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Sabato. Ultima ora di lezione.

Non dovrebbe essere difficile tirare quegli altri sessanta minuti.

La porta si apre. Aizawa sensei entra, ha la solita aria distrutta. << Buongiorno >>. Va alla cattedra, osserva la classe che tira fuori il libro e il quaderno degli appunti.

<< No, oggi non serve. Metteteli via >>. Poi dopo un attimo ci ripensa. << Anzi, no. Teneteli pure >>. Sembra in difficoltà. Scartabella nervosamente i fogli che ha davanti, tossisce, grugnisce e torna a scartabellarli.

Che diamine gli prende? Di solito è imperturbabile.

<< Oggi faremo una lezione speciale. Ormai avete ... una certa età, quindi è bene che sappiate come stanno le cose. E' importante >>.

Silenzio di tomba. Si potrebbe sentire volare un moscerino anche senza possedere il quirk di Shouji o Jirou.

Sono tutti tesi. Vedere Aizawa così impacciato è una novità assoluta, di quelle che mettono i brividi.

<< Parliamo della riproduzione umana >>, dice infine.

Tutti si scambiano un'occhiata perplessa.

Aizawa sensei sospira. Com'è che a sedici anni sono tutti così tardi, sti benedetti figlioli?

<< Sesso. Parliamo di sesso >>, sbotta infine.

Alla parola "sesso" tutti drizzano immediatamente le antenne. Se avesse gettato una bomba in mezzo all'aula, avrebbe ottenuto meno reazioni di quelle che ha suscitato con una semplice insieme di cinque lettere.

Da zero a cento in un secondo.

<< Di ... >>. Kaminari è l'unico che apre bocca. Ma si ferma lì, quasi non ci creda neppure lui a quel che ha sentito. Lo si sente deglutire fin da dov'è seduto, accanto a Jirou.

<< Sì, Kaminari. Proprio quello. Cominciamo >>. E prende a parlare di uteri, ovaie, ciclo mestruale, gonadi, intercorso sessuale, eiaculazione, tutto in tono neutro, molto clinico.

Ora più che imbarazzati, sono vagamente ripugnati, pare.

Se si aspettavano una roba da Kamasutra, sono rimasti pienamente delusi.

C'è da scommettere che se qualcuno aveva una certa qual voglia, be', sicuro gli è passata.

Poi per come spiega Aizawa, passerebbe a chiunque.

Le ragazze hanno la faccia in fiamme, e così qualcuno dei ragazzi. C'è chi come Mineta e Kaminari sembra sconsolato, chi come Kirishima non riesce a tirar su la mascella e rimane a bocca aperta, i denti da squalo chiaramente visibili tra le labbra sbiancate per l'incredulità.

Eppure prendono appunti diligentemente. Sicuramente è la scusa per non fissare troppo la lavagna,

Tutti tranne due.

Bakugō se ne sta come al solito svaccato nel banco, guarda Aizawa con la sua solita occhiata mortificante.

Todoroki invece fissa il vuoto oltre la finestra. E' una bella giornata, il sole autunnale scalda i vetri filtrando nell'aula.

<< Todoroki >>, lo richiama Aizawa. << Stai ascoltando? >>.

Il chiamato in causa volta lo sguardo. Gli occhi eterocromi osservano il professore, ma è come se non lo vedessero realmente.

Le labbra si stringono. Solo un secondo.

<< A me non interessa >>, sbotta poi in tono neutro pure lui, tornando a guardare la finestra.

Heart's in right sideWhere stories live. Discover now