;ospedale

1.1K 71 11
                                    

GIOVEDÌ

Ho passato tutta la notte in ospedale accanto al letto di Cody su uno sgabello di metallo ricoperto da una vernice verde menta, scrostata in più punti, che si è rivelata essere un passatempo abbastanza noioso. I medici dicono che ho fatto appena in tempo e che si riprenderà. Sento la testa pesante così la poggio al muro e, con lo sguardo rivolto al noioso soffitto verde acqua, penso alle parole che mi ha detto Lucas quando mi ha abbracciata sul bordo della piscina: "Andrà tutto bene, ci sono qui io" mi ha detto non appena hanno allontanato Cody da me per rianimarlo, e improvvisamente mi sono sentita al sicuro. Di solito è sempre rude e per niente affettuoso con me...d'altronde perché dovrebbe? In questa occasione è stato carino solo perché ero scioccata, ma lo avrebbe fatto con chiunque...si, dev'essere per forza così. I miei pensieri vengono interrotti da qualcuno che bussa alla porta, così mi alzo e vado ad aprire.

<Judy!>

<Come sta Cody?>

Mi sorpassa senza salutare e si avvicina al letto sterile dove Cody riposa.

<Dicono che si riprenderà...c'è mancato un pelo> una lacrima mi riga la guancia, ma la asciugo subito col dorso della mano.

Judy è evidentemente furiosa con me e non ho idea del perché si comporti così. Gira i tacchi e va via come è entrata, senza salutare. Ho l'impressione che sia venuta qui solo per fare una scenata e non per vedere come sta Cody.

Torno al mio triste sgabello e poggio di nuovo la testa al muro facendo ripartire il flusso dei pensieri, come se ricordare quelle parole mi facesse sentire meglio. Mi addormento.

3 ORE DOPO

Una mano mi accarezza e mi sveglio. È mia madre. Sorrido e mi stropiccio gli occhi, per poi rendermi conto che c'è anche Lucas con in mano un sacchetto da cui proviene un profumo strepitoso di...pancake al cioccolato.

Lucas capisce che sono confusa e mi dice: <Ero venuto a trovarvi ma dormivate così sono uscito e ho incontrato tua madre. Le ho chiesto cosa ti piace per colazione e ti ho portato questi> sorride e alza la busta. È molto dolce da parte sua.

<Grazie Lucas, ma sono le 4 del pomeriggio> dico ridacchiando.

<Beh se vuoi puoi sempre mangiare il cibo dell'ospedale e lasciare questi a me...> dice in tono scherzoso e io gli strappo la busta dalle mani, sorridendogli.

Mentre inizio a mangiare guardo mia madre e mi accorgo che mi sta mimando qualcosa con la bocca. Sembra dire "che bel ragazzo", ma io la ignoro.

Mangio i pancake molto velocemente ed esco dalla stanza diretta al bagno. Ovviamente Lucas mi segue e mi raggiunge, ponendosi davanti a me. Ma perché ha il vizio di bloccarmi a metà strada ogni volta che mi vede? Mi prende il viso tra le mani con espressione preoccupata.

<Stai bene? Eri sconvolta>

<Beh sono felice che Cody sia vivo> e mi sforzo di sorridere, ma lui ovviamente sa che quell'espressione non riflette il mio stato d'animo. Sposta le sue mani sulle mie e le stringe forte per rassicurarmi.

<Non mentire, non a me> mi dice regalandomi uno sguardo così intenso da far esplodere tutte le emozioni che ho tenuto dentro fino ad ora.

Scoppio a piangere e lui mi abbraccia. Restiamo stretti in silenzio, io che piango e lui che mi accarezza la schiena.

<È tutta colpa mia> dico dopo qualche minuto con voce spezzata.
<io sapevo che non stava bene, però non gli sono stata abbastanza vicina>

<Non dire così, tu non c'entri>

<Se non mi fossi fermata con te non sarebbe successo>

sigaretteWhere stories live. Discover now