5.

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L'allenamento è stato massacrante. Aizawa sensei oggi era di ottimo umore e li ha tenuti sul campo per una lezione extra.

Forse è per questo che Katsuki non si è fatto sentire, oggi.

Shouto osserva senza troppa convinzione il cellulare che tiene accanto al libro. Anche lui è sfinito, ha male dappertutto, soprattutto dalla parte sinistra del collo, e sotto la scapola.

Ma non ci pensa granché. Osserva solo che sono le nove meno dieci.

E ancora nessun segno di vita da parte di Bakugō.

Dovrebbe esserne sollevato.

Invece è quasi deluso.

Sbuffa, inchiodando la matita sulla scrivania. Comincia a stancarsi di quella storia.

No. Non è vero. Si è stufato forse di quel suo essere insopportabilmente lunatico, di cambiare umore da un attimo all'altro.

Ma non di lui.

L'ultima volta – ieri notte, è solo ieri notte, ma gli pare siano trascorse settimane - è stato perfetto. Si morde un labbro nel ricordare la passione travolgente che gli ha spento il cervello, mentre Katsuki gli leccava e baciava l'interno delle cosce, salendo fin quasi dove l'aveva straziato a furia di carezze impalpabili.

Non l'ha preso in bocca, d'altronde Shouto non se l'aspettava. L'impulso di afferrarlo per la nuca e spingerglielo in gola è stato forte, ma poi non poteva garantire nessuno che le cose non degenerassero.

E lui almeno per il momento non voleva altre complicazioni.

E' difficile sentirsi ancora vergine dopo tutte quelle porcate esperte; eppure lo è, e ci tiene a restarlo il più a lungo possibile.

Anche se le dita di Bakugō si fanno ogni volta più esigenti. E' arrivato davvero a tanto così dal non infilarglielo dentro, quell'indice, con la sopraggiunta amareggiante che l'avrebbe voluto anche lui. Soprattutto dopo che gliel'ha visto bagnarselo in bocca.

Lo sta sfinendo. Non riesce più a dormire, a mangiare, ha in testa sempre e solo una cosa. Anzi due.

Quel desiderio e il terrore di accondiscendervi. Prima o poi arriverà il momento in cui lo vorrà più vicino di così e sarà così stupido da farglielo capire, quando invece tutto quello che dovrebbe fare sarebbe picchiarlo a sangue.

Non riesce più a concentrarsi, le righe gli ballano davanti agli occhi. Sarebbe un'ulteriore umiliazione se andasse a cercarlo lui, di propria iniziativa, senza che abbia richiesto la sua presenza.

E' un casino, in quella sua testa. Adesso è dentro anche com'è fuori, metà e metà per davvero. Non riesce del tutto a respingere la certezza che Bakugō lo stia facendo con un intento ben preciso, ma nemmeno quella che ... be', non sia proprio del tutto sesso, tra loro due.

Ammesso che possa usare quel termine. Non hanno ancora avuto un rapporto completo, solo degli approcci intimi e decisamente soddisfacenti.

Si prende le tempie tra le mani, freddo e caldo gli invadono il cervello senza portarlo da nessuna parte.

Ancora? Che cazzo vuol dire, " ancora"? Che ha intenzione di arrivare fin lì?

Forse la risposta è più vicina di quanto immagini.

Quel pensiero lo mette in agitazione. Alza la mano sinistra, stavolta non per fissarla in preda ai dubbi esistenziali, ma per contare.

Solleva tutte le dita. E' mercoledì. Sono passati solo ... cinque giorni da quando quella storia è cominciata.

Heart's in right sideWhere stories live. Discover now