Capitolo 7

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- Chase conto su di te per la conclusione del progetto architettonico - mi disse la professoressa di architettura fermandomi prima che uscissi dalla classe

- Certo, non la deluderò -

Era passato un mese da quando era inizia l'università e la professoressa mi aveva già presa sotto la sua ala protettrice dicendo agli altri insegnanti che ero la migliore in quel campo.

E visto che io avevo il mio maledetto orgoglio non potevo rifiutare tutte quelle Lodi, anzi facevo di tutto per farmele fare.

Ero egoista? Forse, ma non mi importava più di tanto.

Uscii dalla facoltà e mi incamminai verso casa.
Ero stanca e le lezioni di quel giorno erano state parecchie intense, l'unica cosa che volevo era farmi una bella dormita.

Cominciai a rovistare nella borsa alla ricerca delle chiavi dell'appartamento ma senza successo.
Ultimamente ero parecchio sbadata e le scordavo spesso a casa.

Sbuffai e mi attaccai al campanello
La porta si aprì e davanti a me apparve la fonte delle mie frustrazioni: il mio dannato e bel coinquilino!

- Hai scordato di nuovo le chiavi? - mi chiese con un sorriso strafottente

Sbuffai e lo guardai male

- Ma ti pare che a metà ottobre te ne vai in giro senza maglia! - esclamai esasperata e dandogli una spallata per entrare

- Ho caldo! -

- Sai che novità -

- Sei più odiosa del solito o sbaglio? -

- Non sei da meno Jackson -

Percy borbottò qualche parola incomprensibile e sparì nella sua stanza.
Io presi i fogli e la matita per fare il progetto che avrei dovuto consegnare alla professoressa di architettura entro due giorni.
Quindi dovevo farmi da fare e possibilmente evitare Percy!

- Io esco! - lo sentii esclamare dopo qualche minuto

- Che liberazione - sospirai

Avrei potuto fare il lavoro senza nessun tipo di distrazione e probabilmente lo avrei finito entro quel pomeriggio, la giornata non poteva essere delle migliori.

                              ***

Percy's pov

Rientrai a mezzanotte passata.

Ultimamente il mio lavoro mi prendeva più tempo del previsto e se non fossi riuscito a trovare al più presto un sostituto che divideva le sue ore con me sarei morto!

Aprii la porta lentamente per non svegliare Annabeth che sicuramente stava già dormendo.

Era un mese che vivevamo sotto lo stesso tetto eppure continuavamo a battibeccare di continuo.
Io non gli stavo simpatico (a detta sua) e io mi divertivo troppo a farla incavolare.

Bionda e incazzata era a dir poco sexy!

Entrai in cucina per prendere dell'acqua e sussultai: Annabeth era seduta, con la testa poggiata sul tavolo della cucina e stava dormendo profondamente.

Scossi il capo, quella ragazza non si rendeva conto che a volte esagerava in molte cose.

Mi avvicinai a lei, spostai la sedia e la presi in braccio.
Annabeth mugugnò qualcosa di incomprensibile nel sonno e la portai in camera sua.
La stesi sul letto e la coprii.

- Tu sei tutta matta - mormorai e le sfiorai la fronte con un bacio - Buonanotte Sapientona -

Chiusi la porta e tornai in cucina. Sorrisi, era riuscita a finire la pianta di un edificio con tanto di dati numerici in poche ore. Era in gamba, parecchio e c'è la metteva tutta.

Non lo avrei mai ammesso davanti a lei ma ammiravo la sua grinta e la sua passione nel portare avanti qualcosa che le piaceva veramente.

Al contrario del sottoscritto che raramente finiva le cose che iniziava, non perché fossi svogliato ma semplicemente perché non riuscivo a stare troppo tempo a fare una stessa cosa. Dovevo sempre trovare qualcosa di nuovo da provare e comunque non avevo ancora trovato qualcosa che mi entusiasmava veramente!

Anche se a dirla tutta, una cosa ultimamente c'era: ed era una certa ragazza bionda dagli occhi grigi che dormiva nella stanza accanto alla mia.

Annabeth aveva qualcosa che le altre non avevano, qualcosa che mi attirava e me la rendeva cara.

Sin dall'inizio, per lei, avevo sentito una specie di istinto protettivo che non mi era mai capitato con nessuno e ci avrei messo la mano sul fuoco, l'avrei protetta da chiunque e da qualunque cosa, anche se lei non voleva.

Mi diressi in camera mia perché avevo decisamente bisogno di dormire e mi venne in mente una specie di flash, come se mi fossi dimenticato qualcosa di importante.

Scrollai le spalle, di qualunque cosa si trattasse me lo sarei ricordato il giorno dopo...

...il suono del campanello mi fece cadere giù dal letto e sgranai gli occhi

- Chi diavolo si attacca così al campanello alle...- guardai l'orologio - ...alle otto di mattina! -

Mi alzai dal pavimento sbuffando come un treno a vapore e incontrai Annabeth con un espressione scioccata in corridoio

- Vado io - borbottai scocciato

Spalancai la porta con l'intenzione di insultare per bene l'idiota che si era azzardato a svegliarmi, invece mi cadde la mascella in uno schiocco secco.

- C...che...ci... - balbettai ritrovandomi davanti una donna che conoscevo bene

- Non dirmi che ti sei dimenticato della mia visita, Perseus - mi disse con un tono da rimprovero

- In realtà... -

- Come immaginavo! Sei sempre il solito, distratto e sopra pensiero come eri da piccolo -

- Devi per forza infierire mamma! - esclamai

Ed ecco cosa mi ero dimenticato, mia madre!


Odio il mio coinquilino!Where stories live. Discover now