Capitolo 19

5.9K 243 163
                                    

Annabeth's pov

Avete presente quando siete fidanzate e non sentite il vostro cosiddetto fidanzato da due settimane intere?

Ecco questo è quello che è successo più o meno a me!

Da quando ero partita non avevo più sentito Percy, avevo provato a chiamarlo senza risultato e lui non si era fatto sentire, ne una telefonata ne un messaggio.

All'inizio ho pensato che con il fatto che stava passando del tempo con la sua famiglia non avesse usato molto spesso il telefono, però chiamarmi almeno per darmi gli auguri di Natale non gli avrebbe preso molto tempo no?!

Poi mi sono arrabbiata, tanto, e mi sono detta che quando sarei tornata a New York mi sarei fatta sentire da quel disgraziato.

Ed ora, che sono di fronte al mio appartamento, davanti alla padrona di casa mi sto seriamente preoccupando.

- Che significa che Percy ha lasciato l'appartamento? - chiesi

- Si, ha telefonato dicendo che avrebbe trovato un altro posto, anche se ha lasciato le sue cose qui - mi spiegò la donna

Ok! Le cose non quadravano!
Che senso aveva lasciare la sua casa e non portare via le sue cose?

- E...vi ha chiamato con il suo cellulare? - chiesi

Dovevo arrivare alla fine di questa storia, sentivo puzza di bruciato.

- No in effetti era un numero fisso -

- E può darmelo? È importante - quasi la supplicai

- Ma certo! - esclamò e me lo diede senza fare storie o chiedere nulla, evidentemente anche lei aveva una certa simpatia per il mio Percy.

Mi chiusi nell'appartamento e composi il numero, mi risposero dopo pochi squilli

- Casa Olympia posso aiutarla? - mi rispose una voce di donna

- Emh...si, cercavo Percy, mi hanno detto che ha chiamato a questo numero qualche giorno fa! - risposi dubbiosa

Chi era la donna che mi aveva risposto?
Non prometteva niente di buono.

- E lei chi è se posso chiedere? - mi disse

- Sono una sua...la sua fidanzata -

Meglio specificare e risolvermi il problema subito.

- Attendete un attimo -

Avevo pensato subito a male lo ammetto, ma il modo in cui parlava quella donna era formale, troppo per essere qualcuno colto in flagrante.

- Posso sapere il suo nome, signorina?-

A farmi la domanda, questa volta fu un uomo.

- Annabeth Chase - risposi - Abbiamo finito con l'interrogatorio? Vorrei parlare con Percy e possibilmente sapere che fine ha fatto in queste due settimane! -

Stavo dando di matto, lo sapevo. Ma sul serio, chi non avrebbe perso la pazienza in un momento del genere?

- Ve lo passo - mi rispose l'uomo e mise il telefono in attesa

Uno, due, tre respiri...

- Chi è? -

Domanda scorbutica, tono acido, voce che conoscevo

- Percy! - esclamai

- A... Annabeth sei tu? - mi chiese

La sua voce era cambiata appena mi aveva riconosciuta e aveva assunto un tono dolce

- Si che sono io, chi altri sennò! - esclamai irritata - Si può sapere che fine hai fatto? Non ti sei fatto più sentire, torno a New York e scopro che hai deciso di lasciare l'appartamento essenza dirmi niente! Ok che stiamo insieme da poco tempo, ma penso che avresti almeno potuto avvisarmi non credi? -

Lo sentii imprecare con parole che io non avrei mai usato in vita mia, poi sospirò.

- Scusa non è colpa mia e non ho chiamato io per l'appartamento te l'assicuro -

Cosa?

- Ma che significa? E dimmi dove sei comunque, voglio vederti! - dissi

- Io... è lunga da spiegare...senti sei a casa? -

- Si -

- Allora aspetta là, ti faccio venire a prendere e ti spiegherò tutto -

Non mi diede il tempo di replicare che chiuse la chiamata.

Che significava quello che aveva detto? E perché qualcuno doveva venirmi a prendere? Lui dov'era e perché non veniva da me?

Avevo sempre saputo che Percy mi nascondeva qualcosa ma a questo punto penso che questo qualcosa lo avrei scoperto a breve.

Volevo comunque sapere che fine avesse fatto il suo cellulare e perché a rispondermi era stata una specie di segretaria, che poi...casa Olympia?
Dove avevo già sentito quel nome?

Sbuffai e mi gettai sul divano. A quanto pare avrei dovuto aspettare di vedere Percy per conoscere le risposte alle mie domande.

Il campanello suonò e andai ad aprire.
Davanti a me c'era un uomo alto e in giacca e cravatta, sembrava una guardai del corpo

- È lei la signorina Annabeth Chase? - chiese

- Si sono io - risposi

- Venga con me - disse e si voltò andando verso un macchinone nero con i vetri oscurati

Mi aprì lo sportello ed entrai, sussultai

In auto c'erano tre persone: un altro energumeno, il mio ragazzo che aveva lo sguardo da adesso ammazzo qualcuno e un uomo in camicia e pantaloni eleganti uguale a Percy tranne per le rughe intorno agli occhi e la barba, sembrava la sua versione tra una decina d'anni!

- La signorina Annabeth immagino - disse l'uomo allungando una mano verso di me - Io sono Poseidone -

Strinsi cordialmente la sua mano e mi venne un'illuminazione.
Associai il nome Poseidone ad Olympia e feci due più due.

Quello che avevo davanti era uno degli uomini più ricchi dell'America, tutte le agenzie di viaggi e costruzioni di navi da crociera portavano il suo nome, possedeva più di mezzo oceano!

- Immagino che mio figlio non ti abbia parlato di me, non ne va fiero a quanto pare - disse - Ti chiedo scusa per queste piccole incomprensioni e per farmi perdonare vorrei invitarti a cena a casa mia -

- Casa, come no - borbottò Percy risvegliandomi dai miei pensieri

- Datti una calmata Perseus - lo rimproverò Poseidone

E allora capii, l'uomo più ricco di New York era il padre del mio fidanzato!

Odio il mio coinquilino!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora