ɕαԹίϯσʆσ 32

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Ancora prima di riuscire ad aprire gli occhi, sentii qualcuno piangere di fianco a me ed una macchina ospedaliera fare rumore. Ci misi qualche secondo a capire che era collegata ai battiti del mio cuore.

La testa faceva malissimo e mi sentivo stordita. Non riuscivo ad aprire gli occhi, ma sentivo tutto quanto. Qualcuno stava bisbigliando di fianco a me, qualcun'altro mi stava tenendo la mano.

Pensai fosse Scarlett, ma poi mi resi conto che la mano era troppo grande per essere quella della mia gemella.

Quando riuscii ad aprire gli occhi, vidi sfocato per i primi secondi.

«Ava!» Esclamò qualcuno e riconobbi la voce di Aiden. «Grazie a Dio sei sveglia.» Mi strinse più forte la mano.

Intanto iniziai a vedere.

I miei genitori erano seduti di fianco a me. Mamma era abbracciata a mio padre e stava piangendo. Aid era dal lato opposto ed era lui a tenermi la mano.

C'erano tutte le persone a cui tenevo di più, eccetto per una. La più importante. Era ancora arrabbiata con me, per questo non era venuta?

Mi odiava?

«Dov'è Scarlett?» Chiesi ad Aiden. Mia madre iniziò a piangere più forte ed il mio ragazzo abbassò lo sguardo.

Mi iniziai ad agitare. Se ne era andata di casa? Stava bene? Avevo mille domande e volevo che mi rispondesse mia sorella.

«Aiden.» Dissi in tono duro, ma quando ripetei la domanda, la voce mi tremò. «Dov'è Scarlett?»

Ci mise un po' a rispondere. Pensai che stesse cercando le parole giuste per dirmi che aveva chiuso ufficialmente con me, che mia sorella mi schifava, ma quello che mi disse... non me lo sarei mai aspettato.
La voce di Aiden si inclinò mano a mano, fino a diventare un sussurro. «Ha avuto un'incidente d'auto, Ava. L'altra macchina ha preso in pieno il guidatore... è stato veloce, piccola, non ha sofferto.»

Senza neanche accorgermene, le lacrime stavano già uscendo dai miei occhi. «No...» Boccheggiai. «No... dimmi che stai scherzando.»

Nessuno rispose. «Ditemelo!» Urlai a pieni polmoni. «Dov'è Scarlett? Voglio vederla! Voglio vedere mia sorella! Dov'è?»

Mi staccai la flebo dal braccio e mi alzai, ignorando il giramento di testa.

Mia sorella. La mia gemella. Stavano sicuramente scherzando. Era una punizione per aver mentito.

«Ava.» Disse alzandosi mio padre. «Devi sederti.»

Gli puntai il dito contro. «Non mi siedo finché non viene Scarlett! Lei non... lei non mi avrebbe mai lasciato.» Mi scappò un singhiozzo. «...non così.»

Aiden mi strinse a sé ed io iniziai a piangere.
Non ci credevo. Non volevo crederci. Era più facile immaginare che sarebbe venuta tra qualche ora, dicendo che non era sul serio arrabbiata con me e che stava scherzando. Che era il primo d'aprile anticipato.

«Va bene, Ava.» Aiden mi sussurrò. «Piangi, sfogati.»

Lo strattonai via da me. «Non va bene niente, Aiden!» Gridai. «Dov'è?»

Ripetei, ma sapevo che stavano dicendo la verità. Era per questo che ero svenuta, me lo sentivo dentro le ossa.

Stavo perdendo una parte di me. No, l'avevo già persa. L'avevo persa quando mi aveva detto che era colpa mia, che mi odiava.

Se l'avessi trattenuta lei sarebbe ancora qui con me.

Aiden stava per piangere. Per un attimo mi dimenticai che loro due erano amici. Che si volevano bene.
«Non c'è, Ava. È morta sul serio.»

Scoppiai ancora di più a piangere.

Scarlett. Era l'unica parola che si ripeteva nella mia testa.

Perché mi ero dovuta svegliare? Non potevo rimanere in quel buio per sempre?

Mia madre smise di singhiozzare dopo qualche secondo ed io mi catapultai su di lei, abbracciandola. «Mi dispiace così tanto, mamma. È colpa mia.»

Mio padre accarezzò i miei capelli biondi. Erano uguali a quelli di Scar. «Non è colpa tua, Ava. Non è colpa di nessuno.»

Ma io lo sapevo. Era evidente che era colpa mia.

Aiden si sedette sulla sedia di fianco quella di mia madre e mi tese la mano. Gliela strinsi.

Ero abbracciata a mia madre, mio padre mi stava coccolando ed il mio ragazzo mi stava tenendo la mano, ma l'unica persona che volevo in quel momento non c'era.

Era morta a causa mia.

Volevo con tutta me stessa che entrasse nella stanza, che mi abbracciasse, con quella risata che tanto adoravo. Volevo ancora passare i capodanni a guardare l'alba con lei.
Volevo ancora parlarle di tutte le cose che avevo fatto durante lo stage in Canada.

Eppure non potevo, perché lei non c'era più. Niente persone imbarazzate quando avrebbero sbagliato i nostri nomi. Niente scambi di personalità. Niente pigiama party tutte le sere. Niente maratone di film strappalacrime il sabato sera. Niente tornei di Monopoli con lei ed i nostri genitori.

Era finito tutto. Tutta la mia vita era finita con lei.

Chiusi gli occhi, ma le lacrime continuarono ad uscire.

Non provai a smettere di piangere. Non provai a scusarmi, perché l'unica a cui dovevo delle scuse era Scar. E non potevo fare niente di niente per dirle che sarei morta senza di lei.

Che stavo morendo, senza di lei.

Se avete gradito questo capitolo, vi chiedo gentilmente di lasciare un voto.
Grazie ancora a chi ha votato. Lo apprezzo veramente molto e mi fa davvero piacere.
-sil 💗

TwinsTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang