|Capitolo 12|

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Restiamo abbracciati per una decina di minuti, fino a quando non decido di staccarmi da lui per guardarlo negli occhi.
«Ti va di stare un po' da me? Mia mamma dovrebbe tornare tra un oretta» propongo, unendo le nostre mani in un intreccio saldo.
«Certo, prendo due cose e andiamo» dice, prima di dirigersi verso il suo armadio per prendere la giacca. Si avvicina anche alla scrivania e, nonostante il disordine, riesce a trovare il cellulare.

Torna davanti a me, mi afferra una mano e andiamo insieme verso casa mia. Una volta entrati, ci sistemiamo in camera mia per riposarci.
«Scusami per il disordine» affermo, notando i libri e i vestiti sparsi per la camera.
«Non preoccuparti» sorride, prima di stendersi sul letto e trascinare anche me per i fianchi. Siamo uno di fronte all'altro, riesco a sentire il suo respiro sulla mia fronte e percepisco il calore che emana il suo corpo.

Fisso i miei occhi nei suoi e resto ad osservarlo per svariati minuti, prima di venire interrotto dalle sue parole.
«Sei stupendo»
Porto le mani a coprirmi il viso, sicuramente rosso, ed emetto un verso di lamento per via del mio imbarazzo.
«Che c'è?» ride lui, togliendomi le mani dal volto.
«Non puoi dirmi certe cose» rispondo in fretta, mettendo su un broncio che dovrebbe rendermi più serio. A causa della sua risata mi rendo conto di sembrare solamente comico e buffo.
«Sei adorabile» sussurra, per poi portare una mano dietro al mio capo e avvicinare il suo viso al mio. Abbasso lo sguardo verso le sue labbra e non riesco a trattenere il desiderio di baciarlo, quindi azzero le distanze tra di noi e unisco le nostre bocche in un contatto passionale. Mi stringe subito a sé ed io affondo le mani tra i suoi capelli. Si trova leggermente sopra di me, perciò riesco a sentire il suo petto premere contro il mio. Dischiudo le labbra per permettere alla sua lingua l'accesso e ci perdiamo subito in un bacio lungo e bagnato.

Ci stacchiamo dopo qualche minuto, ma rimaniamo comunque vicini l'uno all'altro.
«Yoongi, noi cosa siamo?» chiedo a bassa voce per paura della possibile risposta.
«Tu cosa vorresti che fossimo?» risponde lui, portando una mano sulla mia fronte per poi accarezzarmi i capelli.
«I-io non voglio costringerti, è ovvio, ma mi piacerebbe che fossimo fidanzati. Forse sto correndo troppo, però-» vengo zittito da un altro bacio da parte sua. Quando si stacca lo vedo ridacchiare e nel frattempo sento le mie guance andare a fuoco.
«Hai finito?» Chiede, ridendo ancora.
«Sì» abbasso lo sguardo per la mia figuraccia. Sicuramente penserà che io sia strano, uno che non capisce niente di relazioni.
«Park Jimin, sarebbe un onore per me stare con te. Quindi ti chiedo, vuoi essere il mio ragazzo?» dice, tornando serio. Resto immobile per qualche secondo per poi annuire ripetutamente.
«Sì, assolutamente sì» esulto, per poi abbracciarlo.

Passiamo il resto del tempo sul letto a coccolarci fino al suono del campanello, che ci distrae. Scendo le scale e apro la porta, trovandomi il volto stanco, ma sempre stupendo di mia madre.
«Tesoro!! Mi sei mancato tanto, come stai? Hai mangiato? Ti vedo dimagrito. Come è andata a scuola?» Mi stringe forte a sé, dopo avermi stordito con tutte quelle domande.
Rispondo all'abbraccio, ridacchiando per il suo comportamento.
«Sì mamma, è tutto perfetto» spiego, prima di afferrare la sua grande valigia per spostarla nel salotto.
«Come è andato il viaggi-» faccio per chiedere ma vengo interrotto da mia madre che, sorpresa, guarda un punto alle mie spalle.
«Yoongi! Che ci fai qui?»
«Salve signora Park. Come è stato il viaggio?»  domanda, avvicinandosi di più a mia madre per stringerle la mano.
Sono abbastanza confuso, sono sicurissimo di non aver mai presentato Yoongi a mia madre.
«È stato molto faticoso, ma il lavoro è lavoro»  Dice, sorridendo allegramente.
«Ma voi come vi conoscete?» Li interrompo io, perplesso per il dialogo amichevole che stavano intrattenendo.
«Oh ehm...» comincia Yoongi, grattandosi la nuca, con un'espressione nervosa.
«L'ho visto quando si sono trasferiti. Stavo uscendo di casa e l'ho incontrato sul vialetto» spiega mia madre, senza farsi scappare un piccolo sorrisino inquietante.
«Ah...va bene. A proposito devo dirti una cosa» Cambio discorso, stringendo nelle mani le maniche della felpa.

