Rientrammo all'una e mezza di notte: la stanchezza si faceva sentire, eccome se si faceva sentire. Percorremmo il lungo corridoio abbracciati e chiacchierando delle altre esibizioni, confrontandoci su chi ci era piaciuto di più. Arrivati davanti alla mia stanza ci salutammo e ci separammo, io entrai nella mia stanza e lui nella sua, di fronte alla mia tra l'altro.
Mi addormentai subito, poiché ero stremato. Purtroppo il mio sonno venne interrotto da una telefonata alle 7 del mattino da parte di Claudio Baglioni <<Buongiorno. Dovete assolutamente venire per una questione molto seria.>> disse con voce serissima.
E che sarà mai successo?
Corsi subito fuori e ritrovai Ermal giù in sala conferenze: aveva una faccia triste e arrabbiata e non riuscivo a capire cosa fosse successo. Fu il direttore a dirmelo: eravamo stati accusati di plagio!
Subito presi la parola e cominciai a narrare la genesi del nostro brano.

Dopo aver scritto il testo nella stanza di Anita chiamai Andrea Febo, un nostro caro amico autore, e gli feci leggere le nostre idee. Subito notò le frasi del ritornello, le quali le avevo scritte io insieme a lui in un pezzo dal titolo Silenzio che purtroppo non venne più incisa, poiché scartata alla fase preliminare del Festival di Sanremo 2015. Quindi non essendo mai commercializzata si poteva tranquillamente utilizzare qualche straccio, purché non superi il 30%. Siamo stati rispettosi di quello che è il regolamento, quindi sentirci dire che siamo furbacchioni mi fa davvero incazzare.

Dopo averci ascoltato i giudici si riunirono per decidere che farsene di noi, ma per saperlo dovevamo aspettare 2 giorni. In quei due giorni non ci potremmo esibire e ciò non fece altro che aumentare la nostra collera.

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