⚜️ Capobranco

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L'odore delle braci li rincorse fin quando gli zoccoli dei cavalli non li portarono abbastanza lontani

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L'odore delle braci li rincorse fin quando gli zoccoli dei cavalli non li portarono abbastanza lontani. Beathan cavalcava a fianco del principe di Gardros, il mantello azzurro lucente che si dibatteva come acqua. Galopparono tra rami intrisi di nevischio, nella buriana che si scontrava con le vette del Dorso sfibrando i ghiacci in mulinelli affilati.

Arrivarono nello slargo ai piedi della parete di roccia, dove quella mattina si erano imbattuti nella carcassa del mostro. Reclinando il capo, Kytos fu a malapena in grado di scorgere dove il muro si interrompeva. Da quel lato, il Dorso appariva come un'immensa barriera. La muraglia di pietra scura, perfettamente perpendicolare rispetto al terreno, lasciava intuire che la montagna fosse franata diversi secoli prima.

La luce brunita del crepuscolo si riversò sul manto bianco in cui le zampe dei destrieri affondavano quasi fino alle rotule, facendolo brillare. Lì, giacevano i resti della bestia. I due principi tirarono le redini, ma non scesero subito a terra. Se ne rimasero in contemplazione, ad ammirare ciò che rimaneva di una creatura tanto terribile quanto antica.

«Vediamo di muoverci» statuì il futuro re di Gardros, gettando aria fuori dalle narici.

Smontò da cavallo e condusse l'animale nei pressi di un basso ramo a cui fissò le redini. Beathan fece altrettanto e rassettò la corazza sotto al mantello.

Kytos si avviò verso la carcassa. Considerati i brandelli di carne ancora attaccati alle ossa, fu certo che se avesse fatto più caldo a quell'ora si sarebbero trovati immersi in una nube di mosche. La materia organica sopravvissuta, di contro, pullulava di larve bianche, minuscole e pulsanti.

Camminò nel mezzo di quello che doveva essere stata la gabbia toracica. Le costole affioravano dalla neve, incurvandosi verso l'alto come a volersi richiudere. Sulla destra, poco sotto l'ala spezzata, tre di esse erano state abbattute.

«Sembra che qualcosa lo abbia sfondato con un colpo» constatò Beathan, affacciandosi dall'altro lato.

«Una catapulta?» azzardò Kytos.

«Una catapulta dalla gittata particolarmente potente, veloce e precisa per aver abbattuto un drago in volo. Nessuno dei nove regni dispone di una tecnologia simile. I draghi sono saette, stando alle leggende, e le loro squame sono di metallo e pietra.»

«Forse un altro gigante.»

Il faeranniano spezzettò un ossicino tra le dita. «Non è da escludere, anche se sarebbe strano.»

«Perché?»

«Che motivo avrebbe avuto di buttarlo giù dal Dorso?»

«I giganti non hanno bisogno di un motivo

Il principe di Gardros scrollò la testa. Ciò che lo rendeva perplesso, a dir la verità, era la stazza del drago: per farsi ridurre in quel modo doveva essersi scontrato con un gigante ancora più imponente di quelli che gli era capitato di combattere in passato. Nessun rapporto, inoltre, aveva mai descritto un mostro di simili dimensioni.

Bianca come il gelsominoTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang