo fratello. «È voluto venire anche lui, amore.»

«Uhm... ciao ragazzi. Buon Natale.» Finsi di non essere turbata.

John mi diede un bacio a stampo e con Aiden ci demmo due baci formali sulla guancia. Ma quando fui ancora vicino a lui, la sua mano sfiorò la mia e un brivido mi attraversò la schiena. 

«Ava è sopra.» dissi per smorzare la tensione.
Aiden mi guardò inarcando un sopracciglio e John sorrise.

«Perfetto, non la vedo da un po'. È in camera sua?»

Stavo per rispondere che era in camera mia, ma mi ripresi subito, così dissi un flebile si.

Era la prima volta che Aiden veniva a casa nostra, così feci strada ai due fratelli Smith.

Scarlett era ancora stesa sul letto quando entrammo. Le feci segno e lei capí all'istante.

«Buon Natale.» Disse lei, lanciandomi un'occhiata, come per accertarmi che stessi bene.

Era incredibile che ci stavamo ritrovando in una stanza tutti e quattro. Io e Aiden avevamo una cotta l'una per l'altro ma dovevo fingermi Scarlett per stare con John, che intendo amava lei.

«Anche a te Ava. Come stai?» Rispose sorridendo John. Vidi la mia gemella farsi rossa in viso e balbettare qualcosa prima di dire una frase di senso compiuto.

Aiden, invece, osservava la mia stanza come se fosse un nuovo mondo appena scoperto.

«Scarlett, scusa.» Sorrise falsamente Aiden. «Posso avere un bicchiere d'acqua?»

Scarlett e John stavano finalmente parlando e mia sorella sembrava più rilassata. Infondo doveva solo fingere di essere me.

«Uhm...» Mugolai. «Te lo vado a prendere.»

Mi avviai verso la cucina, ma sentii Aiden seguirmi. «Basta che mi indichi dove è, poi posso fare da solo.»

Lo disse a voce abbastanza alta da farsi sentire dai nostri fratelli, poi una volta in cucina mi prese per il polso.

«Lasciami.» Ringhiai girandomi minacciosamente a lui.

«Sarebbe carino se rispondessi ai messaggi. E che non mi chiudessi fuori.» Sbottò lui.

Ma era bipolare o cosa? Prima litigavamo, poi si scusava e poi mi accusava.

«Aiden, i bicchieri stanno lí. Prenditi dell'acqua da solo.»

Alzò gli occhi al cielo e ironicamente disse: «Grazie Ava, stavo proprio morendo di sete, per questo ti ho chiesto di venire qui.»

Non risposi, anzi, strattonai il braccio e mi allontanai da lui, ritornando nella mia camera.

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Grazie ancora a chi ha votato. Lo apprezzo veramente molto e mi fa davvero piacere.
-sil 💗

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