Fabrizio continuava a guardarmi negli occhi e non riuscivo a decifrare la sua espressione: era un misto tra rabbia e tristezza, evidentemente il messaggio che volevo trasmettere era arrivato forte e chiaro. << Ermal ancora non mi capacito di quanta sofferenza tu abbia visto, ma una cosa l'ho capita tu sei forte e non ti sei lasciato abbattere.>> mentre diceva questo gli si inumidirono gli occhi. Feci un sorriso per rincuorarlo, poi gli dissi << è vero, non mi sono lasciato abbattere. A ripensarci mi sembra vissuto da qualcun'altro, è incredibile ma ne sono uscito vivo ma non indenne. Ho ancora le cicatrici e la musica mi sta aiutando a rimarginarle.>>
Il romano mi strinse tra le sue braccia, si vede che mi vuole bene e gliene sarò sempre grato. Finalmente ho trovato l'amicizia, quella vera Fabrizio ci tiene a me perché evidentemente ha visto del buono nella mia anima ed è quello che auguro a tutti. Ognuno di noi è straordinario per quello che è ed è giusto che ognuno di noi sappia accettare pregi e difetti dell'altro e senza pregiudizi.

La serata andò avanti tra chiacchiere e canzoni: Fabrizio è veramente una persona squisita che vuole fare il duro ma non ci riesce perché non lo è. Mi disse che mi voleva far conoscere Giada e i suoi figli, poi farmi fare un bel giro di Roma e questo mi rese felicissimo: non ho mai visitato Roma perché ho sempre vissuto a Bari e alla capitale ci andai solo per la tappa del tour. Prima di salutarci mi abbracciò forte come a non mandarmi più via <<te vojo bene riccio>> mi sussurrò mentre mi stringeva <<anche io Fabbrì>> gli risposi sorridendo. Sciogliemmo l'abbraccio e mi lasciai quella casa alle spalle.
Solo in quel momento mi resi conto che io una casa ce l'ho e anche una ragazza che mi stava aspettando: che cretino che sono! Decisi di telefonare a Silvia per scusarmi e una volta a casa le avrei spiegato tutto. Fabrizio mi aveva mandato in fumo il cervello! !<< Te piasse un colpo Fabbri>> pensai. Intanto la mia ragazza paradiso non si decideva a rispondermi ma dovrà ascoltarmi non può sbattermi fuori di casa, le chiavi ce l'ho io quindi è palese.

Durante il viaggio ero in agonia: mi sentivo in colpa per non aver avvertito Silvia del cambio di programma ma d'altronde è successo tutto all'improvviso. Lei era nel pieno del suo lavoro in radio, quindi non potevo chiamarla ed io ero solo a casa quindi non c'era proprio modo di comunicarglielo. Spero che capisca e che sappia una cosa: nel mio cuore c'è sempre lei.

Arrivai sotto casa e presi un bel respiro: doveva per forza andare tutto bene, non l'ho mica tradita. Inserii la chiave nella serratura ed entrai. Neanche il tempo di accendere la luce che la mia bionda  mi corse incontro con le lacrime agli occhi e si gettò tra le mie braccia <<mi hai fatto prendere un infarto! Pensavo che ti fosse successo qualcosa, oh mio Dio Ermal menomale che sei sano e salvo! >> disse tra i singhiozzi. La strinsi e la portai in braccio sul divano <<Hey non piangere, sto benissimo. Scusa se non ti ho avvertito ma c'è stato un cambio di programma. Fabrizio mi aveva chiamato e mi ha dato appuntamento a Roma per questa sera. Mi ha invitato a cena da lui e preso da una cosa e l'altra mi sono dimenticato di avvisarti. Ti ho chiamato quando stavo partendo ma non rispondevi.>> spiegai. Mi ascoltò e poi senza smettere di piangere mi raccontò cosa era successo durante la mia assenza: andò a trovare sua madre a Latina e si dimenticò il cellulare lì. Quando se ne accorse erano ormai le otto e mezza e aveva appena scolato la pasta e fu costretta a mangiare da sola <<stavo così male, non mi importa se non tornavi per cena, basta che tornavi. Il solo pensiero che ti fosse successo qualcosa non mi fece neanche dormire >>
Guardai l'ora: l'una e mezza, povera Silvia amore mio. Decisi di andare a letto ero stremato e la mia ragazza pure. Mi sdraiai con Silvia accocolata al mio petto, si addormentò subito. Probabilmente dopo ore di agonia sarà stata stremata. Prima di crollare le sussurrai <<ti amo>> e lei in segno di risposta mi strinse più forte.

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