4.

1.1K 58 41
                                    

In casa Todoroki Fuyumi sparecchia la tavola dopo cena.

Ad onor del vero Natsuo, eccezionalmente a casa dal college anche quel lunedì per via di un incidente intercorso all'impianto di depurazione dell'istituto, si è offerto di darle una mano a prepararla, ma lei ha rifiutato. Le attività ripetitive hanno un effetto calmante sui suoi nervi, anche se non servono granchè a distogliere i pensieri da quel nuovo dubbio che sente pulsarle nello stomaco e quasi non le ha permesso di mangiare.

Non le è piaciuto il tono che ha sentito a Shouto, quando l'ha chiamata quel mattino. Di solito quando parla al telefono si lascia andare a lunghe pause silenziose, frasi stringate; stavolta invece sembrava teso, pareva l'avesse chiamata soltanto per non darle modo di preoccuparsi, e non per scusarsi.

Le sta nascondendo qualcosa, se lo sente. Ne è sicura.

Quasi per proprietà telepatica il fratello maggiore, ancora alle prese con la sua ciotola di ramen si volta a guardarla. << Hai sentito Shouto, poi? Che ha detto di ieri? >>.

<< Che non è stato bene, per questo non è venuto >>. Fuyumi si alza, porta i piatti vuoti sul lavello e apre l'acqua calda. << Però, poteva anche avvisare prima >>, le sfugge in tono imbronciato.

<< Oddio, Fuyu-chan, non la fare tanto lunga. Ha sedici anni, a quell'età non ci badano neppure a certe cose >>.

<< Non nostro fratello, Natsuo >>. Lo sguardo della ragazza si fa ancora più serio. << E per fortuna che lo conosci. Sai che a volte sembra non abbia sedici anni. Anzi, più di qualche volta >>.

Natsuo fa una smorfia feroce. << Già, chissà chi dobbiamo ringraziare per questo >>.

<< Non ricominciare, per favore >>, lo redarguisce sua sorella in tono severo.

<< Scusa >>.

Fuyumi scuote la testa. Sa che non le chiede scusa per quello che pensa, ma solo per averla turbata.

In fondo lo comprende. Non ha tutti i torti. Shouto più di tutti, tra i fratelli Todoroki ha pagato il prezzo di essere figlio di suo padre.

Il giovane si alza dalla tavola. << Vuoi che li faccia io? >>, domanda, premuroso.

<< No, grazie. Va' pure di là >>.

Natsuo annuisce, prende una bustina di snack salati e va a sedersi davanti alla tivù, guardando un programma di sport. Hockey sul ghiaccio, il suo preferito, nemmeno a dirlo.

Fuyumi invece sciacqua velocemente i piatti e li ficca nella lavastoviglie. La avvia e subito dopo si mette alle prese con il bucato da piegare. Mentre sistema gli indumenti piegati in file ordinate rivede Shouto bambino di poco più di cinque anni, sottoposto a quegli allenamenti massacranti, dodici-quindici ore al giorno. Rivede la loro mamma farsi sempre più silenziosa, cupa, guardare quel figlio pieno di tagli, di graffi, di scottature, medicarlo senza dire una parola, alzare lo sguardo ostile in direzione del marito seduto a tavola.

Natsuo ha lo stesso sguardo di Rei allora, quando guarda suo padre. Pieno di muta furia gelida.

Anche Touya lo aveva, prima di andarsene per non tornare mai più. su di lui però faceva un altro effetto, forse perché gli occhi avevano un altro colore, un altro taglio.

Non tollererebbe di perdere un altro fratello. Sono tutto ciò che ha, quel che resta della sua famiglia. E sta cercando in tutti i modi di tenerla insieme.

Ecco perché si preoccupa tanto per Shouto. E' quello più fragile, più sensibile; è il più simile alla loro madre anche se non lo dimostra, ma lei lo conosce bene come fosse figlio suo.

Heart's in right sideWhere stories live. Discover now