Capitolo 17

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Casa.
Finalmente ero tornata a San Francisco dopo cinque mesi e ad essere sincera non mi era mancata granché.
Certo i miei genitori e i miei fratelli mi erano mancati ma fino ad un certo punto...

Non ero nata a San Francisco, cioé nemmeno in America a dirla tutta. Mia madre era inglese e quando era rimasta incinta di me viveva a Londra, poi quando avevo sette anni ci eravamo trasferiti a San Francisco per il lavoro di mio padre.

- Annie finalmente! - esclamò mio padre venendomi incontro quando uscii dall'aereoporto

- Ciao papà! - lo salutai saltandogli al collo per quanto ero felice di vederlo.

Si decisamente mi era mancato!

- Sono felice che alla fine hai accettato di tornare a casa per Natale - mi disse prendendomi il bagaglio a mano

- Anche io lo sono papà e molto -

- Come mai hai detto che non sapevi se saresti venuta? -

Scrollai le spalle con noncuranza, non me la sentivo ancora di parlargli di Percy.
Papà aveva preso parecchio male ciò che mi aveva fatto il mio ex ed era diventato un po' troppo protettivo nei miei confronti da allora.

Io mio coinquilino e fidanzato attuale era un ragazzo d'oro, non mi avrebbe fatto mai del male lo sapevo, ma per mio padre era un argomento delicato.

- Allora? - chiese facendomi riprendere dai miei pensieri

- È una lunga storia papà -

                                ***

Percy's pov

Chiusi la borsa e presi le chiavi dell'appartamento.

Annabeth era partita quella mattina per San Francisco e io gli avevo promesso che sarei andato a Boston da mia madre e avevo intenzione di farlo, altrimenti mi sarei ritrovato con due donne infuriate alle calcagna e non ci tenevo affatto.

Uscii di casa e mi diressi alla macchina, ma venni bloccato da due uomini in giacca e cravatta che sembravano decisamente due guardie del corpo.

Mi fermai e mi guardai intorno

- Cercate qualcuno? - chiesi facendo finta di niente

- Perseus Jackson è pregato di venire con noi - mi disse uno dei due

- E se non volessi? - chiesi sfoderando il mio miglior sorriso sfacciato

- Ci è stato dato l'ordine di portarvi dal nostro capo, anche con la forza se necessario - mi intimò il secondo

Alzai gli occhi al cielo e sbuffai. Mi preparavo mentalmente a mettermi nei guai, di nuovo

- E dai ragazzi siamo vicino a Natale, non si dice che in questo periodo si è tutti più buoni? - chiesi indietreggiando

Mi guardarono male e cominciarono ad avanzare nella mia direzione.

Ok, le opzioni erano due: o scappavo e mi risolvevo gran parte dei miei problemi oppure provavo a difendermi facendomi scoppiare una rissa bella e buona.

Cosa scelsi? Buttai il mio borsone a terra e me la diedi a gambe levate.

Badate bene, non sono un codardo, preferisco solo evitare i guai finché è possibile.

Peccato che la mia fuga non durò a lungo.
Provate voi a scappare nel bel mezzo di New York nel periodo natalizio con la gente che affolla le strade più del solito.

Caddi a terra per evitare di investire un bambino e uno dei due uomini mi si buttò addosso schiacciandomi con il suo peso e bloccandomi le mani dietro la schiena.

- Maledizione! - imprecai - A voi e questo vizio del cavolo! -

- Faccia il bravo signore e sistemiamo tutto - disse quello che mi teneva bloccato.

- Come no, sempre così dite - borbottai e mi lasciai condurre alla loro macchina

Non che avessi scelta visto che mi teneva bloccato.

No, questa volta non me la sarei svignata così facilmente.

                              ***

Annabeth's pov

- Allora me lo vuoi dire o no come mai era indecisa se tornare o meno? - chiese mia madre mentre preparavamo la cena insieme

- Ero indietro con gli studi - dissi

- Certo come no -

La guardai e gli diedi una botta con il fianco

- Appunto! -

Mia madre era mora, riccia e con gli occhi grigi come i miei. Era sempre stata una donna severa al contrario di mio padre, ma da quando era successo quello che era successo si era ammorbidita di molto

- C'è un ragazzo di mezzo per caso, sorellina? - disse una voce maschile abbracciandomi da dietro

Alzai gli occhi al cielo e risi.

- Malcom lascia in pace tua sorella per una volta -

- Uffa ma' - sbuffò lui

Mi voltai tra le sue braccia e gli stampai un bacio sulla guancia

Malcom era più grande di me di un anno ma chi ci vedeva ci considerava gemelli.
Avevamo entrambi i capelli biondi e gli occhi grigi, praticamente eravamo identici!

- Allora? Ha ragione lui? - chiese mamma curiosa anche lei adesso

- Più o meno - dissi cercando di reprimere un sorriso che loro notarono però

Infatti sgranarono gli occhi...

- È il mio coinquilino - confessai e non riuscii più a guardarli negli occhi.

Ero un tantino imbarazzata, ora come minimo avrebbero voluto conoscerlo

- È solo il tuo coinquilino? - chiese mamma mettendo le mani sui fianchi e guardandomi battagliera

- Diciamo - risposi

- Annie non ti sarai mica innamorata - chiese mio fratello

- Forse - dissi ridendo - Ma la cosa non vi deve interessare -

- Cosa?! - esclamarono scioccati

Odio il mio coinquilino!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora