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Carlo Conti ci ordinò di metterci in fila perché saremmo stati chiamati in ordine di apparizione sul palco: il primo ad esibirsi fu Ron che portò una canzone inedita di Lucio Dalla "almeno pensami". Rimasi molto colpito dal brano ed anche come l'aveva interpretato. Dopo lui chiamarono Fabrizio Moro con "portami via": lui era ed è tutt'ora uno dei miei artisti preferiti, mi piace la sua grinta e la sua scrittura perché anche lui ne ha passate di cotte e di crude. Quando mi passò di fianco lo bloccai con una mano sulla spalla <<in bocca al lupo Fabbrì>> lo incoraggiai: lui si voltò e mi sorrise per poi rispondermi <<grazie Ermal finalmente ho la possibilità di conoscerti e dirti che hai tutta la mia stima. Sei un bravissimo cantautore e i tuoi testi sono molto profondi.>> Mi sentii felice ed orgoglioso di sentire quelle parole, dopotutto ho sempre sognato di fare musica nella mia vita ed ora sapere che un artista più esperto apprezza il mio lavoro è una cosa che mi riempie di gratitudine. La sua canzone è una pugnalata al cuore, poiché parla di come sua figlia l'abbia tirato fuori dal buio e di fatto mi ha commosso. Dopo lui chiamarono me con "vietato morire" e Fabrizio Moro mi sorrise per incoraggiarmi, ricambiai il gesto e salii sul palco. Alla fine della mia esibizione Fabrizio mi accolse con un sorriso <<tu mi hai commosso il doppio!>> mi confessò. Finite le prove tornammo in albergo e ci preparammo per la prima serata di Sanremo.

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