Tornammo in stanza delusi e infuriati con il mondo intero: ci avevano accusati di un reato che non avevamo commesso e ci avevano dato per furbacchioni, cosa estremamente lontana dai nostri caratteri. Camminavamo in silenzio scambiandoci qualche sguardo in cerca di conforto ma senza osare di pronunciare parola. Fu Ermal a rompere il silenzio << e adesso? Che si fa?>> Non sapevo che dirgli,  avevo perso le parole nel giro di un secondo. << dobbiamo aspettare due giorni Ermal e poi si saprà il nostro destino>> gli risposi e nello stesso momento arrivammo a destinazione. Ci abbracciammo e ci ritirammo in stanza.
La mattina dopo bussai alla porta del mio amico <<avanti>> entrai e lo trovai lì sul letto,  bianco in faccia, in pigiama. <<Mazza me pari un cadavere!>> esclamai alla sua vista <<lo so, ma non posso fare niente. È il mio stato d'animo>> rispose tristemente.
Mi sedetti sul suo letto e gli accarezzai i capelli ricci e folti, lui mi accarezzò la schiena, poi ci alzammo e andammo al bar per fare colazione.

We Are Going To Be FriendsWhere stories live. Discover now