I know our love is strong

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«Oh mio dio, Yoongi! Ma sei sicuro che non ero ancora ubriaco quando ho detto che sarei andato a parlare con Taehyung?» Fu la domanda nervosa di Jeongguk, mentre dall'alto lato della linea il suo migliore amico se la rideva come se nulla fosse. Jeongguk gli lanciò un paio di maledizioni, ché tanto era lui quello a dover affrontare il tutto sotto le risate divertite di Yoongi.

Jeongguk si stava dirigendo a passo estremamente lento – secondo lui avrebbe potuto guadagnare un po' di tempo in più e ritardare il momento in cui avrebbe dovuto affrontare Taehyung, col rischio però di non trovarlo in biblioteca se avesse fatto esageratamente tardi. Era proprio quella stanza che stava raggiungendo a piccoli passi, zaino sulle spalle e telefono vicino l'orecchio mentre tartassava la mente di Yoongi con le sue classiche paranoie.

«Eri più che lucido, te lo posso assicurare.» Riuscì a dire Yoongi solo dopo aver superato l'ennesima crisi di risate. Gli sarebbe piaciuto assistere alla scena, si sarebbe accontentato anche solo di vedere da lontano gli occhi sgranati di Taehyung nel sentire che Jeongguk ricordasse tutto ciò che era successo la sera della festa. Purtroppo, però, si trovava sotto strati e strati di coperte e un termometro ficcato sotto il braccio.

«Hyung, per favore, dimmi di nuovo che non sto facendo una cavolata.» Jeongguk cercò ancora una volta un incoraggiamento da parte del migliore amico, facendo apparire la situazione più grave di quanto in realtà fosse. Non vi era modo di sapere già in anticipo come sarebbe finita la conversazione che da lì a poco Jeongguk avrebbe avuto con Taehyung.

«Stai facendo la cosa giusta, vedrai che Taehyung saprà usare quei pochi neuroni che gli rimangono e la situazione si risolverà nel migliore dei modi. Mi raccomando però,» Jeongguk si sentì più tranquillo in seguito alle parole del migliore amico, ma le sue orecchie si fecero improvvisamente tese in attesa che Yoongi completasse la frase, «Poi voglio sapere ogni singolo dettaglio, okay?» E Jeongguk non si batté esasperato una mano sulla fronte solo perché l'unica libera ce l'aveva già impegnata a reggere dei libri – sì, quelli erano la sua scusa per recarsi in biblioteca.

«Idiota!» Le parole di Jeongguk vennero per metà urlate e per metà sussurrate, ché di sicuro farsi cogliere a dare spettacolo nelle vicinanze di un luogo silenzioso come la biblioteca non rientrava nei suoi piani. Gli servirono un altro paio di parole incoraggianti prima di chiudere la chiamata e lasciare scivolare nuovamente il cellulare nella tasca dei pantaloni.

Anche Jeongguk avrebbe preferito avere il suo migliore amico accanto a lui in carne ed ossa, così avrebbe potuto scorgere la sicurezza nei suoi occhi quando lo incoraggiava, persino una pacca sulle spalle sarebbe stata d'aiuto. Purtroppo, però, ormai a pochi passi dalla grande porta della biblioteca, si sarebbe dovuto fare coraggio da solo.

Era convinto di non aver mai dovuto affrontare un momento tanto critico come quello, Jeongguk era sempre stato un tipo che preferisce di gran lunga rimanere sulle sue, senza intrufolarsi in problemi – di cuore – del genere. Non a caso aveva sempre ritenuto Yoongi il suo unico amico stretto e si era rifiutato di farsene altri, credeva di non avere abbastanza affetto da dividere per più persone. Ma Taehyung era stata l'enorme eccezione della sua vita, era impossibile resistergli, aveva un gran fascino.

Altrettanto non si poteva dire del proprio, di fascino. Non che Jeongguk fosse di cattivo aspetto, rimaneva semplicemente al naturale, senza crearsi chissà quale personaggio e chissà quale copione da rispettare per farsi riconoscere in tutta la scuola, a differenza di molti che preferivano invece sentire il loro nome sulla bocca di chiunque mentre attraversavano i corridoi. Tuttavia, nonostante il fisico ben piazzato e il viso splendido, Jeongguk non aveva mai attirato grande attenzione su di sé, attribuendo gran parte della colpa al fatto che dovesse ancora crescere e maturare fisicamente.

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