Capitolo 15

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Mi sedetti accanto a mio fratello, sollevata ma preoccupata allo stesso tempo.

"Marta dove sei stata?" chiese Emiliano

Glielo dicevo o no? Forse più tardi, non volevo che mio fratello e soprattutto mio papà lo scoprissero

"Ho fatto un giro" dissi, senza una particolare espressione.

Il cuore mi sobbalzò in gola quando vidi di nuovo quel medico. Si diresse verso di noi

"Marta, signori. Sono felice di annunciarvi che i segni vitali della signora sono stabili. La volete vedere?"

"Si" dissi entusiasta

"Uno alla volta, massimo due, non di più"

"Grazie" dissi

Giorgio: "andate prima voi, io devo realizzare la cosa"

Io non volevo entrare da sola con mio padre.

"Emi vieni con me?" gli chiesi

"È una cosa di famiglia.." disse lui

"Tanto ormai per lei conti solo tu" disse acido mio papà.

"Per me non conta solo lui, ma se pensi che tu dopo tutto questo vali ancora qualcosa nella mia vita ti sbagli" dissi, voltando i tacchi verso la stanza di mia madre.

Non volevo entrare, avevo paura di rimanere delusa. Delusa nel senso che non volevo vederla soffrire. Io speravo stesse bene, ma ovviamente non era così.

Con la mano stretta a quella di Emiliano entrai. La camera era luminosa, le tapparelle erano su e le tende aperte. Mia madre giaceva sul letto, con tanti fili collegati.

Mi avvicinai e la guardai in volto: sembrava sorridesse.

La fissai per un po' e quando vidi mio fratello fuori dalla porta, io ed Emiliano uscimmo per lasciar entrare lui.

"Vai a casa?" mi chiese

"No a casa no. Non voglio vedere il papà almeno finché non si risolve tutto. Andrò in un hotel."

"Va bene, fammi sapere" disse, abbracciandomi

Raggiunsi Emiliano.

"Amore vuoi andare a casa?" mi chiese

"Si" dissi.

Ma quale casa intendeva? Boh..

"Senti non è che puoi accompagnarmi in un hotel per favore?" chiesi ad Emi

"Perché?"

"Non mi va di stare a casa con mio padre"

"Vieni da me"

"Non voglio disturbarti"

"Tu non disturbi mai" disse baciandomi.

Sorrisi. Non sapevo se dirgli o meno della visita che mi aveva fatto il medico, ma preferii evitare.

Passammo da casa mia perché dovevo prendere dei vestiti. Corsi nella mia camera, presi un borsone e lo riempii. Sentii Emiliano raggiungermi. Si fermò sull'uscio della porta e mi fissò.

"Ti ho mai detto quanto cazzo sei bella?!" mi chiese.

Sorrisi, andai incontro e lo baciai.

"Ti ho mai detto quanto fottutamente ti amo Emis?"

"Sai quel letto è più comodo del mio.." disse Emiliano

Gli diedi una pacca. "Scemo".

"Ti va se stasera faccio venire gente a casa?" mi chiese

"Gente cioè?"

"Fede, Ax, Gué e gli altri"

"Si, ok"

Andai in bagno e presi i trucchi. Misi anche quelli nel borsone ed esclamai "pronta!"

"Veloce la ragazza"

"Eh già"

"Andiamo" dissi afferrandogli la mano prima che potesse provocarmi.

Ce la farò a dimenticarti, ma per ora noDove le storie prendono vita. Scoprilo ora