«Mi stai facendo preoccupare, dimmi tutto» risponde prima di dirigersi in cucina.
Entrambi la seguiamo ed io mi avvicino a Yoongi, faccio coincidere le nostre mani e faccio un respiro profondo.
«Io e Yoongi stiamo insieme» butto fuori velocemente, sperando in una reazione positiva da parte di mia madre. Ha sempre saputo della mia omosessualità, ma non è mai stato un problema per lei. Anzi, ha sempre pensato che l'amore fosse semplicemente amore, non importa se sia per un uomo o una donna.

Si gira verso di noi e sorride, anche se non mi sembra molto convinta.
«Sono contenta per voi, però usate le protezioni e niente cose sconce sul mio divano. Intesi?» dice puntandoci contro il dito, con fare scherzoso. Arrossisco violentemente alle sue allusioni e grido subito «Oddio, mamma!»
Lei continua a ridere, per poi rivolgere la sua attenzione a Yoongi e chiedergli se vuole restare a cena con noi.
«Vorrei davvero, ma devo risolvere alcune faccende con il mio coinquilino» Risponde lui, unendo le mani in segno di scusa.
«Ci sono problemi?» domando a bassa voce.
«Nono, non preoccuparti. Sono questioni riguardanti la casa» afferma, accarezzandomi la schiena.  «Anzi, è meglio che vada ora. Ci vediamo domani piccolo, ok?» continua lui, lasciandomi un bacio sulla fronte.
«Ti accompagno alla porta» dico io, per poi uscire dalla cucina insieme a lui. Ci avviciniamo alla porta e, una volta fuori, si gira verso di me per poi lasciarmi un bacio delicato sulle labbra.
«Buona notte» sussurra, prima di far coincidere le nostre labbra di nuovo.
«Buona notte» sussurro anche io, per poi lasciarlo andare.

Passo la serata a chiacchierare con mia madre. Non ho mangiato niente, usando la scusa di aver mangiato troppo a pranzo. Una volta arrivato in camera, mi arriva un messaggio dal solito numero privato.

Numero Privato: ti conviene stare lontano da quel ragazzo

Lancio il cellulare sul letto. Domani dirò tutto a Yoongi, so che magari è solo un ragazzino che si diverte a prendermi in giro, ma non voglio nascondergli nulla.

Il giorno dopo arrivo a scuola davvero in ritardo e a causa di ciò non riesco ad incontrare i ragazzi all'entrata. Se solo avessi sentito quella maledetta sveglia. Dopo essere stato rimproverato dalla professoressa, mi avvicino a Jungkook e cominciamo a scriverci i soliti bigliettini deficienti.
"Kook devo dirti una cosa!"
"Spara"
"Io e Yoongi ci siamo messi insieme"
«Davvero?» Sussurra lui, tirandomi una gomitata contro il braccio.
"Sì"
"finalmente"
"Tra te e Tae come va?" Chiedo io. Non mi racconta mai cosa fanno insieme, ma lo capisco. So che vuole mantenere la sua privacy, ma siamo migliori amici e mi piacerebbe sapere qualcosa in più rispetto alla sua vita sentimentale.
"Bene"
"Bene bene, o bene male?" Chiedo un po' perplesso per la sua risposta secca.
"Bene bene! Ieri siamo andati insieme al fiume. Io non so cosa ho fatto per meritarmelo" Mi giro verso di lui, osservo il suo sguardo fisso su ciò che ha scritto. I suoi occhi brillano di felicità, sembra essersi trasportato in un'altra dimensione.
"Kook, credo che tu sia innamorato di Tae." Constato io, poggiando una mano sul suo braccio.
"Lo credo anche io" scrive lui, per poi appoggiare la matita sul banco e tornare ad ascoltare la lezione.

𝐓𝐫𝐞𝐚𝐬𝐮𝐫𝐞 - 𝐘𝐨𝐨𝐧𝐦𝐢𝐧 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora