𝕔𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝕧𝕖𝕟𝕥𝕚

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TN's POV

Come può pensare che lo sto usando solo come sostituto? Ho lasciato Shouto per lui, ma probabilmente ha anche ragione. Essere andata da lui con quel muso lungo poteva dare l'impressione sbagliata, ma neanche mi ha fatto finire di parlare! Che urto!

Per sbollirmi un po' dalla rabbia sono uscita a farmi un giro, anche se Ochako mi ha consigliato di non allontanarmi troppo dato che non è passato molto dall'attacco dei Villain. Neanche senza accorgermene mi sono allontanata più del previsto, ma fa niente, dovrei essere vicina a una centrale di polizia o ad una associazione di hero.

Ora che ci penso non mi sono neanche interessata a chiedere o informarmi sui successi di Bakugo, ma non penso che a lui cambi molto, dopotutto ha sempre ribadito quanto lui volesse raggiungere i suoi sogni da solo, senza ostacoli o complimenti futili.

- Non ho bisogno degli altri. - ripeteva sempre. Ho sempre trovato il suo modo di pensare o anche esprimersi particolare e unico, forse è questo che mi ha fatto innamorare di lui. Oppure è stato il modo in cui si esprimeva con me. Con tutti gli altri non parlava o non aveva interazioni, bensì si limitava a urlargli contro e di non stargli in mezzo ai piedi, ma con me ho trovato più tolleranza e flessibilità, una sorta di preferenza. Ovviamente oltre a me c'era anche Kirishima e qualche altro nostro compagno, ma nei suoi occhi ho letto qualcosa in più... Che è stata frantumata la sera di quel giorno.

Ho sentito una parte del mio cuore rompersi per quelle parole, ma ci ho fatto l'abitudine, andando avanti anche senza di lui, ma ora che siamo ritornati a parlare mi è ritornata un briciolo di speranza, andata a puttane anche quella però.

- Ahh che difficile. - sospiro, sistemandomi una ciocca di capelli castana dietro l'orecchio, scoprendo il padiglione auricolare a una brezza fredda.

- Cosa vorresti fare? Stare da sola a quest'ora? - sussurra al mio orecchio una voce familiare. Il suo tono di voce era inquietante, e molto basso. Dei brividi salgono lungo la mia schiena, facendomi girare di scatto verso la fonte della voce. Avrei voluto sconfiggerlo, si, ma non ora. Tomura Shigaraki.

- Cosa vuoi? - la mia voce trema alla vista del Villain. È così maledettamente vicino che anche le mie gambe a stento reggono. La paura affiora in me, nella speranza che qualcuno vengo in soccorso o che mi aiuti a bloccarlo.

Se solo mi toccasse, morirei.

Sento le gambe cedere e le braccia perdere la forza. Ma provo in tutti i modi per non cadere e farmi mostrare debole, impotente. Lo sguardo del ragazzo davanti a me è completamente coperto da una mano, che non ho ben capito l'utilizzo. Il suo aspetto è alquanto inquietante e tenebroso, sembra uscito da una fiction horror.

- Dimmi che vuoi, Shigaraki. - ripeto, senza staccare lo sguardo dalla sua figura magra ed esile. Le sue mani sono molto rovinate, piene di piccoli tagli e pellicine staccate. Le unghie sono mangiucchiate e le nocche sono ricoperte da del sangue ormai secco e vecchio.

- Dovresti capirlo da sola. Ti abbiamo cercato molte volte, sai? - ridacchia, facendo qualche passo da me, senza però che io mi allontani di un millimetro - All'USJ sei riuscita a scamparla, e poi sei sparita per anni. Com'è stato sopportare tutto quel dolore, eh, Shimura? -

I miei occhi si chiudono in due fessure, che penetrano con rabbia nello sguardo del nemico che ho davanti. Non ho mai saputo per filo e per segno la mia storia, ma sapere che un tipo a caso conosce il mio vero cognome mi irrita. Ho conosciuto la mia vera identità solo dopo i miei sette anni, prima di allora non conoscevo niente di me, soltanto che ero diversa da Ochako, e non potevo mai raggiungere il suo ruolo in quella famiglia.

- Chi sei. -

- Non ti ricordi nemmeno di tuo cugino? Be', dopotutto è plausibile, eri solo un piccolo essere quando lei è morta... - sorride, limitando la nostra lontananza- Sono qui per portarti dalla nostra parte, e farti aprire gli occhi su questo mondo superficiale e falso, TN. -

Bastarda In Due ||bakugo×reader||Where stories live. Discover now