To bend my mind as the silver gate

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«Devo ammettere che sei sempre più bravo.»

«Stai zitto, imbecille.»

Jeongguk non riuscì a trattenere una risata a quel breve scambio di battute avvenuto in bagno, ma Taehyung lo zittì immediatamente lasciando scontrare le loro labbra in un bacio tutt'altro che casto e puro. Le mani di Jeongguk trovarono posto dietro il collo del più grande, quelle di Taehyung strinsero i fianchi altrui e per un momento si dimenticarono persino di trovarsi a scuola, in un luogo pubblico.

Quando i polmoni di entrambi cominciarono a richiedere un po' d'ossigeno, furono costretti a separarsi, ma Taehyung sembrava non averne avuto abbastanza. Con le labbra cominciò a tracciargli il profilo del mento, cospargendolo di baci fino a raggiungere il collo, accompagnato dai sospiri proveniente dalla bocca di un Jungkook nuovamente eccitato.

Ma la campanella sarebbe suonata presto e non c'era tempo per un altro round, come aveva detto Taehyung pochi istanti prima, dunque Jeongguk si ritrovò costretto a poggiare le mani contro il petto dello studente più grande e allontanarlo dal proprio corpo, seppur controvoglia. Per quanto desiderasse ricevere quelle attenzioni da parte di Taehyung e regalargliene altrettante a sua volta, non aveva intenzione di saltare la lezione.

«Andiamo, hyung...» Riuscì a mormorare Jeongguk con le labbra di Taehyung ancora spalmate sul collo, nonostante i propri tentativi di respingerlo. Un sospiro fece eco all'interno di quei bagni deserti e l'espressione afflitta di Taehyung fu tutto ciò che Jeongguk vide non appena si scambiarono uno sguardo. «Dobbiamo andare.» Fu un sussurro forzato attraverso le sue labbra.

«Non mi va di uscire da qui, voglio stare con te.» Confessò Taehyung, ormai nemmeno un velo di vergogna o imbarazzo era presente nel suo tono di voce. Al contrario, gli zigomi improvvisamente rossi di Jeongguk e gli occhi sgranati dicevano il contrario sul suo conto. Non si aspettava di certo che Taehyung potesse abituarsi così velocemente a dire certe smancerie, eppure sembrava proprio che ci avesse preso gusto.

«Anche a me piacerebbe, lo sai.» Rispose Jeongguk, rivolgendo un timido sorriso a Taehyung, il quale s'illuminò visibilmente a quelle parole, accendendosi di una speranza che venne presto smontata. «Ma dobbiamo andare in classe, quindi muoviti.» Taehyung grugnì in risposta, quasi Jeongguk riuscì a intravedere un broncio offeso e contrariato su quelle bellissime labbra ancora gonfie che avrebbe voluto baciare un po' più a lungo.

Si rivestirono in fretta, Jeongguk si preoccupò anche di sistemare meglio la cravatta di Taehyung e di allisciare le pieghe sulla sua camicia. Quando lo studente più grande afferrò il pomello della porta per uscire, Jeongguk lo richiamò con un colpetto sulla spalla per rubargli un ultimo e veloce bacio, con la scusa che gli servisse per affrontare le ore di lezione che rimanevano.

A malincuore e con sguardi affllitti, entrambi furono costretti ad uscire dal bagno e prendere direzioni opposte come se non avessero appena fatto sesso, raggiungendo ognuno i propri amici giusto in tempo per sentire il suono della campanella attirare l'attenzione di ogni studente, invitandoli a raggiungere le proprie classi il più in fretta possibile.

Jeongguk fu uno dei tanti che prese posto sulla propria sedia, avvicinandosela al banco quanto bastava per averne l'intera superficie a disposizione. Matita in una mano e gomma nell'altra, cominciò a prendere appunti ad una velocità furiosa, costretto a cancellare il nome di Taehyung ogni volta che gli toccava scrivere una parola che cominciasse con la stessa sillaba.

Era decisamente più forte di lui, qualcosa che gli era impossibile controllare: i propri pensieri erano sempre rivolti a quel ragazzo testardo e misterioso, che a poco a poco gli si era rivelato con una facilità e spontaneità sorprendente. Il vero Taehyung era ancora più irresistibile, ogni parte di lui sembrava urlare il bisogno di ricevere un affetto diverso dal solito e Jeongguk voleva essere la persona adatta ad offriglielo.

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