Capitolo 13 - Sana

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Dopo la lezione Fuka mi sta aspettando per andare a pranzo, anche se non ho moltissima fame, ma la accompagno volentieri.

"Allora com'è andata ieri sera?" mi chiede Fuka.

"Bene, è stato divertente anche se ho finito per bere un po' troppo. Mami alla fine si stava sbaciucchiando con il ragazzo che le piace quindi penso che sia contenta."

"E tu hai fatto incontri interessanti?"

"No... nessuno" taglio corto. Se le raccontassi di Hayama inizierebbe a fare troppe domande e non mi va.

Quando ci sediamo per pranzo stiamo chiacchierando e ad un certo punto arriva Hisae "Sana, ti prego dobbiamo parlare!"

"No, non adesso" dico secca.

"Non puoi evitarmi per sempre sei la mia migliore amica!" ribatte.

"Bhè allora dovevi pensarci prima di farmi sentire così!" dico alzandomi e uscendo.

Vedo Hisae che fa per seguirmi, ma Fuka la blocca.

Esco più in fretta che posso e appena fuori mi metto a correre. Arrivo in camera esausta. Ho la testa che mi fa male, odio questa situazione. Forse dovrei parlare con Hisae, ma ancora non me la sento.

Devo iniziare a studiare per i prossimi esami ma se sto qui non concluderò niente, ricordo che devo ancora finire una ricerca e decido di andare in biblioteca.

In biblioteca c'è una piacevole tranquillità e l'aria che entra dalle finestre è davvero rilassante, recupero qualche libro e cerco di finire la mia relazione, per fortuna i libri che mi servono non sono stati presi in prestito quindi sono fortunata e per la fine del pomeriggio sono quasi riuscita a finire.

Quando mi accorgo che c'è qualcuno seduto al tavolo difronte a me che mi fissa.

"waw che incredibile concentrazione, ti stavo guardando da un po' sono venuto qui dopo pranzo tu stavi già qui seduta, poi sono tornato e ancora non avevi tirato su la testa dai libri!"

"Scusa, tu saresti?" chiedo confusa.

"Oh no, non ci conosciamo, mi chiamo Sagami, Rei Sagami"

"Io sono Sana Kurata, credo di averti già vito da qualche parte"

"Forse una volta ho fatto lezione nella tua classe" dice lui.

"Oh ma sei un professore allora?" dico stupita vista la giovanissima età.

"Hahaha no magari, però sono all'ultimo anno e delle volte ci sono professori che ci chiedono di tenere delle lezioni per valutarci"

"ecco spiegato il mistero"

Poi la responsabile della biblioteca si affaccia da dietro uno scaffale "Scusate ragazzi ma stiamo chiudendo"

"certamente! Arrivederci Kurata!" dice lui con un sorriso prendendo il suo libro e sparendo tra gli scaffali.

Chissà cosa voleva? Forse solo fare due chiacchiere? Bho. Intanto io raccatto tutta la mia roba e torno al dormitorio.

Quando arrivo quasi davanti alla mia stanza mi accorgo che c'è qualcuno seduto sul pavimento davanti alla porta, è Hisae. Non ho proprio voglia di parlare con lei e quindi prima che mi veda faccio retro-front e me ne vado. Vado a mangiare qualcosa e faccio una passeggiata aspettando che si faccia tardi, sono passate le dieci e inizio ad essere stanca e vado di nuovo al dormitorio.

Sta volta mi affaccio con cautela da dietro un angolo e la vedo ancora li seduta con la testa appoggiata alle ginocchia.

Vado via, e provo a chiamare Fuka, ma non risponde, Mami nemmeno, non so che fare non me la sento di parlare con lei, sono stanca e voglio solo riposarmi.

È una follia ma provo a chiamare Akito che risponde immediatamente.

"Sana?"

"Si sono io, scusa se ti disturbo, ma non so a chi altri rivolgermi tutte le mie amiche sono scomparse sta sera!"

"Dimmi tutto posso aiutarti?"

"Ho bisogno di un posto per dormire"

"Come scusa?"

"è una storia lunga ti spiego dopo, posso dormire sul tuo divano?"

"Certo, stavo giusto rientrando, vieni all'ingresso del dormitorio H ci vediamo li" dice riattaccando.

Spero di non cacciarmi nei guai per questo, ma non vedevo molte alternative.

Vado diretta al dormitorio di Hayama e appena arrivo lo vedo seduto su un muretto.

"Eccomi" dico avvicinandomi.

"Che ti è successo?" chiede lui incuriosito.

"Non posso entrare nella mia stanza perché c'è Hisae appostata la da oggi pomeriggio, non ho ancora voglia di parlarle e non so come fare, ho chiamato tutte le mie amiche, ma non risponde nessuno" spiego brevemente.

"Dai andiamo, vuoi darmi la borsa?" dice lui alzandosi.

Arriviamo nella sua stanza e devo ammettere che è insolitamente ordinata per essere la stanza di un ragazzo. Non riesco a fare a meno di guardarmi intorno.

"Guarda che puoi entrare non c'è niente che morde!"

"si scusa, certo che sei proprio ordinato"

"In realtà io non sto molto in stanza quindi è facile tenere in ordine e poi non ho molta roba"

"La mia stanza invece è un vero macello, ci sono cose ovunque"

"non avevo dubbi!"

"grazie per l'ospitalità, non volevo approfittare di te, ma non sapevo che fare" dico sprofondando nel divano.

"Che farai? Non le parlerai più?"

"No, prima o poi capiterà ma adesso non ho proprio voglia di discutere, non mi piace la situazione che si è creata e non mi piace come mi fa sentire"

"non sono sicuro di capire"

"non ha importanza, sono solo molto stanca ti dispiace se mi stendo già?"

"Se vuoi esco un minuto così ti cambi" dice lui.

"In realtà non ho proprio niente con me" ammetto.

"Vuoi una delle mie tute? Ti starà un po' grande ma almeno dormi comoda"

"Non voglio disturbarti più del necessario"

"Ma figurati!" dice lui andando a frugar nell'armadio poi mi porge una tuta e esce dalla stanza "Chiamami quando hai finito"

Io sono decisamente in imbarazzo, ma cerco di non farci troppo caso, mi cambio velocemente e lo richiamo "Grazie mille non so cosa posso fare per sdebitarmi"

"Ne riparleremo, adesso buttati sul letto io vado a farmi una doccia"

Lui prepara le sue cose e esce dalla stanza lasciandomi li da sola mi guardo intorno e ovviamente dopo poco finisco per addormentarmi.

Non Succederà MaiWhere stories live. Discover now