Capitolo 14

7.2K 295 186
                                    

Come mi sono ritrovata un'altra volta allungata nel mio letto e tra le braccia di Percy?

La risposta è semplice...

Mentre tornavamo a casa, quando mi sono resa conto dei miei pensieri e dei miei sentimenti sono scoppiata in lacrime, ho pianto talmente tanto da farmi far male la testa e come una ragazzina inesperta mi sono lasciata consolare dall'unica persona a cui non volevo affidare me stessa.

La parte peggiore era che non me la sentivo di allontanare Percy in quel momento perché senza accorgermene ero diventata quasi dipendente da lui.

Il ragazzo non aveva fatto domande, si era limitato a stringermi a se per calmarmi e dopo parecchio tempo sembrava esserci riuscito

- Vuoi qualcosa di caldo? - chiese Percy quasi in un sussurro, come se avesse avuto paura di spezzarmi alzando semplicemente la voce

Scossi il capo, non volevo niente! Solo...

- Voglio restare così - mormorai con la voce roca

Sentii la presa di Percy farsi più salda sui miei fianchi e mi abbandonai al suo tocco e alla sua dolcezza celata. Che era in grado di tirare fuori allo stesso modo in cui sparava le sue stupide battute.

- Sono qui - disse accarezzandomi la schiena

- Lo so... -

***

Mi svegliai con la luce del sole che mi accarezzava il viso.

Aprii gli occhi e mi misi seduta. Percy non era da nessuna parte.

Mi scappò un sorriso amaro al pensiero di quello che era successo la sera prima. Inoltre sapevo che avrei dovuto dare le risposte al mio coinquilino. Era rimasto con me, mi aveva consolato senza dire o chiedere niente.

Glielo dovevo, punto e basta.

Sentii la porta della camera aprirsi e alzai lo sguardo: Percy era davanti a me con un vassoio tra le mani

- Finalmente ti sei svegliata bell'addormentata! - esclamò facendomi uno dei suoi sorrisi che mi facevano sciogliere

- Ma il lavoro? - chiesi stupidamente

- Mi sono preso un giorno, non mi andava di lasciarti da sola - mi spiegò

Mi sentii morire. Stava facendo tutto questo per me!

- Grazie...per tutto - dissi

Percy si sedette al mio fianco e fece una cosa che mi stupì: mi mise una mano sulla testa e mi scompigliò i capelli come si fa solitamente con i bambini

- Sta tranquilla, Annabeth - disse - Ne abbiamo già parlato per qualsiasi cosa puoi contare su di me -

- Ma...io ti devo delle risposte Percy - quasi sussurrai

- Na abbiamo parlato, quando vuoi - disse - Ora mangia -

Feci come mi aveva detto e comincia a mangiare quello che mi aveva preparato per colazione.

Mi ero ripromessa che appena finito di fare colazione gli avrei detto tutto.
Se lo meritava e io avevo bisogno di dirglielo perché... perché...
...avevo bisogno di ricominciare da capo e per farlo avevo bisogno di Percy perché in qualche modo mi ero innamorata di lui.

Finii e spostai il vassoio. Presi un bel respiro chiudendo gli occhi per riaprirli poco dopo.

- Il mio ex...non era uno molto bravo...siamo stati insieme per un bel po' di tempo e poi ho scoperto che si era messo con me per una scommessa con degli amici - raccontai - Ero la secchiona della scuola, nessuno voleva stare con me o essermi amica, se non per convenienza -

Mi fermai perché avevo bisogno di prendere aria, la parte peggiore doveva ancora arrivare e sarebbe stata quella più dolorosa

Guardai Percy, mi stava ascoltando davvero, non solo le mie parole, stava entrando dentro di me, nei miei ricordi.

- Ad un tratto la scommessa si è fatta più seria, aveva scommesso che sarebbe andato oltre con me...che sarebbe riuscito...a... - mi fermai e deglutii - Non glielo permisi, non volevo, non me la sentivo e litigammo. Lo lasciai e poi... - mi fermai mentre le lacrime cominciarono a scendere - Mi violentò... -

- Basta Annabeth, basta così, smettila - mi disse Percy prendendomi per le spalle - Non voglio sentire altro, basta così -

Scossi il capo mentre continuavo a piangere

- E prima di questo mi tradiva in continuazione e con tutte le ragazze della scuola - continuai - Sono stata un'illusa -

Cominciai a piangere disperata e Percy mi strinse a se

- Per questo non mi fido, ho paura - confessai

- Tranquilla adesso, basta Annabeth - disse cullandomi tra le sue braccia - Ci penso io a te ora -

Annuii e mi strinsi a lui, alle sue spalle forti, mi aggrappai a lui come se fosse la mia ancora.

- Ssshhh - sussurrò

- Ho bisogno di te - mormorai con il viso affondato nel suo petto

- E io ci sono e ci sarò quando ne avrai bisogno -

- Non tradirmi anche tu, non farmi del male -

- Annabeth non dire sciocchezze, non ti farei mai del male, non ne sarei capace, non potrei mai farlo - mi disse

- P... perché... -

- Possibile che non te ne sei ancora resa conto...sono innamorato di te, Annie, lo sono da quando ti ho vista imprecare davanti alla porta il primo giorno che ci siamo incontrati - confessò

E le sue parole mi tolsero il fiato...

Odio il mio coinquilino!Where stories live. Discover now