;tutta colpa di un tacco 12

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<Un bicchiere di Punch, per favore>

<Fragola o Arancia?>

<Fragola, grazie>

<Ecco a te>

Sorrido per ringraziare il ragazzo biondo che mi ha appena servito al tavolo del "buffet" e mi dirigo verso gli spalti della palestra per sedermi. Questo maledettissimo tacco 12 mi sta uccidendo.

Bevo il mio, troppo dolce, punch e decido di andare in bagno a togliere le scarpe e stare un po' con i piedi liberi da questa tortura.

Attraverso la palestra passando in mezzo ad una moltitudine di studenti intenti a strusciarsi uno addosso all'atro, ma mentre cammino mi ritrovo improvvisamente per terra: il tacco destro si è rotto.

<cazzo!> impreco cercando di rimettermi in piedi.

<Lascia che ti aiuti>

<oh...grazie>

La voce è familiare, perciò afferro la mano del ragazzo e mi tiro su. Aggiusto la gonna del vestito e quando finalmente guardo negli occhi il mio salvatore lo riconosco subito: Finn. Stasera è sicuramente più bello di quando l'ho conosciuto ed era sul punto di vomitare.

<Finn! Come va?>

<Benissimo, E tu? Credevo fossi con Lucas>

Lucas. È sparito da circa 10 minuti per andare a fumare una sigaretta.

<È fuori a fumare>

<Beh allora credo che non gli dispiacerà se accompagno la sua ragazza a rimediare delle scarpe>

<Oh, non preoccuparti...>

<Beh se proprio ci tieni puoi anche andare in giro scalza sul lurido pavimento di questa palestra> dice indicando una strana macchia sul pavimento.

Ridiamo. Ha un bellissimo sorriso, mi ricorda molto Lucas. Forse è per questo che non mi sento in imbarazzo con lui.

<Sentiamo...che cosa avresti in mente?>

<Oggetti smarriti> dice lui sicuro, come se avesse pianificato il tutto prima di arrivare.

Inizio a camminare verso l'uscita ma Finn mi ferma puntandomi l'indice contro.

<Ti aiuto solo ad una condizione. Devi ballare con me>

<E va bene...> dico ruotando gli occhi indietro.

Sorride e mi porge il braccio, così ci dirigiamo verso l'ufficio oggetti smarriti.

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Non avrei mai pensato che qui dentro ci fosse così tanta roba: racchette, giacche, cappelli, zaini, sciarpe, addirittura dei cellulari.

Non ci metto molto a trovare quello che mi serve: un paio di tacchi neri, decisamente più bassi di quelli che indossavo prima.

<Trovati!>

<Dammi le altre scarpe che le metto in una sacchetta>

Scalcio via le scarpe e Finn le ripone in una sacchetta rossa mentre io mi infilo i tacchi "nuovi" sperando che siano del numero giusto. Fortunatamente risultano essere abbastanza giusti di numero, perciò torniamo in palestra.

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<Mi devi un ballo, Hailey>

Dice Finn porgendomi la mano con sguardo di preghiera, facendo gli occhi dolci.

Alzo gli occhi al cielo scherzando e mi avvicino a lui. Parte un lento e l'unica cosa che riesco a pensare è quanto vorrei che Lucas fosse al posto di Finn, ma lui non c'è.

Improvvisamente sento il corpo di Finn staccarsi dal mio, poi un agghiacciante scricchiolio di ossa prima che io riesca a mettere a fuoco l'immagine: Lucas sopra Finn. No un attimo...Lucas che picchia Finn. E Finn che urla di dolore.

<Lucas!>

Urlo con le lacrime agli occhi, ma la musica copre la mia voce. Vuol dire che devo alzare il volume.

<SMETTILA!>

Ecco ora sto piangendo e Lucas si è fermato. Lancio un'occhiata a Finn che sanguina per terra e poi corro verso l'uscita senza voltarmi.

Spalanco il portone e inizio a correre. Mi rendo conto che piove solo quando constato che non sento le lacrime scendere e rigarmi le guance. Continuo a camminare velocemente, ma non mi volto: se lui è dietro di me dovremo parlarne e dopo la scena di prima non so neanche se voglio vederlo; se invece non c'è mi sentirei persa e delusa, perché mi aspetto che mi abbia seguito perché vuole che tra di noi funzioni, perché mi ama. Meglio non sapere e continuare a camminare con le scarpe di qualcun'altro ai piedi.

Appena inizio a rallentare e a perdere ogni speranza che lui mi abbia seguita, la sua mano mi afferra il polso e mi fa girare. Lo spintono e lo guardo delusa e schifata dal suo comportamento.

<Che cazzo hai fatto? Perché hai picchiato tuo fratello davanti a tutta la scuola? Davanti a...me>

<Perché...perchè ho avuto paura>

<Di che cosa? Lucas, ti prego, dimmi qual è il problema. Lo sai che mi puoi parlare, perciò fallo. E se non vuoi farlo mi dispiace ma non possiamo andare avanti. Ti sto dando tutto il tempo di cui hai bisogno per parlarmi dei tuoi problemi, però questo...voglio una spiegazione> sono arrabbiata, confusa e amareggiata.

Entra in panico e si passa le mani tra i ricci bagnati dalla pioggia. È tremendamente bello, ma non posso pensarci ora.

<Ho paura di perderti>

Silenzio. Ci guardiamo in silenzio per un tempo indefinito, finché lui non decide di continuare.

<Ho perso molte persone nella mia vita, non posso perdere anche te. Non so cosa sarei capace di fare senza di te>

<E pensi che tuo fratello stesse cercando di "rubarmi"? O, peggio, pensi che io possa lasciarti per lui o per chiunque altro?>

<Di te mi fido, di lui no. Non è buono come sembra>

<A quanto pare neanche tu>

Mi giro e rinizio a camminare sotto le gelide gocce di pioggia che mi inzuppano i vestiti.

<Hailey! Hailey, porca puttana, fermati!>

<Perché dovrei?!> urlo allargando le braccia <Così posso vedere mentre spacchi la faccia a qualche passante?!>

<Tu non capisci...>

<Allora spiegami> dico camminando verso di lui, fino ad arrivare a pochi centimetri di distanza dal suo naso <spiegami perché dovrei restare qui con te sotto la pioggia a mezzanotte dopo quello che hai fatto> sputo le parole con veleno.

<Perché io ho bisogno di te! Tu sei tutto per me, cazzo perché non riesci a capirlo?!>

Sono spiazzata. Lucas sta per piangere.

<Perché non riesci ad accettare il fatto che io amo te, solo e soltanto te e che non potrò mai amare nessun'altra in questo modo? Perché non capisci che tu hai un valore, che tu conti per me? Perché non capisci che non tutti gli uomini sono come tuo padre, che non tutti ti abbandoneranno? Perché non puoi stare al fatto che io ti amo follemente e che ho bisogno di te sempre, in ogni momento della giornata, che voglio avere tutto di te e che tu provi lo stesso per me? Perch->

Lo bacio. La pioggia bagna i nostri corpi che si fondono più che mai mentre le nostre lingue si cercano e si intrecciano tra di loro. Le sue mani premono sulla mia schiena, mi stringe talmente forte da farmi male, ma voglio solo che stringa ancora di più, finché non saremo una cosa sola.

sigaretteWhere stories live. Discover now