Capitolo 12

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- Non riesco a credere che mi hai fatto comprare una vaschetta di gelato sano! - esclamai guardando Percy seduto sul divano di casa.

Aveva insistito per prendere una vaschetta di gelato e portarla a casa e guardare un film.

Era assurdo che mi ero lasciata convincere, però alla fine penso che il mio subconscio voleva ripagarlo in parte per la cena.

- Non rompere e siediti ad ingozzarti con me - disse affondando il cucchiaio nel gelato.

Ne aveva presi due apposta

- Mi farai ingrassare lo so - mi lamentai, però mi sedetti al suo fianco

- Che film mettiamo? - chiese

Io non volevo vedere il film, io volevo delle risposte da Percy e subito!
Sapevi che non erano affari miei, ma mi aveva lasciato con il dubbio ed ero piuttosto curiosa di sapere perché se aveva dei soldi e una carta di credito non usava quella per iscriversi all'università.

Ok forse c'era sempre quella parte di me che non riusciva a fidarsi completamente di Percy e questo non posso negarlo, però...
...la mia parte più sciocca pensava che quei soldi erano illegali o sporchi!

Sono paranoica? Si e molto.
Non era Percy il problema, non era mai stato lui e solo che io...

- Allora? - chiese il moro destandomi dai miei pensieri

- Allora cosa? -

- Che film vediamo -

- Io più che vedere il film vorrei... -

- Delle risposte? Ti sta davvero divorato questa cosa di dove ho preso i soldi? - chiese

Annuii senza guardarlo, avevo paura ad incontrare i suoi occhi

Lo sentii sospirare, si protese in avanti e poggiò la vasca del gelato sul tavolinetto

- Se rispondo alle tue domande...tu risponderai alle mie? -

Lo guardai e feci cenno di si con la testa

- Ho un conto in banca...ma non sono soldi miei - iniziò

E io sentii lo stomaco sotto i piedi, stava cominciando proprio come immaginavo. Quei soldi erano illegali! Ha rubato a qualcuno e adesso ci arresteranno!

Percy mi guardò male, come se mi avesse letto nel pensiero e io mi misi le mani davanti alla bocca per non farmi venire la tentazione di dire quello che mi stava frullando per la testa

- Dicevo...quei soldi non sono miei perché non c'è li ho messi io. È stato aperto un conto in banca a mio nome da più o meno tre anni ma li uso raramente perché non voglio...non voglio, punto - 

- E chi li ha messi? - mi ritrovai a chiedere

Percy sbuffò

- L'uomo che ha messo il seme - rispose incrociando le braccia al petto e guardandomi torvo

L'uomo che ha messo...ah! Suo padre.

Ok, a questo punto deduco che ha qualcosa contro suo padre. Come l'ho capito?
Non lo ha chiamato "mio padre"

- Ora...che problema hai con me? - mi chiese prendendomi alla sprovvista

- Eh? -

- Lo so che pensi male di me, che non ti fidi, mi piacerebbe sapere il perché di questa tua diffidenza -

Indietreggiai lentamente finché non arrivai all'angolo del divano

- Come volevasi dimostrare - borbottò

Che bello, se ne era accorto e adesso? Che mi sarei inventata?
Potevo dirgli che la sua era solo una fissazione o meglio un'impressione?

- Vedo le rotelle del tuo cervello in movimento non provare ad inventarti qualche scusa - mi disse

Mi alzai dal divano di scatto

- Vado in bagno - esclamai - Scegli tu il film -

- Annabeth avevamo un accordo - disse afferrandomi per un braccio

Con un scatto mi attirò a se e finii sulle sue ginocchia. Cercai di alzarmi ma mi blocco le braccia dietro la schiena e mi circondò i fianchi con le sue braccia. Ero completamente bloccata!

- Lasciami Percy -

- Col cavolo! Avevamo un patto, io ti ho dato le risposte che volevi, ora tocca a te -

- Se non mi lasci mi metto a gridare - dissi stringendo i denti

- Fallo, sai quanto mi importa -

Dio che cocciuto!
Glielo leggevo negli occhi non mi avrebbe lasciata andare se non avessi risposto

- Non mi fido e basta! - sbottai

- Be' penso di meritarla un po' di fiducia da parte tua, non credi? - mi chiese - Mi sono preso cura di te quando non ne eri in grado! Se non mi fosse importato un fico secco ti avrei abbandonata in quel bar quella volta, o quanto ti sei addormentata sul tavolo e io per paura che durante al notte potessi cadere e farti male ti ho presa in braccio e ti ho portata al letto! Ti ho fatto conoscere mia madre e ti ho raccontato una parte dei miei cazzo di problemi familiari! -

Stava urlando, era arrabbiato e tanto.

- E tu mi guardi come se fossi chissà chi o come uno che vuole stuprarti seduta stante! - continuò

Mi feci piccola piccola davanti alle sue parole e alla sua rabbia. Aveva ragione, eccome se aveva ragione. Ma io non me la sentivo di parlargli del mio passato, non ancora almeno.

- N...non sei tu il problema Percy - dissi - Io...ho i miei problemi...ho avuto i miei problemi...e non mi va di parlarne ora -

Mi guardò, era ancora furioso, le mie parole non gli bastavano

- Sono io, d'accordo? Tu sei un ragazzo fantastico, un po' stronzo certo ma sei uno di cui so che posso fidarmi, anche se non sembra da come ti guardo, lo so - ammisi - Faccio fatica a dimenticare il passato Percy e questo si ripercuote sul mio comportamento, scusami -

- Ex ragazzo? - chiese distogliendo lo sguardo

- Già -

Feci un sorriso amaro e Percy lo notò, mi lasciò andare e prese il telecomando della TV

- Che film vuoi vedere? - chiese

Lo guardai stupita per questo suo cambiamento

- Non guardarmi così - disse - Quando vuoi parlare sono qui - gli sorrisi e poggiai la testa sulla sua spalla.

Nonostante mi avesse lasciato rimasi seduta sulla sue gambe

- Te ne parlerò, promesso - dissi

Accese la televisione

- Hai intenzione di restare in questa posizione? - mi chiese dopo un po'

- Sei comodo - dissi sorridendo

Sbuffò ridendo, mi prese le gambe e lo portò sul divano, poi mi misi una mano intorno ai fianchi per non farmi scivolare

- Sei proprio strana - disse

Annuii e gli circondai il collo con un braccio per tenermi meglio. Anche se sapevo che non mi avrebbe mai fatta cadere.

Odio il mio coinquilino!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora