Addio orfanotrofio

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Finalmente, non vedevo l'ora.

Due giorni fa, Suor Camilla mi ha avvertito che avevano ritrovato i miei fratelli dopo tanti anni, e ora andrò a vivere da loro. Spero soltanto siano buoni e gentili. Non ce la faccio più ad essere trattata male. Da quando sono qui, i soliti bulli della situazione, mi hanno preso di mira e non mi lasciano respirare un secondo.

*Flashback*

Sono nata da un giorno. Dopo il parto mia madre si è sentita male ed è morta in ospedale poche ore più avanti.

Mi hanno portato in orfanotrofio perché mio padre era morto mesi prima e dei mie fratelli (padre in comune) non se ne aveva più traccia.

La madre li aveva fatti allontanare da papà appena ha saputo che la mamma era incinta di me.

*Fine Flashback*

*Toc toc*
"Ci mancherai piccola, abbi cura di te" entra in camera Suor Cristina per salutarmi
"SUOR CRISTINA LEI PER ME È SEMPRE STATA UNA MAMMA LE VOGLIO BENE!!!" le salto addosso piangendo.

"Ora vai, gli assistenti sociali ti accompagneranno a casa" disse con voce sottile, stava trattenendo le lacrime.

Vado in giardino e vedo una macchina nera ferma, sono le persone che mi porteranno a casa.

Scende dalla macchina un uomo assieme ad una donna, sono vestiti eleganti tutti e due.

"Buongiorno piccola sali e andiamo a conoscere la tua famiglia" disse l'uomo mentre la donna accanto si limitò a fare un sorriso materno che mi fece sentire al sicuro.

🕐🕑

Siamo in viaggio ormai da un'ora e sto pensando a tutto quando finalmente la macchina si ferma.

Scendo, alzo gli occhi al cielo e mi ritrovo di fronte un'enorme villa di tre piani.

Mi viene detto di aspettare vicino alla macchina, mentre, i signori che mi hanno portato fino a qui, si avvicinano al portone della grande casa.

Dopo poco apre la porta un ragazzo.
È alto e moro, ha gli occhi di due colori differenti e vari pearcing, è molto bello e sembra pure gentile. Certo che però non ha nulla a che fare con me, non penso sia mio fratello, non mi assomiglia per niente.

Vedo che scambia qualche parola con gli assistenti sociali fino a quando, questi ultimi, si girano e mi fanno cenno di avvicinarmi.

Ho ansia, e se gli stessi sul cazzo?! e se non mi volessero in mezzo ai piedi?!

Mentre mi avvicino con le mie cose se ne vanno e mi lasciano lì con quel ragazzo.

Divento tutta rossa e impacciata. Ora che dovrei fare?! Entrare, stare fuori, salutare cosa?!!! Ok calma Sophia, respira.

"Ciao, sono Sophia" pronuncio con un filo di voce e abbassando lo sguardo.

"Muoviti mocciosa, entra!" Disse il ragazzo, che ancora non si era presentato, in modo arrogante e infastidito.

Entro e mi ritrovo davanti ad un enorme salotto con un divano grandissimo e un televisore altrettanto grande.

"Wow" pronuncio a bassa voce.

"DANIEL STO MANDANDO A FUOCO LA CUCINA AIUTOOOOOO!!!" un urlo maschile proviene da un altra stanza.

Il ragazzo che era davanti a me scatta verso la direzione dell'urlo.

Bene, almeno ho scoperto che si chiama Daniel.

Ritorna dalla cucina con un altro ragazzo. Avrà qualche anno in meno di lui, ha il viso pieno di lentiggini, i capelli neri e ricci e due occhi scurissimi.

Big Bad Brothers //SickAngyWhere stories live. Discover now