Lo sfogo

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Bhe, ormai quel che ho fatto ho fatto, non posso fare finta di nulla né tanto meno dire a Cameron che stessi scherzando, capirebbe che è solo un modo per fare dimenticare dell'accaduto.

Arrivo a casa di Luke e mi viene in contro armato di "divisa" e pallone da basket.
"Susu, metti questa e andiamo" mi porge dei pantaloncini con una maglia.

Sono un po' perplessa e penso si noti. Ero sicura che fossimo rimasti a casa a parlare o a giocare ai videogiochi (frequentare solo ragazzi da quando sono nata ha dato i suoi frutti ahaha)

"Che vuol dire?" Penso sia una domanda più che legittima anche se penso di aver capito benissimo cosa voglia dire.

"Secondo te cosa vuol dire? Non mi sembra ci possano essere tante cose da fare con un abbigliamento da basket" bhe ha ragione.

"Ma io voglio restare a casaaa, sono stata in giro fino ad ora! Uffa" mi lamento come una bimba che non vuole andare a scuola.

"Troppo tardi!" Urla Luke uscendo dalla porta di casa. Ahhh, non ho manco le scarpe adatte, morirò!

"Dai che ci stanno aspettando!" Quindi ci saranno anche gli altri, bhe meglio, almeno facciamo una partita come si deve.

"Gabriele, Michael e Ryan?" Di solito sono loro

"Esatto" infatti, avevo ragione.

"È da tanto che Ryan non si fa vedere in giro, pensavo fosse morto. Mi ero quasi scordata della sua esistenza ahaha, dopo il messaggio dove ci organizzavamo per la settimana bianca è sparito" effettivamente è quello con cui ho legato di meno, sì siamo amici e abbiamo un bel rapporto ma non è che parliamo molto, non so quasi nulla di lui.

"Ha avuto problemi con la scuola"
"Comunque a proposito della settimana bianca, alla fine abbiamo prenotato in un residence in un paesino che si trova nell'estremo nord. Però la camera è in comune, cioè ci sono sette letti in una camera enorme, sennò era tutto pieno."
Continuò

"Vabbè dai, siamo tutti amici, non penso ci sia alcun problema" sono sincera, e poi comunque ci cambiamo nel bagno, in stanza dobbiamo solo dormirci.

Nel frattempo raggiungemmo gli altri e iniziamo a giocare.
Non succede nulla di che se non la solita caduta giornaliera di Gabriele, prima o poi si romperà qualche osso, è troppo sbadato

Io e Luke torniamo a casa sua e ci buttiamo sul divano a parlare.

I miei amici non sanno nulla di quello che mi sta succedendo, non voglio che si facciano una cattiva idea su di me, l'amica che è stata quasi violentata per ben due volte, penserebbero che me le sono cercate, e non voglio perdere anche loro.

"Soph? Lo sai che le voci girano vero? Sono tuo amico, pensi non sarei venuto a saperlo?" Alla sua domanda sbianco non è possibile!

"Luke, te lo avrei detto, lo avrei detto a tutti voi, ma non ci sono riuscita, sono stata malissimo, non volevo perdervi, non ce la faccio più, io vorrei sfogarmi con qualcuno" non ci riuscivo più, sbotto e dico tutto.

"Soph... Ma che stai dicendo? Io mi riferivo al fatto che stamattina hai copiato la verifica da me, volevo dirti che potevi semplicemente chiedertelo e ti avrei fatto copiare senza alcun problema, di che stai parlando tu?!" Oh cazzo. Ecco, questa è la conferma che sono una scema.

"Eh?! Io, ehm... Nulla" ora come ne esco.

"Soph, hai detto che vorresti sfogarti con qualcuno, bene eccomi, sfogati." Si avvicina e si siede vicino a me

"Fidati, preferiresti non saperlo." Oramai dico parole a caso, devo trovare un modo per uscire da questa situazione

"Sono tuo amico, Sophia cazzo, se non ti fidi di me e degli altri che ti vogliamo un mondo di bene di chi ti puoi fidare?" Ha pienamente ragione ma non può capire.

"Ultimamente? Di nessuno"

"Soph, fai così, chiudi gli occhi e fai finta di essere sola, e sfogati, dici tutto quello che hai da dire, ti sentirai meglio e non sarai a disagio nel guardarmi negli occhi"

"Va bene, però, non dire nulla agli altri, non voglio che la voce si sparga"

"Ovviamente, sarai tu a dirglielo quando lo riterrai opportuno io non mi posso e non mi devo immischiare!" Detto questo prende una sciarpa e mi copre gli occhi.

Ora mi sento da sola, mi sento al sicuro e inizio a parlare.

"Stavo tornando da scuola a piedi, dietro di me arrivarono Max, Scott e Trevor. Ci battibeccammo un po' fino a quando mi spingono contro al muro e sbatto la testa.
Io cerco di spingerli ma ovviamente non ci riesco. Vengo bloccata da dietro, mi tengono ferma e sento i pantaloni abbassarsi..." Sento delle lacrime scendere ma voglio continuare, ne ho bisogno.

"Mentre mi dimeno Max mi abbassa le mutande ma prima che faccia qualsiasi cosa riesco a dargli un calcio nelle parti intime. Vengo mollata e capisco che ora sono più arrabbiati di prima. Mi ri-bloccano
e Max bhe, sì ha fatto quello che hai capito, però non è andato in fondo quindi, per "fortuna", non mi ha ehm, ecco, tolto la verginità, perché prima che lo facesse è arrivato Drogo che, stranamente non ha fatto come se non esistessi, e mi ha aiutata.
Abbiamo denunciato l'accaduto ma con vari intrighi e molti soldi sono riusciti a fare archiviare la cosa. A scuola hanno continuato con le spinte e le cose così fino a quando, un giorno, mi è arrivato un pugno in faccia, per questo ero praticamente sfregiata qualche giorno fa. Poi Drogo, che non so perché mi odi così tanto, ha invitato questi cretini a casa, sono saliti in camera mia, Max e Scott, e Max ha messo mano dove non avrebbe dovuto. Quindi sono stata molestata pure dentro la mia fottuta stanza e questa cosa mi fa sentire ancora di più una merda."

Finisco di parlare, sto ferma per qualche secondo e dopo tolgo la benda. Appena la sollevò dai miei occhi Luke mi si butta addosso e mi abbraccia.

"Gli odio, gli odio con tutto il mio cuore Luke! Vorrei vedere come reagiscono nel provare tutto quello che ho provato io!" I singhiozzi rendono la mia frase meno comprensibile ma di sicuro ha capito.

"Avrai la tua vendetta Soph, te lo prometto, devi solo aspettare!" Ormai non penso mi mollerà più ma in questo periodo avevo solo bisogno di questo, un abbraccio che non finisse più.

Big Bad Brothers //SickAngyOnde histórias criam vida. Descubra agora