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25 dicembre.

Vale a dire, Natale.

A Villa Todoroki fervono da giorni i preparativi. Fin dal 22, ovvero il primo giorno ufficiale di vacanze scolastiche invernali Fuyumi e Natsuo non hanno fatto altro che entrare a mani vuote e rientrare col bagagliaio dell'auto della ragazza strapieno ogni volta di roba diversa.

Guarda che strano, adesso c'è persino un abete in mezzo al soggiorno.

Un abete vero, non uno di quelli plastica.

Fuyumi ci ha tenuto che fosse vivo, non di quelli che finite le feste perdono tutti gli aghi riducendosi a legna da ardere. Ha sistemato un sottovaso con due dita d'acqua, prima di mettergli tra le braccia uno scatolone quasi più grande di lui pieno di decorazioni.

Gli è parso strano addobbare il primo albero di Natale della sua vita a due settimane dai diciassette anni.

Starsene in piedi come uno spaventapasseri reggendo due gomitoli di fili di luci multicolori, uno per braccio mentre sua sorella s'inerpica sulla scaletta e li avvolge con cura ramo per ramo, attenta affinché qualche scintilla non vada spersa.

Non c'è pericolo.

Finalmente ha fatto la conoscenza di Hawks. E deve ammetterlo: è rimasto piuttosto impressionato, non tanto dalle sue magnificenti ali – di cui peraltro Tokoyami aveva già raccontato in classe, anche se senza profondersi in dettagli come al suo solito- quanto dalla sua schiettezza e istintiva confidenza.

<< Così, tu sei il fratellino. Non so se ringraziarti o dirtene quattro, sai? >>, è sbottato nel tendergli la mano al posto del consueto inchino.

Conosceva già dal fratello maggiore la storia di quell'improbabile relazione, nata e fiorita in un così breve lasso di tempo.

Non fosse stato per Katsuki al suo fianco, che faceva anche lui la conoscenza dell'Eroe numero Due gli sarebbe parso assurdo che due perfetti estranei, peraltro venuti a contatto in modo così ruvido, abbiano finito col legarsi tanto profondamente così presto.

Ma appunto, c'è Katsuki.

E nulla gli sembra più impossibile, con lui.

O quasi. << Cazzo! >>, impreca, dopo aver sbattuto senza grazia sul tavolo un enorme tacchino con cui ha ingaggiato una dura lotta, e da cui è uscito vincitore ma non senza graffi. 

Ecco, questo per esempio lo è, impossibile. Impossibile davvero, che si dia pace anche il giorno di Natale. << Katsuki, vuoi piantarla! E' Natale, dannazione! >>, sbotta Mitsuki, impegnata a pulire i cipollotti

<< Appunto, non capisco come accidenti tu possa essere qui, visto che come regalo avevo chiesto di non averti tra i piedi. Proprio per questo mi sono invitato qui, e che diamine >>, la rimbecca Bakugō digrignando i denti. << Ma chi cazzo ti ha detto di venire? >>.

<< Il tuo fidanzato >>, ribatte Mitsuki trionfante, brandendo il coltello come fosse una katana.

Gli occhi rossi si levano al soffitto. << Tsk >>.

<< Dai, Katsuki. Sta' tranquillo. Tieni, bevi un po' di tè >>, prova a rincuorarlo Fuyumi, turandosi molto opportunamente le orecchie e facendo finta di niente con disinvoltura.

<< Grazie >>. E' forse la prima parola pacata che gli sente proferire da quando si è svegliato, quel mattino.

Di nuovo ha dormito male. Stavolta erano nello stesso futon, e Shouto ha provato a calmarlo stringendosi addosso a lui, tenendogli la sinistra sul petto; ma non c'è stato verso.

Heart's in right sideOù les histoires vivent. Découvrez maintenant