Capitolo 5 - Akito

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Non faccio che fissare la rossa tutta la sera, è più forte di me, ma sta sera è nervosa, agitata e infatti incolla il naso sul suo album da disegno e non alza più lo sguardo per tutto il tempo.

Poi quando ormai è tardi la sua amica che le sta facendo da modella fa per andarsene e lei protesta.

"Ti prego resta ancora un po'!"

"Sana, mi spiace ma domani ho lezione presto, continuerai la prossima volta" si avvicina e le da un bacio sulla guancia e poi saluta tutti noi, mentre Takaishi la accompagna fuori.

Poi vedo Gomi avvicinarsi alla rossa, la abbraccia e dice "Se vuoi posso farti io da modello, magari nudo integrale" lei lo guarda con aria di sufficienza.

"Non sei capace, ci abbiamo già provato ricordi?"

"Bhè ma a me non dispiace com'è andata a finire dopo" dice lui iniziando a baciarle il collo.

Lei non dice altro e gli da un buffetto.

"che ne dici di andare in camera mia?" propone lui.

"No sta sera voglio andare a letto presto, non vorrei fare brutti incontri nel corridoio la notte!" dice lei lanciandomi uno sguardo di fuoco.

Ho i nervi a fior di pelle, ma un secondo dopo Hisae mi abbraccia e mi si siede in braccio, poi si avvicina al mio orecchio e sussurra "che ne dici se ce ne andiamo in un posto più tranquillo?"

Vedo la rossa prendere la borsa e andarsene piantando in asso il ragazzo, voglio seguirla.

"No sta sera no!" dico spostando Hisae di peso e andandomene alla velocità della luce. Sto cercando di capire dove sia finita la rossa, ma non la vedo da nessuna parte.

Mi arrendo e vado verso il mio dormitorio. Sto diventando scemo, ho rinunciato a una notte di sesso per correre dietro a una ragazza che non vuole nemmeno saperne di me? Devo essermi rammollito.

La mattina dopo vado a correre e quando torno lei è di nuovo sull'erba a imbrattarsi di colore, vado diretto in mensa a prendere caffè, cioccolata calda e un paio di cornetti e vado verso di lei. Non posso fare a meno di fissarla, tutta intenta a dipingere con le mani, fino a che non si accorge di me, mi guarda, ma non è felice di vedermi "Che vuoi?"

"Sono venuto a portarti la colazione e cercare di fare pace, non volevo turbarti" dico.

"E chi ti dice che mi hai turbata?"

"Bhè sei arrabbiata"

Lei si mette le mani in faccia sbuffando, ma un secondo dopo si accorge di aver fatto un grande errore, si guarda le mani con aria afflitta e ha tutta la faccia impastrocchiata di colore, non posso fare a meno di ridere.

"La vuoi smettere di ridere? É tutta colpa tua! Mi fai andare fuori di testa!" dice

"ok ok scusa" dico io continuando a ridere.

"Dammi una mano, nella mia borsa ci sono delle salviette!" dice lei indicandola.

Appoggio le tazze e tiro fuori dalla borsa le salviette umide, gliene passo una, ma ha le mani talmente piene di colore che non fa che peggiorare la situazione.

Mi siedo davanti a lei e prendo una salvietta "Posso?" chiedo mostrandole la salvietta.

"Si per favore" si arrende lei.

Io inizio a toglierle il colore dal viso con la salvietta umida, non posso fare a meno di fissare le sue labbra meravigliose, colore o no vorrei poterla riempire di baci, ma se faccio un passo falso adesso sono sicuro che la perderò per sempre, quindi cerco di resistere.

Non Succederà MaiWhere stories live. Discover now